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Impazza la moda del lavaggio epatico, per espellere i calcoli in maniera fai da te. Ma è un metodo efficace? Ecco come funziona e i dubbi di medici e ricercatori
Scopriamo insieme cosa è il lavaggio epatico, metodo casalingo che aiuterebbe nell’espulsione dei calcoli biliari. Vediamo tutta la procedura da eseguire in casa, ma anche alcuni dubbi della comunità scientifica sull’efficacia del processo.
Lavaggio epatico, il metodo Moritz-Clark
Il metodo è stato ideato e promosso da Hulda Clark, naturopata, e Andreas Moritz, esperto di ayurveda e shiatsu. Il lavaggio epatico promette di liberare fegato e cistifellea dai calcoli biliari, aiutando a depurare l’organismo. È un metodo che dura sette giorni. C’è una dieta particolare da seguire e alcune bevande da preparare e consumare in un preciso ordine.
Partiamo intanto dagli ingredienti.
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Gli ingredienti per il lavaggio epatico
- Succo di mela: 6 litri. Si consiglia, un succo biologico e al 100% naturale e non zuccherato. Ne va bevuto 1 litro al giorno nei sei giorni in cui si svolge il lavaggio epatico. A cosa serve? Secondo Moritz-Clark, aiuterebbe a ridurre la dimensione dei calcoli, ammorbidendoli.
- Sale di Epsom: 4 cucchiai in polvere (circa 60 grammi). Andremo a scioglierli in 720 ml di acqua: vedremo più avanti preparazione e consumo.
- Olio extra vergine d’oliva (naturale/bio): 125 ml
- Succo di pompelmo rosa: da preparare fresco con 2/3 pompelmi. Se non ne abbiamo, può andar bene anche il limone.
- Ornitina, derivato aminoacidico con caratteristiche basiche: tra le 4 e le 8 capsule. È facoltativa: aiuta a prendere sonno.
Occorreranno poi un gabinetto sempre libero, perché il lavaggio epatico ha un effetto lassativo. In più ci occorrerà un clistere, da utilizzare prima del trattamento.
I preparativi
Come accennato, la procedura Moritz-Clark dura sei/sette giorni. Si consiglia di partire dal lunedì ed effettuare quindi il vero e proprio lavaggio di sabato. Questo perché generalmente nel fine settimana siamo più liberi e rilassati.
Innanzitutto scopriamo cosa mangiare dal lunedì al sabato.
In questa fase di preparazione, si sconsigliano:
- Bevande fredde o gelate
- Cibi freddi
- Alimenti di origine animale
- Zuccheri
- Latticini
- Cibi troppo grassi
In generale è sconsigliato mangiare in eccesso.
Gli alimenti da consumare saranno caldi o a temperatura ambiente. L’ideale è consumare frutta, verdura e cereali integrali. Ricordiamo in questa fase 1 litro di succo di mele bio, da bere quotidianamente dal lunedì al sabato.
Il sabato e la domenica è sconsigliato prendere farmaci, a meno che ovviamente non siano salvavita e necessari. Le medicine infatti possono sovraccaricare il fegato, interferendo con la depurazione.
Sabato: il giorno del lavaggio epatico
Il sesto giorno è quello del lavaggio epatico vero e proprio. La procedura comincia con il clistere: un litro e mezzo di acqua a temperatura corporea (circa 36 gradi). È possibile infondere della camomilla.
Cosa mangiare? A colazione solo frutta e verdura e qualche succo. Deve essere molto leggera. A pranzo, invece, possiamo aggiungere qualcosa in più: cereali cotti (pasta e riso), sempre integrali, frutta o succhi, pane e marmellata, verdure cotte, patate al forno, insalate. Il tutto senza esagerare con i condimenti (poco sale e senza olio).
Il pasto deve essere un po’ più abbondante del solito: questo pare aumenti la pressione sul fegato, facilitando la fuoruscita dei calcoli. Tutto dovrà essere consumato entro le 14, dopo non sarà più possibile mangiare.
Passiamo ora al lavaggio epatico vero e proprio. Gli orari vanno seguiti con estrema precisione:
- 14:00: scioglere 4 cucchiai di Sali di Epsom in 720 ml d’acqua. Dividere poi il liquido in porzioni da 180 ml, facendo sciogliere per bene il sale.
- 18:00: consumare la prima porzione di Sali disciolti. Se non piace il sapore, è possibile aggiungere un po’ di succo di limone.
- 20:00: ripetere l’operazione.
- 21:45: aggiungere 100 ml di olio di oliva e il succo dei pompelmi in un frullatore. Frullare per pochi secondi, fino a ottenere un composto omogeneo.
- 22:00: bere il liquido appena frullato con una cannuccia, in posizione eretta. Clark e Moritz consigliano durante il consumo di questa bevanda di assumere anche 4 capsule di ornitina per favorire il sonno (ma non è obbligatorio).
Il sonno
Una volta consumata tutta l’ultima bevanda, stendersi immediatamente. Pare sia essenziale per riuscire a espellere tutti i calcoli. È normale sentirsi stanchi e intontiti, ecco perché è bene sdraiarsi subito.
C’è anche una posizione particolare da assumere a letto: a pancia in su, con il busto leggermente rialzato, grazie a uno/due cuscini dietro la schiena. È necessario mantenere questa posizione almeno per una ventina di minuti.
Addormentarsi subito dovrebbe facilitare l’espulsione dei calcoli. Alzarsi solo per andare in bagno (vista la procedura di depurazione potrebbe capitare spesso).
Il giorno dopo
Se il lavaggio epatico è stato eseguito di sabato, anche la domenica sarà necessario seguire alcune procedure particolari.
La sveglia non deve essere prima delle 06:00. Appena alzati, andremo a consumare il terzo bicchiere di acqua e Sali di Epsom. Per la mattinata è bene rilassarsi, leggendo o meditando. Anche un po’ di yoga può far bene. È importante restare il più possibile in piedi. Stendersi solo se ci prende il sonno.
Due ore dopo aver bevuto il terzo bicchiere, assumere l’ultima porzione di acqua e Sali.
Da questo momento, l’evacuazione dovrebbe essere abbastanza frequente e potrebbe protrarsi fino al primo pomeriggio. In questa fase dovrebbe verificarsi l’espulsione dei calcoli, che dovrebbero avere colore verde.
Due ore dopo aver consumato l’ultimo bicchiere di acqua e Sali, potete cominciare a ingerire qualcosa. Cominciate con qualche spremuta appena fatta. Dopo una mezzoretta consumate qualche pezzo di frutta fresca. A un’ora di distanza potete reintrodurre cibi solidi, ma sempre leggeri. La sera o la mattina dopo, tutto dovrebbe ritornare alla normalità.
Meglio se riuscite a consumare pasti leggeri per qualche giorno dopo il lavaggio epatico.
Lavaggio epatico: i dubbi
Nel corso degli anni sono emersi dubbi sul metodo di Clark e Moritz per la depurazione del fegato. Vediamo alcun delle obiezioni più note, poi ognuno potrà farsi la propria idea in merito.
Nel 2005 la rivista Lancet ha pubblicato i risultati di un test eseguito su una donna di 40 anni con calcoli alla cistifellea. Secondo i ricercatori, la procedura del lavaggio epatico non avrebbe consentito l’espulsione dei calcoli nella paziente.
Sulla materia sono intervenuti anche dei professionisti italiani. Salvatore Ricca Rossellini, dottore specialista in gastroenterologia ed endoscopia digestiva, ha per esempio dichiarato:
«Solo l’idea di poter toglier di mezzo i calcoli biliari con un metodo, anche “fatto in casa”, stimolando la colecisti e somministrando purganti, fa impallidire chi si occupa di queste malattie, come medico o come chirurgo. La reale fuoriuscita di calcoli dalla via biliare non è indolore: potrebbe causare coliche, colangiti e pancreatiti, malattie, in genere, molto gravi. In caso contrario, il “lavaggio” sarebbe solo una speranza di chi propaganda questi “trattamenti” e un’illusione per i pazienti più sprovveduti».
La testimonianza di un medico di famiglia
Anche Marco Belisario, medico di famiglia bergamasco, si è dimostrato molto scettico. Con un post su Facebook ha dichiarato la sua contrarietà al metodo Clark-Moritz:
«C’è una nuova moda in giro: il lavaggio epatico. […]
Servirebbe a far eliminare in modo naturale i calcoli biliari che non si formerebbero nella cistifellea ma direttamente nei dotti epatici: resta ancora da capire come facciano poi, dal dotto epatico, a risalire nel dotto cistico e accumularsi nella cistifellea senza scivolare nel coledoco e dare le famose coliche biliari […]
Consiste in “protocollo” terapeutico durante il quale si buttano giù, a orari precisi, 4 bei bicchierozzi di acqua, sale inglese, olio d’oliva, succo di pompelmo, aglio e pepe di Caienna. Quando al mattino del giorno dopo si andrà in bagno, si noteranno tanti piccoli sassolini verdastri galleggiare nella tazza, la prova che il “lavaggio” ha funzionato: avete eliminato i vostri calcoli! […]
Peccato che quelli non siano calcoli, ma l’effetto della saponificazione dell’olio d’oliva da parte dell’acido citrico in aggiunta al solfato di magnesio, il sale inglese appunto. Sono verdi per forza di cose, in quanto assorbono la bile all’interno dell’intestino».
Ecco perché è sempre meglio rivolgersi a uno specialista in caso di queste malattie, che possono portare a conseguenze anche gravi.
Ho 63 anni.
Ho fatto il lavaggio epatico un mese fa, non con l intenzione di espellere calcoli biliare che credo di non avere, ma per fare una pulizia del fegato.
Un po come facevano i miei genitori quando da bambina mi obbligavano a prendere la purga ( l olio di ricino ) ad ogni cambio di stagione.
L esperienza mi era stata suggerita da un amico, visto che avevo sempre il fegato dolente e ingrossato.
Dopo l esperienza ho trovato giovamento e spero di non aver recato danno al mio organismo.
Dico spero perché non ne sono sicura e vorrei un parere da medico.
Grazie
Lavaggio del fegato bufala o verità?
Sono un ricercatore perito chimico poi laureato in Fisica, ho sperimentato per decine di volte il lavaggio del fegato. Ecco le conclusioni.
1) Nel mio caso sono usciti “grumi di grasso” verdognoli, non necessariamente colesterolici, e non sono uscite pietruzze calcaree. Ritengo improprio parlare di “calcoli”.
2) Questi grumi erano SICURAMENTE all’interno del Fegato e ne sono usciti solo a partire dal terzo lavaggio per cessare di uscire dopo il sesto. Se fosse grasso dovuto all’olio che si beve ci sarebbero ogni volta, invece ad un certo punto smettono di uscire.
3) A conferma che si trovavano all’interno del fegato possiedo sia risultati ecografici che quelli fatti con risonanza (TAC).
Più di 20 anni fa mi fu diagnosticato un angioma al fegato. Ogni due anni facevo ecografia e/o TAC Il presunto angioma cresceva ogni volta, alla fine era diventato uno sferoide con diametro massimo di 6 cm. Consultai specialisti che operano sul fegato (i migliori sembrano i Bolognesi , mi dissero di pazientare vista la mia sintomatologia non eccessiva ( difficoltà digestive, sonnolenza, debilitazione).
Da un medico “alternativo” mi fu consigliato di provare il “lavaggio del Fegato”. Comprai il libro e aspettai la luna nera … ( astrologia? Comunque seguo pedissequamente tutte le istruzioni anche se scientificamente non le comprendo).
Primo mese: settimana con succo di mela, poi lavaggio. Ho controllato con molta attenzione ciò che espellevo, ma NIENTE calcoli, o meglio “grumi”, niente di niente.
Secondo mese: Stesso risultato, con due o tre piccoli piselli verdi gelatinosi.
Terzo mese: SORPRESA usciti almeno 30 “piselli verdi”, più o meno gelatinosi, alcuni grossi come una nocciola grande. Stupore! Il colore verde era chiaramente dato dalla bile. Il volume totale stimato pari mezzo bicchiere.
Quarto mese: Usciti ancora “piselli verdi gelatinosi” ma meno della volta precedente.
Quinto mese: usciti 4-5 pisellini
Sesto mese: cessata l’uscita
Settimo mese: niente in uscita e fine delle prove.
A questo punto rifatto le analisi, il medico che mi ha fatto l’ecografia rimase stupito e mi disse che non trova più l’angioma. Incuriosito mi riempì di domande e racconto la faccenda. Lui decide di approfondire la cosa e mi manda a fare la TAC che è più precisa (ma più costosa e invasiva). Lì svelano il fenomeno: trovano nel mio fegato una cavità di 3 cm di diametro che definiscono “angioma cavernoso” e vedono che era vuoto, confrontato con precedenti analisi capiscono che a suo tempo si era riempito di questi “grumi di grasso” che impropriamente chiamano calcoli.
I medici mi fanno rilevare che fin da subito nelle diagnosi con ecografia il mio fegato era definito del tipo “grasso”. Secondo loro, la cavità si riempiva di qualcosa che normalmente viene espulso, nel mio caso poi vista il buco sferico la cosa si aggravava e finivano con l’ostruirsi anche altri dotti biliari, ecco perché si ingrandiva. Si formava una ostruzione una specie di diga dei castori, che finiva con l’impedire lo svuotamento di qualsiasi tipo di grasso più o meno colesterolico che si formava con molta più facilità nel mio tipo di fegato.
Niente operazione chirurgica, quindi ma consiglio: “Continui con quella pratica di tanto in tanto.” Quindi ora faccio il lavaggio del fegato 2 o 3 volte all’anno sempre in luna nera. Non faccio più la preparazione con la bevuta del succo di mele, dato che a quanto pare la mia costituzione tende a produrre “grumi” spugnosi e non sassolini calcarei.
Camillo, vista la tua esperienza personale avrei davvero bisogno di contattarti a breve per una persona che sta male. Sapere che un essere umano reale ha usato questo metodo e non sono solo chiacchiere su internet le sarebbe di enorme aiuto. Non so se questo sito ti notifichi il mio commento, ma se puoi rispondi con un commento e vediamo come poter entrare brevemente in contatto, senza farti perdere troppo tempo.
Stessa esperienza di Camillo, solo benefici dalla pratica del lavaggio epatico e, a parte le impressioni soggettive, la quantità di materiale espulso varia moltissimo ogni volta. Nel mio caso ho espulso grandi quantità di “calcoli” (alcuni di oltre 2 cm) durante i primi due lavaggi e poi sempre meno per cessare completamente la quinta volta. Se fosse il frutto della saponificazione, non ci sarebbe una variabilità così elevata. L’aspetto del materiale espulso più grande poi è identico ai calcoli della colecisti che vedo sul mio libro di anatomia patologica, eccezion fatta per la consistenza pastosa e morbida, che sembrerebbe essere dovuta proprio all’azione dell’acido malico. Un amico che usa un metodo simile ma non preceduto dall’assunzione di succo di mela mi ha infatti riferito di aver espulso calcoli duri e di averne sofferto; a me ha provocato solo un leggero senso di debolezza la prima sera del primo lavaggio e poi più nulla. A parte la sgradevolezza della procedura, ne ho tratto solo benefici.
Davide, scrivo anche a te lo stesso commento che ho scritto a Camillo perchè sto cercando di aiutare una persona cara. Vista la tua esperienza personale avrei davvero bisogno di contattarti a breve per una persona che sta male. Sapere che un essere umano reale ha usato questo metodo e non sono solo chiacchiere su internet le sarebbe di enorme aiuto. Non so se questo sito ti notifichi il mio commento, ma se puoi rispondi con un commento e vediamo come poter entrare brevemente in contatto, senza farti perdere troppo tempo.