Acido laurico come potente antivirale e antibatterico: ecco come questa sostanza, contenuta nell’olio di cocco, può aiutarci contro raffreddore e influenza.
Quante volte abbiamo parlato dell’olio di cocco come di un toccasana per salute e bellezza? Oggi scopriamo qual è il “segreto” per cui questo olio vegetale diventa un così potente alleato naturale per il nostro organismo… questo segreto si chiama acido laurico.
Noto soprattutto per le sue importanti azioni antivirali e antibatteriche, può diventare una preziosa fonte di benessere. Soprattutto in questi giorni in cui le temperature cominciano ad abbassarsi e arrivano i primi raffreddori e influenze.
Vediamo come può aiutare il nostro sistema immunitario!
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Acido laurico: che cos’è e dove si trova
L’acido laurico è un acido grasso, che viene ampiamente utilizzato anche nell’industria. La sostanza che viene in genere commercializzata è ottenuta dall’olio di cocco, che ne contiene grandi quantità (come vedremo). Da questo acido si ottengono i cosiddetti laurati (cloruro di lauroil, alcol laurilico e così via). Tutti questi composti sono utilizzati come emulsionanti e plastificanti, per l’impermeabilizzazione dei tessuti, per esempio.
Ovviamente a noi interessa l’acido laurico che si trova in natura! E che, come vedremo, può essere benefico per il nostro organismo.
È soprattutto presente nei latticini, nei grassi animali e negli oli tropicali. Secondo alcune ricerche, l’acido laurico è la principale sostanza antivirale e antibatterica individuata nel latte materno.
In natura, olio di cocco e olio di palmisti (occhio a non confonderlo con quello di palma che è estratto dalla polpa della pianta, mentre quello di palmisti dai semi) rappresentano la principale fonte di acido laurico derivante dall’alimentazione. Il contenuto medio in tali fonti, infatti, arriva fino al 50%. Concentrazioni molto inferiori sono presenti nel latte intero e nei latticini, dove si arriva al 2-3%.
Acido laurico e olio di cocco: benefici contro virus e batteri
Come abbiamo visto, quindi, l’olio di cocco è tra le principali fonti alimentari di questo importante acido. Ne contiene una concentrazione pari al 44-51% (gli altri ingredienti sono: acido miristico, palmitico, acido oleico, acido caproico, acido caprilico, stearico e linoleico). Ma come agisce nel nostro corpo, una volta ingerito?
L’acido laurico viene convertito dal nostro organismo in monolaurina, monogliceride che ha diverse proprietà. È infatti un antivirale, antimicrobico, antiprotozoario (ostacola cioè le infezioni provocate dai protozoi) e antifungino.
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Grazie a tali proprietà, la monolaurina viene comunemente riconosciuta come un buon antivirale. Le sue proprietà sono indagate dalla ricerca scientifica sin dal 1966. Anche se sono necessari ulteriori studi per confermare i risultati ottenuti, si pensa che la sostanza possa avere ottimi effetti nel rendere inermi alcuni virus, come per esempio quello dell’influenza.
Non si conosce ancora tuttavia quanta monolaurina effettivamente il nostro organismo riesca a produrre dopo l’ingestione di acido laurico attraverso l’olio di cocco. Occorre quindi fare attenzione: se decidiamo di assumerne una certa quantità per contrastare gli effetti di raffreddori e influenza, dobbiamo farci seguire da uno specialista. Non è chiaro infatti che tipo di effetto concreto può produrre attraverso l’alimentazione.
Acido Laurico: altri usi e controindicazioni
Come abbiamo accennato, gli usi dell’acido laurico sono numerosi. In ambito industriale, il grasso viene spesso impiegato nella preparazione di deodoranti o cosmetici, grazie alle sue proprietà antisettiche.
C’è poi chi sostiene che sia in grado di aumentare i livelli di colesterolo totale in maniera significativa. Questo vale soprattutto per la frazione HDL, il cosiddetto colesterolo ‘buono’. Grazie a questa sua capacità, l’acido avrebbe quindi un effetto protettivo per quanto riguarda il rischio cardiovascolare.
In quanto trigliceride a media catena (MTC) l’acido favorirebbe infine il senso di sazietà, aiutando quindi a perdere peso.
Quali sono infine i suoi effetti collaterali e controindicazioni? Le donne devono stare attente ad assumerne quantità eccessive durante la gravidanza e l’allattamento, soprattutto quando l’assimilazione dell’acido laurico avviene attraverso medicinali e integratori. L’assunzione con l’alimentazione, invece, dovrebbe essere più sicura.
Un’attenzione particolare deve inoltre essere posta quando assumiamo l’acido laurico attraverso prodotti in commercio. Come abbiamo visto, infatti, esso può essere un potente alleato. Ma alcuni produttori, per i propri scopi commerciali, ne esaltano eccessivamente le proprietà anti-infettive. Secondo alcuni, la sostanza sarebbe addirittura in grado di contrastare candida, HIV, herpes, papilloma virus e piede d’atleta. Meglio usare prudenza, in questi casi: le ricerche nel settore sono infatti incomplete e, sebbene la sostanza non abbia effetti collaterali particolari, è bene non pensare di risolvere tali problemi così gravi senza l’aiuto medico.
L’olio di cocco ha un punto di fumo molto piu BASSO dell’olio di oliva. il punto di fumo del cocco è 177°c mentre dell’olio di oliva 210°C. Questo perchè più la catena degli acidi grassi è corta (olio di cocco) e più facilmente viene distrutta dal calore di cottura. Per questo l’olio di oliva è più resistente del cocco.