Si chiama Farm to Fork (F2F) ed è la nuova strategia messa in campo dall’Unione Europea per salvare il pianeta. Auto elettriche, smart working, energie rinnovabili e una piccola rivoluzione in ambito alimentare: concetti essenziali per costruire un mondo migliore e, soprattutto, verde.
D’altronde, i dati raccolti dal WWF e dalle agenzie che si occupano di monitorare il riscaldamento globale sono chiari e per nulla rassicuranti. Gli allevamenti intensivi, ad esempio, sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni totali di gas serra e contribuiscono sempre più spesso alla contaminazione di fiumi e mari, a una ridotta biodiversità, a notevoli impatti negativi sulla salute e non consentono un ritorno economico consistente ai produttori primari.
Da qui nasce la volontà di realizzare un percorso sostenibile che possa migliorare la grave situazione nella quale versa il nostro pianeta, utilizzando le nuove tecnologie e le più recenti scoperte scientifiche.
Limitarsi a produttore alimenti più “etici” e sani non risolverà il problema. È, però, comunque un piccolo mattone che si va a sommare con altri mattoni e che, insieme, faranno la differenza. Tutelare la biodiversità, migliorare le condizioni igienico-sanitarie nei Paesi più poveri, ridurre il consumismo sfrenato. Obiettivi che sembrano non correlati, ma che invece sono strettamente interconnessi.
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La tecnologia per salvare il mondo
Le nuove tecnologie, la scienza e, soprattutto, gli investimenti e l’innovazione, tutti fattori che hanno cambiato il mondo in altri settori, saranno essenziali nella transizione e nelle sfide che dovremo affrontare da qui ai prossimi anni.
Alcuni esempi sui benefici apportati dal progresso tecnologico riguardano il mondo lavorativo e scolastico. Oggi, infatti, lavorare e studiare da casa sta diventando estremamente comune e ciò contribuisce a diminuire in maniera sensibile l’utilizzo delle automobili. I massicci investimenti sulla banda larga permettono, infatti, connessioni Internet veloci, per cui fare una videoconferenza, gestire le e-mail o i software aziendali, così come studiare una nuova lingua da casa e apprenderla in modo veloce e in tutta comodità, sarà estremamente facile e conveniente. Non è da dimenticare che molte scuole e grandi compagnie, come Microsoft, per fare solo un esempio, hanno reso la frequenza da remoto un’opzione praticabile, nell’ottica di diminuire il traffico delle città e contenere le emissioni dei gas di scarico e l’inquinamento acustico. Oltretutto, è noto ormai che chi lavora o studia da casa mostra una produttività e felicità maggiori rispetto a chi deve recarsi in ufficio o a scuola ogni giorno.
Sempre grazie ai nuovi sviluppi tecnologici, in uno studio pubblicato su The Lancet Planetary Health, un team di scienziati ha identificato i potenziali impatti e le interazioni delle tecnologie emergenti del sistema alimentare in relazione agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Lo studio riporta come l’automazione e la tecnologia aiuteranno a migliorare la condizione dei lavoratori, che non dovranno più essere esposti a prodotti chimici potenzialmente nocivi e macchinari pericolosi, e aumentare il benessere degli animali e la sostenibilità ambientale. La stessa letteratura scientifica ha confermato come la salute passi necessariamente dal cibo. Mangiare alimenti sani, nutrienti e biologici garantisce un corpo in forma, migliora il sistema immunitario e allontana gran parte delle malattie.
Salvare il pianeta partendo da ciò che mangiamo
Il progresso tecnologico riguarda anche la tavola. È sempre più evidente che ritornare ai prodotti della terra sia la soluzione più giusta per il pianeta, ed è su questo concetto che si basa la rivoluzione che vede protagonista una sostanza alimentare assunta da molti: la carne.
L’innovazione ha portato all’avvento della carne vegetale, realizzata con proteine vegetali quali ad esempio ceci, soia e piselli. Queste, poi, tramite un processo di stampa 3D, vengono trasformate negli alimenti più comuni come burger, straccetti e così via. La stampa 3D si rivela dunque utile anche nel settore alimentare: ad esempio, la NASA l’ha utilizzata per produrre una pizza nello spazio.
Fonte: Pixabay
Salvare il pianeta vuol dire anche ridurre e, in futuro eliminare, gli allevamenti intensivi. Questo lo potremo realizzare grazie all’utilizzo sempre più importante della carne sintetica. Essa viene creata raccogliendo cellule muscolari da un animale, in modo totalmente indolore. Gli scienziati poi, le coltivano, nutrendole per far sì che si moltiplichino e creino il tessuto in base al tipo di cellula prelevata (ad esempio, muscolare o facente parte di un organo). Biologicamente parlando è esattamente lo stesso tipo di tessuto ottenuto abbattendo un animale. Non vi sono differenze, anzi: è una carne più salutare ed etica.
Insomma, la transizione verso un pianeta più sano e attivamente etico procede a ritmo spedito, anche in considerazione del crescente ruolo assunto dalla tecnologia nel migliorare la nostra vita.