Negli ultimi anni designer e produttori di abbigliamento sono sempre più alla ricerca di soluzioni cruelty free ai materiali di derivazione animale e Weganool, la lana vegana, è un esempio lampante del loro impegno.
Parliamo di una lana che si presta ad essere un’ottima alternativa alla lana vegetale, derivante da erbe spontanee appartenenti al genere Calotropis, della famiglia delle Apocynaceae.
Parliamo di semplici erbacce infestanti che crescono in modo spontaneo ai margini dei campi agricoli, specie nell’Asia Meridionale e nel Nord Africa.
Le loro fibre, cave, leggere, resistenti, sono state utilizzate dall’azienda indiana Faborg per produrre Weganool, una lana completamente vegetale, presentata alla Future Fabric Expo (fiera dei nuovi materiali) che si è tenuta nei giorni scorsi a Londra.
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Vantaggi di questo nuovo tessuto
Il tessuto ottenuto è costituito per il 70% da cotone organico e per il 30% da fibre di Calotropis.
Molteplici sono i vantaggi di questa pianta selvatica:
- non necessita di cure umane, acqua, fertilizzanti e pesticidi per crescere
- la produzione di 1 kg di filato consente di risparmiare 9000 litri di acqua potabile pulita rispetto al 100% di filato di cotone
- grazie alla sua coltivazione è possibile convertire terreni aridi e inutilizzati in terreni redditizi per l’agricoltura
- l’estrazione delle fibre produce l’arka, un prezioso bio-nutriente e insetticida naturale, come alternativa a fertilizzanti e pesticidi chimici
- i tessuti prodotti non si restringono al lavaggio
- le fibre hanno proprietà antibatteriche, pertanto sono adatte alle pelli più delicate e sensibili, anche dei più piccoli.
La Faborg realizza con le fibre tratte dai baccelli filati morbidi, ideali per il confezionamento di abbigliamenti leggeri e caldi, mentre la fibra degli steli è impiegata per produrre tappezzeria e biancheria casalinga.
L’ideatrice della Weganool e perché scegliere questa lana
La fondatrice dell’azienda si chiama Shankar, è nata e cresciuta nella comunità dei tessitori di Devanga e ha abbandonato l’azienda di famiglia per perseguire il suo sogno:produrre tessuti ecologicamente sostenibili.
L’imprenditrice ha avuto una sorta di illuminazione nel guardare, dalla finestra del suo ufficio, come moltissime erbacce infestanti avessero intorno uccelli nettarini.
Da qui la scoperta che questi ultimi le utilizzavano per costruire nidi a goccia resistentissimi, molto caldi all’interno, appesi ai rami.
Perché scegliere lana vegana? Si tratta di una scelta etica per dimostrare al mondo che si è contro lo sfruttamento e le torture degli animali.
Il settore della lana è molto redditizio e prevede l’allevamento intensivo di pecore e capre in quanto questi animali producono solo lana che serve loro per proteggersi dal clima, mentre il mondo della moda ne richiede molta di più.
Proprio qui entrano in gioco gli allevamenti intensivi che selezionano le pecore con le migliori caratteristiche genetiche per trasformarle in macchine produttrici di lana.
Le pecore si ritrovano ad avere in estate un peso di lana maggiore di quello che necessitano alla loro sopravvivenza, per poi soffrire il freddo durante l’inverno.
Gli animali, spesso, negli allevamenti intensivi vengono feriti dalle cesoie, riportando infezioni e sofferenze e più di 1 milione di pecore muore ogni anno.
A tutto questo orrore si aggiunge il notevole inquinamento ambientale legato alle industrie tessili, anche quelle di lavorazione di lana animale che, oltre a rompere l’equilibrio ecologico per via dell’uso eccessivo di risorse naturali come terra e acqua, fa si che sostanze chimiche e metalli pesanti usati nei processi come la tinteggiatura, finiscano in fogne, fiumi, falde acquifere, per poi essere assimilate dall’organismo umano che beve l’acqua del rubinetto.
La lana vegana, al 100% vegetale, rappresenta un’ottima alternativa totalmente rispettosa dell’ambiente e degli animali.