L’olio di borragine è adoperato sia per usi esterni che interni, grazie alle sue straordinarie proprietà.
Conosciamo però in modo più approfondito la pianta dalla quale viene estratto. La borragine o borrana cresce spontaneamente nelle campagne di tutta Italia, è una pianta coperta da peli verdi con foglie lanceolate e fiori azzurri.
È particolarmente ricco di acido gamma linoleico (GLA), che è un acido grasso omega-6 che ha dimostrato di ridurre l’infiammazione.
La borragine può anche aiutare a trattare diverse condizioni, tra cui l’asma, l’artrite reumatoide e la dermatite atopica.
Conosciuto anche come fiore stellato, la borragine è un’erba nota per i suoi vivaci fiori viola e le proprietà medicinali.
Nella medicina tradizionale, la borragine è stata utilizzata per dilatare i vasi sanguigni, agire come sedativo e curare le convulsioni.Sia le foglie che i fiori della pianta sono commestibili e comunemente usati come guarnizione, erba secca o verdura in una varietà di bevande e piatti.
A volte le foglie vengono anche tritate e immerse in acqua calda per preparare una tisana .
Nel frattempo, i semi vengono usati per fare l’olio di borragine, che di solito viene applicato localmente sui capelli e sulla pelle.
La boraggine è un erba commestibile, ma non va consumata a dismisura in quanto risulta epatossica, la reale tossicità della pianta è limitata ai casi in cui se ne faccia un uso smodato, e sempre fresco, in quanto la cottura, anche breve, va a distruggere completamente le sostanze tossiche per l’uomo.
Abbiamo visto anche come creare delle ricette o delle gustose insalate e ripieni.
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Olio di boraggine: proprietà
Si può parlare di olio di borragine come di un ottimo antirughe naturale: i suoi principi attivi combattono l’azione dei radicali liberi, svolge un’azione antiossidante dei tessuti della pelle e combatte le smagliature. Ma non solo, è infatti utilizzato anche per riequilibrare il sistema ormonale femminile e combatte le infiammazioni cutanee.
Per uso interno, rappresenta la fonte più importante di acido gamma-linolenico (GLA), un acido grasso semiessenziale appartenente alla famiglia degli omega-6. Questo acido grasso è molto importante per l’organismo, perché favorisce la produzione delle prostaglandine della serie 1, dotate di attività antiaggregante piastrinica, cardioprotettiva, vasodilatatrice ed antinfiammatoria. Per uso cosmetico le sue applicazioni sono veramente varie.
Utilizzo olio di borragine
Può essere utilizzato per il contorno occhi, come rimedio naturale per lenire borse e occhiaie. Basta applicarne una piccolissima quantità la sera, prima di andare a dormire e facendo attenzione a non andare troppo vicino all’occhio. Solo qualche goccia da far assorbire con un accurato massaggio circolare.
Come antirughe naturale. Lo abbiamo accennato prima, è uno dei rimedi più efficaci. Grazie alla sua composizione di grassi polinsaturi, contrasta l’azione dei radicali liberi, distendendo la pelle. Il suo uso vale sia come azione preventiva che riparatrice. Anche in questo caso, va applicato puro sulla pelle leggermente umida, con un massaggio circolare. A piacere, può essere usato anche diluito con un po’ di olio di jojoba. Un buon modo per contrastare i segni che lo stress, l’inquinamento atmosferico e il tempo lasciano sulla nostra pelle.
Contro le macchie della pelle e dermatiti seborroiche. L’olio di borragine vanta anche delle proprietà che lo rendono un buon rimedio contro le infiammazioni e alcune patologie della pelle. Questo particolare olio vegetale, infatti, ha la capacità di normalizzare la produzione di sebo, riequilibrando anche la circolazione capillare. Questo aiuta a ridurre le infiammazioni cutanee che possono portare alla formazione di acne e dermatiti. Va utilizzato sia in fase preventiva che curativa. Agisce sia come forma di protezione interna che esterna, perché interviene sulla produzione eccessiva di sebo che dipende in elevata percentuale da squilibri ormonali.
Infine, per uso esterno, l’olio di borragine può essere utilizzato anche come nutriente per i capelli: sottoforma di impacchi nutrienti, è ricco di vitamine, minerali e acido gamma linoleico. Si abbina bene all’olio di mandorle dolci.
Per quanto riguarda i benefici di un consumo per via orale dell’olio di borragine, abbiamo già detto che svolge azione antinfiammatoria e di cura per le patologie cardiovascolari e ormonali. Dobbiamo però anche dire che l’uso per via orale di questo tipo di olio deve essere sempre controllato da un esperto, in quanto, se associato con una dieta non opportuna, già ricca di olio di semi o di grassi omega 3 e 6, può creare effetti diametralmente opposti.
Coltivare la borragine in vaso
Quando effettuare la semina, che tipo di terra adoperare e quando raccogliere le foglioline?
La borragine è facile da trovare, ma può comunque essere coltivata in casa, anche in vaso. È una pianta erbacea, annuale, con un fusto centrale cavo e tenero, molto ramificato, e può raggiungere un’altezza che varia tra i 30 e i 60 cm.
La prima cosa da dire a chi vuole coltivare la borragine è che odia i trapianti. Meglio allora coltivarla direttamente nel punto destinato alla sua crescita.
Il periodo adatto per la semina varia in base alla zona climatica e al tipo di semina. In pieno campo, si può iniziare a coltivare in primavera, quando le temperature raggiungono i 10°C. Dove il clima è più caldo, può essere seminata da marzo fino a luglio.
Per la coltivare borragine in vaso, meglio scegliere del terriccio ben drenato, soffice e dei contenitori abbastanza capienti. Un seme e l’altro devono essere distanziati e coperti appena. Prima di interrarli, si può decidere di mettere a bagno i semi la sera prima.
Per quanto riguarda l’acqua, in autunno e primavera la borragine non va annaffiata molto. Le cose cambiano, invece, in estate, soprattutto nei periodi molto afosi, durante i quali l’acqua va data alle piantine anche tutti i giorni.
Ricordate che è molto importante, per consentire alla borragine di crescere, di favorire il drenaggio anche creando un letto di ghiaia e cocci sul fondo del vaso, in caso.
La raccolta delle foglie da destinare alla cottura o alla preparazione di infusi, si potrà eseguire già dopo 2 mesi dalla semina.
(Foto: OliBac)