Non si placano le polemiche sull’Ospedale Fiera di Milano di Attilio Fontana; un gigantesco ospedale costato 21 milioni, che è rimasto sostanzialmente inutilizzato.
Parliamo di una struttura con una capienza di 205 pazienti, edificata in tempi record, dopo solo 1 mese di lavori, che doveva rappresentare la risposta alla pandemia in Lombardia e il fiore all’occhiello della Sanità pubblica regionale.
Il 21 maggio, sulla base di un esposto presentato nei giorni scorsi dall‘Adl Cobas Lombardia, è stato aperto un fascicolo conoscitivo per capire se ci siano profili di reato dietro la realizzazione dell’ospedale.
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Il contenuto dell’esposto
Secondo l’esposto, firmato dal portavoce del sindacato che tutela i diritti del personale sanitario Riccardo Germani e depositato dall’avvocato Vincenzo Barbarisi, l’ospedale presentava criticità già dal giorno successivo alla decisione di pubblicazione da parte di Regione Lombardia della Fondazione Fiera di Milano per la lotta al Coronavirus, legate anche alle cospicue donazioni arrivate da parte dei privati per un totale di 21 milioni di euro a questa Fondazione.
Proprio nel momento di maggiore criticità, tali fondi sarebbero potuti essere impiegati diversamente, ad esempio facendo tamponi ai medici, ai pazienti, al personale delle Rsa, investendo sulle strutture per la quarantena dei pazienti positivi ma non guariti per evitare focolai domestici, creando squadre di medici per intervenire ai primi sintomi a domicilio per evitare l’ospedalizzazione.
La possibile chiusura dell’ospedale
Il 13 maggio scorso Antonio Pesenti, direttore della Rianimazione del Policlinico di Milano e gestore dell’ospedale Fiera di Milano ha dichiarato “Penso che a breve chiuderemo l’attività della Fiera se le cose vanno avanti così e intendo entro un paio di settimane“.
Molto forti le parole di Guido Bertolaso :”Quello in Fiera non è il mio ospedale. Sono sconcertato dall’evoluzione del progetto, a causa della mia malattia sono stato esautorato dall’operazione. Ho diffidato la Regione Lombardia e Fondazione di Comunità dal chiudere la struttura e a proseguire tale progetto”.
Le parole di Attilio Fontana
Ma in tutto ciò, qual è stata la reazione di fontana? Intervistato all’evento aperto di Enrico Letta “Italia 2021.E’ già domani”, organizzato da PwC, dalla Fondazione “Costruiamo il futuro” e dalla Fondazione “Scuola di politiche”, il presidente della Regione Lombardia ha affermato: “Una persona di media intelligenza, non particolarmente brillante, ha l’idea di realizzare qualcosa che possa servire come garanzia per il futuro, per andare incontro a quella che viene letta come esigenza a livello nazionale”: aumentare i posti in terapia intensiva, realizzando una nuova struttura, l’ospedale in Fiera.
Fontana ha aggiunto: “Questo sta scatenando, ha scatenato e scatenerà delle polemiche indicibili, sulle quali intervenuta la magistratura e la Corte dei Conti, peccato si tratti di risorse private”.
L’importanza della progettualità
Per Fontana, con l’ospedale in Fiera, per la prima volta la politica fa un’opera che ha un senso programmatorio, progettuale, di preparazione ad una eventuale fase 2 del Covid-19 o altre situazioni.
“Va bene tutto-dice- ma nel pieno della drammatica situazione che stavamo vivendo non è possibile che siano partite 8-9 indagini giudiziarie. Ma almeno aspettiamo a interrogare indagati e testimoni,che fanno parte della squadra della sanità della nostra regione, quando è finito tutto, perché se devono passare giorni e giorni a rispondere agli interrogatori non potranno dedicarsi al loro lavoro”.