In Trentino è stata sospesa fino al 30 Luglio l’ordinanza che prevede l’uccisione di JJ4, un’orsa di 14 anni che il 22 giugno scorso ha attaccato Fabio e Christian Misseroni.
L’ordinanza di cattura e uccisione era stata emessa dal presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti.
I fatti
Padre e figlio il 22 giugno scorso stavano facendo un’escursione sul Monte Peller, quando all’improvviso c’è stato l’incontro ravvicinato con l’orsa che per i due poteva essere fatale.
Per risalire all’orsa responsabile dell’aggressione gli esperti hanno prelevato le chiazze di saliva del mammifero dall’abbigliamento dei due uomini.
Gli specialisti dell’Unità di ricerca di genetica di conservazione della Fondazione Edmund Mach (Fem) di San Michele all’Adige hanno così ottenuto il DNA del plantigrado aggressore, identificandolo come l’orsa JJ4.
Una femmina orsa tra le più anziane del Trentino: figlia di Jurka, un esemplare poi spostato in Germania, è la possibile mamma di alcuni piccoli cuccioli di orso. Molti sospettano che sia stato proprio questo il motivo dell’aggressione: ossia la difesa dei propri cuccioli.
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Emissione dell’ordinanza di cattura per l’orsa JJ4
Da inizio Luglio preventivamente sul capo dell’orsa era stata posta una “taglia”.
Maurizio Fugatti, presidente della provincia di Trento, aveva emesso un’ordinanza di cattura e uccisione nonostante le dinamiche dell’aggressione non fossero state ancora accertate.
Prontamente le associazioni ambientaliste si sono fatte sentire, il Tribunale ha accettato il ricorso e come comunicato oggi sui profili social del LAV l’ordinanza di cattura è stata sospesa.
“È intollerabile che un’orsa venga condannata a morte senza neppure avere indagato sulle cause che hanno determinato l’incidente“, aveva spiegato Massimo Vitturi, responsabile Lav dell’Area animali selvatici.
“L’ordinanza in questione è del tutto carente dal punto di vista motivazionale. Non riporta alcun elemento di approfondimento sull’evento accaduto e inoltre è del tutto sproporzionata. Non si può uccidere un’orsa per un evento non chiarito, dopo che per quindici anni è sempre rimasta schiva, nel suo ambiente, senza creare danni e senza mai incontrare una sola persona“.
Si sono mossi a sua difesa anche i due malcapitati, affermando: ” Siamo contrari perché abbiamo rispetto della montagna e degli animali che ci vivono, anche se siamo cacciatori“.
“Viviamo la montagna a 360 gradi, ma in pieno rispetto. Noi vogliamo sicuramente una gestione della presenza degli orsi più pulita possibile, ma il problema va necessariamente affrontato. Purtroppo nella nostra zona la popolazione degli orsi è satura, rispetto al nostro territorio: i plantigradi si stanno spostando sempre di più in paese, si ripetono gli avvistamenti frequenti vicino alle case, qualcosa va fatto“.
Ebbene sì, qualcosa va sicuramente fatto. Ma l’avanzamento degli orsi verso le cittadine non è certo un loro usuale comportamento. I plantigradi attaccano solo se hanno paura per sé stessi e per i propri piccoli.
Ovviamente ogni vicenda ha le sue dinamiche da chiarire… ma lasciare poco spazio alla Natura è un bene? Si stanno sempre di più cementificando gli habitat degli orsi, i quali perdono la bussola perché non hanno più la loro casa.
E se fossimo noi in questo caso gli scomodi vicini ?