Nei pannolini per bambini sono emerse dalle analisi sostanze dannose per la salute, alcune classificate anche come cancerogene.
Diossine, furani, idrocarburi policiclici aromatici, queste solo alcuni degli elementi presenti in diversi campioni di pannolini usa e getta.
Indice dei contenuti
Diossina e glifosato emersi già in precedenti analisi
Nel 2016 era stata messa sotto accusa una nota marca di pannolini per bambini e lanciato un allarme dall’Asef (Association Santé Enrironnement France), in questo caso le analisi avevano determinato la presenza di diossina e addirittura di glifosato, due sostanze altamente cancerogene.
Ora, qualche giorno fa ANSES(Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, environmente, travail) pubblica la valutazione del rischio di sostanze chimiche presenti nei pannolini per bambini.
Dai test effettuati sui pannolini usa e getta e sul loro uso, l’esperienza dell’Agenzia ha dimostrato che le soglie di salute sono superate per diverse sostanze chimiche. Considerati i rischi che queste sostanze possono comportare per la salute dei bambini, ANSES consiglia di eliminarli o minimizzarne la presenza nei pannolini.
L’Agenzia raccomanda inoltre di rafforzare il controllo di queste sostanze negli strati immessi sul mercato. Infine, l’ANSES sottolinea la necessità di un quadro normativo più restrittivo che regoli questi prodotti. La maggior parte dei bambini in Francia utilizza pannolini usa e getta, e questo significa circa 4.000 pannolini usati nei primi tre anni di vita.
La direzione generale della sanità, la tutela dei consumatori, la lotta antifrode e la sezione di prevenzione dei rischi, hanno commissionato a ANSES la valutazione dei rischi associati alle sostanze chimiche presente nei pannolini.
Sostanze chimiche che superano le soglie di sicurezza
L’esperienza di ANSES si è basata su analisi e test condotti dal Joint Laboratory Service (SCL) e dall’Istituto nazionale dei consumi (INC) tra il 2016 e il 2018 su diversi prodotti rappresentativi del mercato francese.
Queste analisi hanno evidenziato la presenza di varie sostanze chimiche pericolose nei pannolini usa e getta che possono migrare nelle urine e entrare in contatto prolungato con la pelle dei neonati. Alcune di queste sostanze vengono aggiunte intenzionalmente, come i profumi che possono causare allergie cutanee. Altre sostanze identificate possono provenire da materie prime o processi produttivi contaminati (DL-PCB, furani e diossine, IPA).
Ben inteso che queste sostanze non dovrebbero essere minimamente presenti, esistono tuttavia delle soglie di sicurezza nella presenza che in questi casi sono superate per diverse sostanze. Questi sono profumi (butilfenil metil propional o lilial®, Hydroxyisohexyl 3-cicloesene carbossaldeide o lyral®) taluni idrocarburi policiclici aromatici ( IPA), il PCB 126, la somma di DL-PCB e la somma di diossine, furani e DL-PCB.
In considerazione dei rischi che possono presentare queste sostanze e alla sensibilità del utente a cui sono rivolti, l’ANSES raccomanda di eliminare o ridurre al minimo le sostanze chimiche presenti nei pannolini per bambini monouso.
Raccomandazioni di ANSES alle ditte produttrici
A tal fine, l’Agenzia rilascia diverse raccomandazioni all’industria:
- Eliminare l’uso di sostanze profumanti, in via prioritaria quelle che potrebbero presentare effetti sensibilizzanti sulla pelle.
- Migliore controllo dell’origine delle materie prime naturali che possono essere contaminate anche prima della produzione.
- Migliorare i processi di produzione degli strati.
Al fine di garantire che i produttori abbiano rivisto le loro pratiche di fabbricazione in base a queste raccomandazioni, l’Agenzia raccomanda anche di rafforzare il controllo delle sostanze chimiche nei pannolini usa e getta sul mercato.
Infine, l’ANSES sottolinea la necessità di misure normative più restrittive sia a livello nazionale che europeo ai sensi del regolamento REACh, al fine di garantire la produzione di pannolini per bambini.
Articoli correlati
Marche di birra vendute in Italia contenenti glifosato: ecco l’elenco
Diossina e alimenti: quali i livelli di rischio?
Pampers sotto accusa: petrolati nei pannolini dei bambini
Buonasera ho letto questo articolo e il pezzo dedicato alla descrizione di Gino favola, ho trovato tutto interessante anche perché anche a me stanno a cuore ambiente e natura. Vorrei chiederle come mai sappiamo tutti che tutte le marche comuni di vestiti arrivano dalla Cina e similari ma sono speriamo trattati e invece poi ti trovo negozi cinesi che vendono i loro vestiti direttamente? Ma non era vietato? A Cantù ce ne sono due e purtroppo sono sempre pieni di gente anche perché a volte il prezzo invoglia….grazie.