“Allo scopo di avere un indizio sulla esposizione al piombo dei bambini che vivono nell’area industrialedi Taranto è stata valutata la piombemia di nove bambini tra i 3 e i 6 anni di età residenti a Statte. I bambini avevano valori che andavano tra 22 e i 36 microgrammi/dl di piombo nel sangue”. E’ quanto comunicano in una nota la Dott.ssa Annamaria Moschetti e il Dott. Piero Minardi, rispettivamente Responsabile per “Ambiente e Salute Infantile” Associazione Culturale Pediatri Puglia e Basilicata e Pediatra di famiglia Statte (TA) Associazione Culturale Pediatri Puglia e Basilicata.
“E’ la prima volta che viene effettuato un simile controllo sul sangue dei bambini residenti vicino all’area industriale di Taranto. Pur trattandosi di un campione non significativo della popolazione generale e di numerosità ridotta e pur non potendosi pertanto generalizzare i dati alla intera popolazione infantile stattese e tarantina, non ci si può esimere dal fare le seguenti considerazioni – aggiungo i medici – tali valori non possono che destare preoccupazione per la possibile esposizione di questi bambini a fonti di piombo presenti in ambiente che necessitano con la massima premura di essere individuate ed eliminate secondo quanto indicato dal Centers for Disease Control and Prevention nel 2012; poiché la piombemia è un affidabile indicatore di esposizione e potrebbe indicare una esposizione recente (settimane precedenti) come affermato dalla OMS, si sottolinea che i bambini potrebbero essere esposti attualmente ad una sorgente agente nel territorio; a fronte del fatto che non esistono valori sicuri di piombemia per l’infanzia e che qualunque livello è associato a possibili esiti neuropsichici non si può non osservare come tali valori siano di livello tale da destare preoccupazione ed a richiedere interventi urgenti a tutela della salute infantile ed uno screening sulla popolazione generale infantile”.
I due medici hanno annunciato che “in una prossima conferenza stampa” saranno illustrati tutti i dettagli delle analisi citate.
Fonte “http://www.statoquotidiano.it/”