Le centrali nucleari i polacchi le vedono solo in TV o al cinema oppure ricordano l’impatto sulla vita delle persone quando pensano a disastri come quello di Chernobyl.
La Polonia è tra i pochi paesi europei senza centrali nucleari ma le cose potrebbero presto cambiare in quanto le energie rinnovabili, da sole, non bastano a soddisfare il fabbisogno del Paese, ancora fortemente dipendente dal carbone.
Come noto, le riserve di carbone polacche, quantificabili in 14 miliardi di tonnellate, rappresentano, attualmente, il principale combustibile per la generazione termoelettrica, così come per l’uso calore.
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Le opinioni dei vertici polacchi sul nucleare
Zbigniew Grylas, Ministro dei Beni dello Stato, dice: “Abbiamo costantemente bisogno di nuove fonti di energia, servono nuove centrali elettriche che forniscano energia per sostenere la crescita dell’economia polacca”.
L’eurodeputato Grzegorz Tobiszowski sostiene: “Da un lato riduciamo l’impatto sull’ambiente, un tema molto sentito in Europa; dall’altro ci garantiamo la sicurezza energetica”.
In un recente comizio, il presidente polacco Andrzej Duda ha, invece, sottolineato: “E’ una lotta per il clima, dobbiamo apportare dei cambiamenti al nostro settore energetico. Dobbiamo incrementare l’uso del gas per produrre energia e costruire delle centrali nucleari”.
Gli obiettivi del governo polacco
L’esecutivo polacco punta ad ottenere dal nucleare il 20% della produzione energetica nazionale.
Piotr Naimski, plenipotenziario del governo per le infrastrutture energetiche dice: “Puntiamo a costruire 6 reattori nel giro di 20 anni, in modo da produrre dai 6 ai 9 gigawatts di energia nucleare”.
Non si sa ancora dove sarà costruita la prima centrale. Al momento circolano solo ipotesi. Si parla di un’area del Mar Baltico, di 2 località ad ovest di Danzica.
E non si è dato, ovviamente, sapere quanti soldi occorreranno per finanziare il progetto, anche se le prime stime del governo parlano di un investimento tra 25 e 30 miliardi di euro.
E’ certo che la Polonia non farà tutto da sola, in quanto, al suo fianco, per fornire il know-how necessario, ci saranno Francia o Usa.
Le trattative con i due Paesi sono ancora in corso e la decisione circa il “favorito” verrà presa dal governo entro fine anno.
Un dibattito lungo 30 anni
Una cosa è certa: in Polonia il dibattito sul nucleare va avanti da 30 anni, messo di fronte a sfide climatiche e pressioni politiche esterne. Si parla, in particolare, della necessità di ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera visto che quasi tutta l’elettricità nazionale è di derivazione di centrali da carbone.
Al momento in Polonia non ci sono reattori funzionanti. Negli anni 80 il Paese aveva 4 reattori WER440 in costruzione presso la centrale di Zarnowiec, che furono cancellati nel 1990 e i componenti venduti.
Sembra, però, che questa volta il Paese abbia deciso di passare , una volta per tutte, dalle parole ai fatti, aprendo le sue porte al nucleare.