La stella di Natale è una delle piante tipiche delle feste natalizie. Dalle bellissime e uniche foglie rosse, in molti casi dura purtroppo soltanto una stagione.
Ecco come farla sopravvivere tutto l’anno, per evitare sprechi e trascorrere con lei anche il prossimo Natale.
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Stella di Natale: da dove viene
Inevitabilmente, quando pensiamo alla stella di Natale ci viene in mente il periodo invernale, il freddo e, appunto il Natale. Pochi sanno che, invece, questa splendida pianta ornamentale ha in realtà origini tropicali e, come tale, detesta il freddo.
La stella di Natale, conosciuta anche come poinsettia, è una pianta originaria del Messico e dell’America centrale. È diventata un simbolo iconico delle festività natalizie per la sua caratteristica colorazione vivace e le sue foglie a forma di stella. Solitamente, le sue brattee colorate (che comunemente vengono scambiate per petali, ma in realtà sono foglie modificate) sono rosse, ma ci sono varietà con tonalità di bianco, crema, rosa e persino giallo.
Questa pianta è stata introdotta negli Stati Uniti nel XIX secolo da Joel Roberts Poinsett, un diplomatico e appassionato di botanica, da cui ha preso il nome comune di poinsettia. Si dice che il suo nome in lingua nahuatl, lingua azteca, sia “Cuetlaxochitl”.
La stella di Natale è spesso associata alle celebrazioni natalizie e viene utilizzata come pianta ornamentale in molti luoghi durante le festività. Tuttavia, è importante notare che le foglie della poinsettia possono causare irritazioni cutanee o gastrointestinali se ingerite in grandi quantità, quindi è meglio tenerla lontana dalla portata dei bambini e degli animali domestici. Contrariamente a una credenza comune, le sue foglie non sono tossiche come si credeva in passato, ma è comunque consigliabile evitare l’ingestione.
Come questa pianta è diventata simbolo del Natale
L’usanza di adoperare questa pianta come simbolo del Natale è nata grazie a Paul Ecke. Imprenditore californiano, la importò negli Stati Uniti nel 1820. La varietà più ‘adatta’ allo spirito natalizio è stata poi selezionata in base al colore delle sue foglie (esistono altre varietà bianche, rosa e arancio) e alle sue dimensioni, tali da rendere possibile la sua coltivazione in vaso.
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Come far durare più a lungo una Stella di Natale
Un’altra delle caratteristiche della Stella di Natale è purtroppo la difficoltà nel mantenerla in vita. Un’impresa difficile, è vero, ma non impossibile.
Quando la pianta rimane ‘nuda’ a causa della caduta delle sue bellissime foglie rosse, non significa che è giunto il momento di disfarsene.
Secondo la Coldiretti, infatti, è importante mantenerla all’ombra, lontana da luoghi dove può ricevere luce artificiale. La Stella di Natale è una pianta ‘brevi diurna’, la cui fioritura avviene in conseguenza a un adeguato periodo trascorso con un basso numero di ore di luce.
In primavera, sarebbe opportuno procedere con una potatura, spostando il vaso in terrazzo. Verso ottobre/novembre, invece, la pianta va trasportata in un ambiente poco luminoso, dove è esposta al massimo a 8 ore di luce al giorno. Questo serve per facilitare la crescita di nuovi rami e foglie che, al momento opportuno, si coloreranno di rosso. Nel periodo autunnale/invernale, se opportuno, può essere concimata con soluzioni a base di potassio e fosforo.
Infine, attenzione al quantitativo di acqua che le date: innaffiatela solo quando la superficie del terreno è asciutta e sempre con moderazione. Se l’acqua si accumula nel sottovaso, svuotatelo, in modo da evitare che le radici la riassorbano, marcendo.
Stella di Natale pericolosa per gli animali
In conclusione, vi lasciamo un piccolo avvertimento: se avete degli animali domestici, fate attenzione alle stelle di Natale! Possono infatti risultare per loro tossiche e velenose: qui potete trovare un approfondimento su tutte i vegetali dannosi per i nostri amici a quattro zampe.