Lo impariamo fin da piccoli. La pupilla si ritrae o si dilata a seconda della luce esterna. I due fenomeni prendono il nome rispettivamente di miosi e midriasi.
Ma sapete che dietro il restringimento della pupilla possono nascondersi anche delle condizioni patologiche o un grave trauma? Scopriamo insieme di più sulle cause di questo fenomeno.
Che cos’è la miosi
Il termine miosi deriva dal greco μείωσις, che si pronuncia “meiosis” e vuol dire “diminuzione”. La miosi è infatti il restringimento del diametro della pupilla al di sotto dei 4 millimetri.
Il fenomeno di restringimento avviene, in condizioni normali, per effetto della contrazione del muscolo costrittore della pupilla, un fascio di miocellule che ha proprio la funzione di regolarne le dimensioni.
Sono diverse le cause che producono tale condizione fisiologica, alcune fisiologiche, altre invece derivanti da una malattia oppure dall’assunzione di determinate sostanze.
Si ha miosi fisiologica:
- Se i nostri occhi sono colpiti da una luce intensa (pensa a quando guidi e stai uscendo da una galleria);
- Quando fissiamo un oggetto vicino;
- In risposta a stimoli ed emozioni forti come la rabbia.
Miosi, cause della condizione patologica
Sono moltissime le possibili cause patologiche della miosi. Vediamo una rassegna:
- Paralisi del simpatico cervicale;
- Tabe, malattia del sistema nervoso;
- Siringomielia, disturbo neurologico per cui si crea una “siringa” piena di liquido nel midollo spinale;
- Encefalite letargica;
- Emorragia pontina o intracerebrale;
- Lesioni oculari;
- Cefalea;
- Ictus;
- Iridociclite (infiammazione dell’iride);
- Ischemia cerebrale;
- Sindrome di Horner (danno al tronco del sistema nervoso simpatico cervicale);
- Uveite (infiammazione dell’ùvea);
- Arteriosclerosi;
- Genetica: un difetto ereditario può indurre problemi ai muscoli della pupilla, causando miosi.
Ricordiamo poi che anche la vecchiaia può essere una causa della miosi. Con il passare degli anni, infatti, i muscoli della pupilla tendono a indebolirsi.
La miosi può essere infine provocata dall’assunzione di farmaci come antispastici e antistatici, o di sostanze stupefacenti, in particolare oppiacei e derivati, o da eroina e morfina.
Miosi e trauma cranico
Un aspetto molto importante da considerare è la relazione tra il restringimento della pupilla e traumi alla testa, al collo e alla colonna vertebrale.
In caso di trauma cranico, infatti, è possibile valutare l’entità del danno da una serie di fattori, tra cui la dimensione, la posizione e la dilatazione.
Quando le pupille sono molto piccole potrebbe proprio essere una conseguenza di un trauma cranico o di una disfunzione cerebrale: non a caso gli eroinomani mostrano occhi rossi con pupille quasi invisibili.
Midriasi il contrario della miosi
Il restringimento o la dilatazione della pupilla possono essere indotti per fini diagnostici. La miosi può essere per esempio ottenuta con colliri a base di pilocarpine o reserpina.
Anche la midriasi, ovvero il contrario della miosi, può essere indotta: per esempio dagli oculisti che vogliono studiare a fondo lo stato di salute di un occhio.
Miosi e midriasi formano insieme il cosiddetto “riflesso pupillare alla luce”, si presentano cioè al variare dell’intensità dell’intensità degli stimoli luminosi che colpiscono il nostro occhio.
Entrambi i fenomeni possono essere:
- Bilaterali, quando si presentano contemporaneamente in entrambi gli occhi;
- Monolaterali, quando interessano un occhio solo (pensa per esempio a quando un oculista usa una lucina per illuminare solo un occhio: in quel caso la miosi si presenterà solo in una pupilla).
Quando le dimensioni delle pupille sono diseguali, si parla di anisocoria.
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Cura della miosi patologica
Come abbiamo visto, il restringimento patologico delle nostre pupille è un fenomeno che ha una serie di cause estremamente eterogenea. Quando il medico sospetta quindi che la miosi sia di natura patologica, effettuerà una serie di ulteriori test per capire qual è l’origine.
Una volta scoperta, si potrà intraprendere il percorso terapeutico più adatto.