Non rischiate il tumore al collo dell’utero. Scopriamo insieme come riconoscere il papilloma virus, così da intervenire tempestivamente e fare una corretta prevenzione.
L’HPV, o papilloma virus umano: si tratta di un virus che provoca un’infezione molto frequente, che la maggior parte delle donne contrae almeno una volta nella vita.
In genere, non causa complicazioni e si risolve da sola. Nei casi più gravi può però provocare delle lesioni al collo dell’utero che possono degenerare in un tumore.
Eppure non tutti sanno bene in cosa consiste e come capire se si è stati infettati. Data la delicatezza e l’importanza dell’argomento, abbiamo intervistato un’esperta, la dottoressa Annalisa Migliucci, specialista in ginecologia, che ci ha detto cinque cose importanti, ma che forse non sapete, sul papilloma virus.
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Che cos’è il papilloma virus e come si trasmette l’ HPV
Il papilloma è un virus associato in modo causale al cancro della cervice ed è presente praticamente in tutti i tumori invasivi. Colpisce sia donne che uomini e si contrae per via sessuale, ma non è necessario un rapporto completo.
E in alcuni casi l’infezione può essere trasmessa da una persona ad un’altra anche dopo molti anni. Quindi, il fatto di aver contratto l’infezione, a volte può non essere collegato al partner attuale. Non si possono escludere inoltre vie indirette di infezione, dato che il virus è stato trovato anche nella bocca e sotto le unghie.
La grande maggioranza delle infezioni scompare spontaneamente: circa il 50% nel corso di un anno e circa l’80% in due anni. Quando l’infezione scompare anche il rischio scompare.
La prevenzione è difficile, il preservativo non basta
La prevenzione del papilloma virus è particolarmente difficile. Oltre a evitare rapporti promiscui, gli esperti suggeriscono di smettere di fumare. Il fumo infatti è un importante fattore di rischio per le lesioni pretumorali.
La diffusione del papilloma virus è molto alta, soprattutto tra i giovani, in quanto nemmeno il preservativo garantisce una protezione del 100%. Inoltre non comporta sintomi. Si potrebbe averlo e non saperlo, e di conseguenza contagiare inconsapevolmente il proprio partner. Per tale motivo è un virus così diffuso.
Non ci sono ancora medicinali per curare questa infezione. Si è visto infatti che né antibiotici, né ovuli né lavande vaginali sono efficaci in questi casi. Quindi, la cosa migliore da fare è identificare in tempo le alterazioni provocate dal virus.
Il test specifico per identificare il papilloma virus
La cosa più efficace che una donna può fare per proteggersi è effettuare un Pap-test. Si tratta di uno screening che va a identificare le alterazioni provocate dal virus. Inoltre, c’è un test specifico, l’HPV test, che è più protettivo perché in grado di identificare molte più lesioni rispetto a quelle individuate grazie al Pap-test. E le individua anche più precocemente. Infatti l’HPV test viene raccomandato ogni 5 anni, invece che 3 come per il Pap-test.
Lo screening con l’HPV test è raccomandato dopo i 30-35 anni. Infatti, se è vero che nelle donne più giovani le infezioni da papilloma virus sono più frequenti, è anche vero che nella maggior parte dei casi regrediscono spontaneamente. Mentre nelle donne sopra i 34 anni è più facile che una persistenza dell’infezione da papilloma virus possa causare il tumore del collo dell’utero.
La terapia per le lesioni e i rischi in gravidanza
Se avete contratto il papilloma virus, per ora gli studi dimostrano che non ci sono rischi per il bambino, e non è necessario sospendere l’allattamento. La prassi è tenere sotto controllo le lesioni e rimandare la terapia a dopo il parto.
Generalmente le lesioni sono trattate con piccoli interventi chirurgici, fatti in ambulatorio e con un’anestesia locale. Esistono vari tipi di trattamento, ma in genere si preferisce asportare le lesioni insieme a una piccola zona di tessuto circostante. L’obiettivo della terapia è eliminare le cellule contenute nell’area interessata dalla CIN, ovvero la neoplasia intraepiteliale cervicale, distruggendo meno tessuto sano possibile.
State tranquille perché il trattamento non ha conseguenze sulla futura vita sessuale e, nella maggioranza dei casi, neanche per le gravidanze successive.
A cosa serve la colposcopia e perché è importante farla
La colposcopia è necessario farla quando il ginecologo riscontra un Pap-test alterato. È un controllo simile alla visita ginecologica. Viene utilizzato uno strumento chiamato colposcopio, che serve a illuminare il collo dell’utero e a vederlo ingrandito. E in genere la colposcopia non è dolorosa.
Se la biopsia fatta grazie alla colposcopia risulta positiva, avete la possibilità di curarvi gratuitamente presso un centro specializzato, sulla base della gravità delle lesioni.
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Foto in evidenza: Ortenau Klinikum