C’è la mano dell’uomo dietro gli incendi che stanno sconvolgendo la Val di Susa. Il primo ‘responsabile’ è il climate change. Ma gli investigatori sono a caccia anche dei piromani in azione. Continua intanto la conta degli sfollati e degli ettari andati in fumo…
Dopo una tremenda estate sul fronte incendi, l’autunno non ha portato con sé le precipitazioni tanto attese. Ed è ancora emergenza fuoco: in Val di Susa sono stati 300 gli incendi registrati dal 10 ottobre. Migliaia le persone evacuate, così come gli ettari in fumo, abitazioni a rischio, scuole chiuse.
Sono incessanti gli interventi dei soccorritori, che provano a limitare i danni. Nel frattempo, i carabinieri indagano sulla possibilità che si tratti di fiamme dolose.
Vediamo tutti gli ultimi sviluppi.
Indice dei contenuti
Trecento incendi in Val di Susa
Una giornata di passione per gli abitanti delle valli piemontesi. I più colpiti, gli abitanti di Mompantero, costretti a evacuare in massa. L’unico conforto: l’intervento dei soccorritori italiani, ma anche dai Paesi vicini. Sono arrivati i Canadair croati, ieri pomeriggio a dare una mano. Oggi dovrebbero arrivare anche gli elicotteri svizzeri. E poi i francesi, la colonna dei Sapeur Pompier opera già in mezzo alle case.
Ma la consolazione è grama per chi rischia di perdere tutto. Sono duemila gli ettari di montagna interessati dai roghi, dicono dal Comune di Mompantero. E nella giornata di ieri, il vento inclemente ha peggiorato la situazione, riaccendendo anche i focolai che sembravano spenti.
E quindi via, si scappa: nella frazione San Giuseppe di Mompantero tutti i 650 abitanti sono stati costretti a evacuare. A Susa, gli ospiti della casa di riposo San Giacomo sono stati anch’essi evacuati, a causa del fumo: 194 persone, in tutto.
Sono più di mille, ad oggi gli sfollati in Val di Susa.
A fare il punto della situazione, Franco Licini, coordinatore della Protezione Civile Piemonte, in un’intervista su Radio 1:
«Le squadre antincendio sono rimaste attive tutta la notte, con circa 250 persone impiegate. Lo sforzo è davvero grande, considerando che lo stato di grave pericolo per gli incendi si protrae ormai dal 10 ottobre. La situazione è aggravata in questi ultimi giorni anche a causa del forte vento caldo e secco che sta scendendo dalla catena alpina. Dal 10 ottobre le squadre antincendio regionali e dei vigili del fuoco hanno dovuto affrontare più di 300 incendi, più o meno importanti, con l’impiego di circa 300 volontari per turno. Soltanto nella giornata di ieri sono stati gestiti 39 incendi con 602 volontari coadiuvati dai Vigili del Fuoco. I mezzi impiegati sono stati 195».
Incendi in Val di Susa: tra piromani e siccità
Dopo il dramma di ieri, sono arrivate oggi notizie migliori. Il vento è calato d’intensità, dando spazio ai soccorritori per intervenire. Sono due i Canadair attualmente impiegati. Da notare come oramai le squadre d’emergenza non siano più gestite dagli enti pubblici ma interamente affidate ai privati!
Ma sul fronte meteo le buone notizie finiscono qui. Ottobre ha fatto registrare infatti due record: scarse precipitazioni e caldo.
La fotografia della situazione è del centro Epson meteo. Da quando è cominciato, il mese di ottobre ha fatto registrare 14 miliardi di metri cubi d’acqua in meno, se consideriamo le precipitazioni in tutta Italia. In particolare, per gli esperti è stata proprio l’area Nord-Ovest la più colpita dalla siccità. Anche la perturbazione di domenica 22 ottobre, che ha portato un po’ di pioggia nel resto d’Italia, ha solo lambito l’area. Mancano all’appello l’88% delle precipitazioni registrate tipicamente a ottobre. Un disastro, se consideriamo che la forte siccità registrata in estate.
Anche le temperature non hanno aiutato, con minime e massime che hanno registrato medie nettamente superiori rispetto agli scorsi anni.
Oltre al climate change, è caccia ai responsabili materiali della tragedia in Val di Susa. I carabinieri del RIS indagano per individuare i punti dove sono stati appiccati i roghi. Ma gli investigatori non hanno dubbi: c’è l’uomo dietro il disastro; il resto lo fa la mancata prevenzione e i ritardi da parte di enti e istituzioni. ( vedi comunicato stampa a piè di pagina )
“L’unico dato certo è che l’incendio è cominciato per mano dell’uomo. Faremo ogni sforzo per trovare il responsabile”, ha spiegato alla Stampa il colonnello Carlo Ferrucci, comandante del gruppo forestale dei carabinieri.
Nella giornata di ieri è arrivato il primo arresto. Un quindicenne è stato scoperto mentre innescava un incendio a Sordevolo, in provincia di Biella. Denunciato al Tribunale dei minori di Torino, il giovane ha dichiarato che alla base del suo gesto c’era la sola curiosità di osservare i Vigili del Fuoco in azione.
Scarica da qui il Comunicato Stampa di Fondazione Univerde sugli incendi in Val di Susa
è l’Italia della Lordura che sta venendo fuori. Ministri farlocchi e dirigenti quacquaraqua.