La consapevolezza di produttori e consumatori si sta diffondendo sempre più, ecco una lista di prodotti senza olio di palma.
L’olio vegetale ricavato dal frutto della palma è oggi uno dei prodotti più diffusi nel mercato alimentare e non solo. I suoi costi sono contenuti, per questo le industrie ne vanno matte. La stessa cosa però non si può dire per il suo costo in termini ambientali. Un anno fa, ad esempio, Greenpeace pubblicava un rapporto in cui erano elencati disastri e bugie correlate alla produzione. Ma si possono trovare, in commercio, prodotti senza olio di palma? Ecco una lista.
Alimenti senza olio di palma: è possibile?
Il principale campo di applicazione dell’olio di palma resta il mercato dell’industria alimentare. È presente in molti tipi di dolci e prodotti da forno, anche salati: biscotti, cracker, fette biscottate, pane confezionato, creme spalmabili. Come afferma Il Fatto Alimentare, sembra che questo prodotto sia contenuto nel 94% delle confezioni alimentari.
Ciò che porta le aziende a prediligere questo tipo di olio è soprattutto, come accennato, il suo costo contenuto. Un’altra motivazione è da ricercarsi comunque in una maggiore resistenza all’irrancidimento rispetto al burro. I prodotti che lo contengono hanno dunque tempi di conservazione più lunghi. Inoltre è un olio insapore, che non entra in conflitto con altri aromi aggiunti.
Nonostante la sua grande diffusione in campo alimentare, sempre più consumatori hanno iniziato a cercare alternative più sostenibili ma soprattutto più sane. Sembra infatti che l’olio di palma, pur essendo vegetale, abbia un contenuto di grassi saturi pari a quelli del burro. Grassi saturi che sono ritenuti coinvolti nel rischio di problemi cardiovascolari.
Sempre l’anno scorso, infatti, il Consiglio Superiore della Sanità belga ne sconsigliava l’uso a tutti i consumatori. Secondo gli esperti, il problema maggiore sarebbe “l’effetto accumulo”, determinato dal fatto che questo grasso è presente in molti tipi di alimenti e lo assumiamo molto spesso, anche senza accorgercene.

Prodotti senza olio di palma: l’iniziativa
A tal proposito, un’iniziativa davvero interessante è quella intrapresa da Il Fatto Alimentare che ha invitato i lettori a segnalare, di volta in volta, tutti i prodotti senza olio di palma. Dai numerosi contributi pervenuti alla rivista, si è riuscita a estrapolare una lista di alimenti olio di palma free.
Scorrendo l’elenco potrete accorgervi che non tutti i prodotti sono sani o completamente sostenibili. Si tratta di biscotti o merendine che pur non contenendo olio di palma possono contenere tra gli ingredienti uova, latte o burro, quindi possono non essere adatti a chi è vegano o presenta particolari intolleranze alimentari.
L’assenza di questo tipo di olio vegetale, infatti, non significa automaticamente che i cibi siano sani. È necessario controllare sempre bene le etichette, scegliendo prodotti senza coloranti, conservanti e altre sostanze che possono essere nocive o non etiche.
Di sicuro è un primo importante passo che permette ai consumatori di scegliere con consapevolezza.
Prodotti senza olio di palma: la lista
Vediamo adesso alcuni degli alimenti segnalati. Trovate la lista completa, corredata degli ingredienti di ogni prodotto, a questo link.
- Biscotti della linea Vivi Verde Coop: Novellini e Frollini. Si tratta di prodotti della linea biologica della Coop che utilizzano come materia grassa l’olio di girasole.
- Coop BeneSì Frollini, con melagrana e yogurt magro, composto di olio di girasole.
- Frollini biologici Alce Nero senza olio di palma, che usano come ingrediente l’olio extravergine di oliva.
- Biscotti della Osvego Gentilini: l’unica materia grassa presente nei biscotti Novellini Gentilini è il burro.
- Frollini della linea Coop Benesì, sono preparati con olio di girasole.
- Biscotti Panarello, preparati con burro e senza grassi vegetali.
- Frollini Esselunga Bio con cereali e farina integrale, tra gli ingredienti c’è il burro.
- La linea Germinal Mangiarsano è composta da prodotti con olio di palma e altri con olio di girasole o di oliva. Le crostate, ad esempio contengono olio di palma, biscotti e plumcake no.
- Biscotti Frumentini della Lazzaroni, con burro.
- Linea BIoBimbo/BIOjunior che produce biscotti con olio extravergine di oliva e olio di girasole.
- Biscotti “col cuore” della Galbusera, preparati con olio di mais; sempre della Galbusera, anche la linea “Buoni così”.
- Bonifanti: tutti i prodotti di questa azienda hanno come grasso o l’olio extravergine d’oliva o il burro.
- Biscotti Digestive Dolciando & Dolciando, che usano l’olio di girasole.
- Fette biscottate integrali Esselunga: Equilibrio, con olio di semi di girasole.
- Biscotti con crusca e prugne biologici sempre con olio di girasole.
Questi sono solo alcuni dei prodotti presenti nella lista in continuo aggiornamento pubblicata da Il Fatto Alimentare. Se volete segnalare altri prodotti non presenti nella lista ma dove è certa la mancanza di olio di palma, fatelo pure nei commenti e li integreremo una volta accertato l’origine del prodotto!
Esistono anche prodotti con olio di palma che rispettano di più l’ambiente? Ce lo dice il WWF.
Difficilmente i prodotti con olio di palma riescono a essere davvero sostenibili. La sua coltivazione ha infatti un fortissimo impatto sul nostro ecosistema. Mette a rischio la biodiversità, minaccia le foreste tropicali e aumenta le emissioni di CO2.
Per limitare i danni, il WWF da qualche anno ha ideato il Palm Oil Buyers Scorecard. Si tratta di una sorta di ‘pagella’ sull’utilizzo di olio di palma certificato sostenibile. In questa classifica, l’associazione ambientalista analizza i 137 rivenditori principali del prodotto, sparsi in tutto il pianeta. Stati Uniti, Canada, Europa, Australia, Giappone e India sono alcune delle nazioni da cui provengono le principali industrie del settore. Tra gli altri, i marchi più noti sono Carrefour, L’Oreal, McDonald Nestle’, Tesco e Walmart.
La classifica dei prodotti con olio di palma sostenibile
Inutile dire che i risultati sono poco incoraggianti.
“Il WWF pubblica la versione 2016 delle scorecard per valutare ciò che le aziende hanno effettivamente realizzato, al di là del dichiarato” ha spiegato Adam Harrison, responsabile WWF per il progetto. “Molte aziende hanno ottenuto risultati importanti nell’approvvigionamento responsabile di olio di palma, ma troppe sono venute meno ai propri impegni. Più numerose ancora sono le imprese che non hanno nemmeno affrontato il problema”.
Solo la metà delle 137 aziende considerate ha promesso di utilizzare esclusivamente olio di palma certificato e 21 di loro sono comunque venute meno all’impegno.
Un altro fattore importante valutato dal WWF per la classifica, è l’utilizzo di olio di palma certificato sostenibile che sia anche “segregato”. Questa sigla indica un prodotto separato dall’olio di palma non sostenibile e con una completa tracciabilità del percorso di produzione e distribuzione. Ebbene questo ulteriore parametro è stato rispettato da appena 3 (tre) aziende.
È possibile analizzare nel dettaglio i 137 produttori attraverso l’applicazione web dedicata, sul sito del WWF: http://palmoilscorecard.panda.org/
(Foto interna: awareenvironmental)
comprero solo prodotti senza olio di palma,
Mi dispiace confutare quanto detto da Il fatto alimentare che seguo con interesse, ma credo proprio che i buoni cosi’ della galbusera contengano l’olio di palma
Si deve dar ragione a Nunzia ….i biscotti della Galbusera ” Buoni Così ” ……sono prodotti con olii non idrogenati ( Palma e mais ) ….ed inoltre contengono ” aromi ” …..non aromi naturali ….. Quindi ….!!!
Sono contraria ad acquistare prodotti che contengono olio di palma. Leggo sempre gli ingredienti su tutti i prodotti che acquisto.
Ma la cosa più grave è che l’olio di palma raffinato contiene sostanze tossiche e cancerogene (3mcpd 2mcpd glicidiolo)come è stato confermato dall’efsa (ente europeo per la sicurezza alimentare).