Per una volta la solidarietà e la compassione prevalgono sull’indifferenza: una coppia di sposi turchi ha deciso di rivoluzionare il tradizionale banchetto di nozze, per offrire cibo e bevande a quattromila profughi siriani.
Si chiamano Esra Polat e Fethullah Üzümcüoğlu e si sono sposati la settimana scorsa nella provincia di Kilis, al confine con la Siria, nazione devastata da una guerra in corso da 4 anni. Nell’area di Kilis, l’organizzazione di beneficenza Kimse Yok Mu ha creato un campo profughi che ospita quattromila persone in fuga dal conflitto; nella stessa provincia, è ora in corso di realizzazione un nuovo campo per 55mila rifugiati. Il contatto quotidiano con questi sfortunati, ha spinto la famiglia degli sposi a lasciare un segno concreto di solidarietà.
I matrimoni turchi, tradizionalmente, cominciano il martedì e vanno avanti fino al giovedì sera, culminando in un banchetto che gli sposi offrono a tutti gli invitati. Il padre dello sposo però, Ali Üzümcüoğlu ha avuto l’idea di aprire le celebrazioni anche ai rifugiati, nella speranza che anche altre persone facciano lo stesso per aiutare fratelli e sorelle siriani.
“Ho pensato che condividere una cena fastosa e deliziosa con famiglia e amici non fosse necessario”, ha raccontato Ali a un giornale del luogo, “soprattutto con la consapevolezza che tante persone vicino a noi vivono nell’indigenza. Per noi è stata una cena di nozze molto interessante: sono contento che la nuova coppia abbia cominciato la propria vita insieme con un gesto così disinteressato”.
Insieme agli sposi e alle loro famiglie, anche gli ospiti si sono lasciati coinvolgere nell’opera di solidarietà, provvedendo con cibo e bevande, ma anche al trasporto e alla distribuzione dei pasti.
“Ero sconvolta quando Fethullah mi ha comunicato per la prima volta l’idea di suo padre, ma un po’ alla volta mi sono lasciata convincere, per fortuna”, racconta la sposa, “è stata un’esperienza meravigliosa: sono felice di aver avuto quest’opportunità”. Una gioia condivisa anche dallo sposo: “Guardare la felicità negli occhi dei bambini rifugiati non ha prezzo. Abbiamo cominciato il nostro viaggio verso la felicità rendendo altre persone felici: è una gran bella sensazione”.
Come ricordano le Nazioni Unite, ci sono in tutto il mondo quattro milioni di profughi siriani che hanno cercato rifugio in altre nazioni: si tratta, secondo l’organismo internazionale, della più grave crisi subita da questa generazione. All’interno del Paese in guerra, inoltre, ci sono quasi 8 milioni di persone che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni.
Gesti forti come quello compiuto da Esra e Fethullah, per fortuna, sono rari, ma non unici. Ricordiamo, ad esempio, il nostro articolo di qualche tempo fa, in cui parlavamo di Emanuele Innocenti, il ristoratore di Quarrata che offre cibo ai bisognosi (potete leggere la sua storia a questo link).
(Foto: static.republika.co.id)
lo avrei fatto anche io se avessi avuto una moglie….. ONORE AI 2 SPOSI