Presentata al mondo come la città del futuro, Masdar City, la città a pochi passi da Abu Dhabi che promette emissioni zero, è quasi completamente deserta. Fallito il progetto che doveva reinventare in chiave sostenibile i centri urbani?
Masdar City, il cui nome significa “città sorgente”, sorge vicino a Abu Dhabi, negli Emirati Arabi. L’ambizioso progetto venne presentato come fiore all’occhiello della società energetica Masdar e da Mubadala Development Company (società di sviluppo immobiliare ed economico del Governo di Abu Dhabi).
Ben 22 i miliardi di dollari da investire per la costruzione della prima città al mondo in grado di sfidare i cambiamenti climatici.
Ma ad oggi i lavori sono fermi e ci vivono poco più di 300 persone, quasi tutti studenti e impiegati dell’Institute for Science and Technology. Gli unici che ancora non si arrendono al fallimento del progetto “emissioni zero”.
La promessa di Masdar City
La città è stata progettata dallo studio di architettura inglese Foster and Partners e prometteva di basare la sua produzione energetica esclusivamente sull’energia solare, con un’economia a emissioni zero e un’ecologia senza rifiuti e acqua riciclata all’80%.
Il progetto curava ogni dettaglio. Perfino la posizione degli edifici è stata pensata in modo tale da sfruttare l’energia eolica e per catturare il calore esterno, per eliminare l’esigenza dei tradizionali climatizzatori.
E a Masdar City anche il trasporto sarebbe dovuto essere completamente sostenibile. Grazie al contributo di un’azienda italiana, si doveva realizzare il Personal Rapid Transit. Si trattava di un sistema di taxi elettrici che potevano muoversi su magneti fissati nell’asfalto, senza conducente e con una velocità massima di 40 km/h.
La viabilità era stata progettata per ridurre al minimo l’uso delle auto, in favore di biclette e mezzi pubblici, grazie a corsie sopraelevate dedicate.
La crisi economica chiude i rubinetti dei finanziamenti pubblici
La chiusura dei lavori era prevista per la fine del 2016, e la città doveva essere pronta ad accogliere 50mila abitanti. Ma ad oggi i cantieri sono fermi e il centro è quasi deserto, ad eccezione del polo universitario dedicato proprio all’energie rinnovabili.
Sono stati costruiti poco più del 5% degli edifici previsti dal progetto, che per ora resta congelato in attesa che giungano nuovi investimenti.
Questo a causa della recessione economica che ha colpito gli Emirati Arabi a partire dal 2008 e che ha costretto il governo a tagliare i fondi per diversi progetti e a ridimensionarne altri, come appunto quello di Masdar City.
L’investimento iniziale di 22 miliardi di dollari scende a 18, la data di consegna finale dei lavori (inizialmente prevista per il 2014, poi 2016) slitta ancora al 2020, poi al 2025, infine al 2030.
Masdar City, la città green è un fallimento?
Nonostante il progetto prosegue molto lentamente, in molti restano fiduciosi che verrà completato. Infatti secondo alcuni la crisi economica ha reso Masdar City ha rafforzato un enorme centro di incontro, scambio e confronto per studiosi, ricercatori, imprenditori impegnati nel settore delle fonti rinnovabili.
Ad oggi, ogni anno la città a emissioni zero ospita due dei più importanti eventi al mondo sulle energie rinnovabili e sullo sviluppo sostenibile: il World Future Energy Summit (WFES) e lo European Future Energy Forum (EFEF).
E il governo ha rinnovato la sua volontà di sostenere i progetti che puntano sulle fonti di energie alternative. E Masdar city è un progetto all’avanguardia, dettato dalla consapevolezza che le risorse petrolifere non sono eterne e dalla necessità di una svolta green.
Foto in evidenza: 準建築人手札網站 Forgemind ArchiMedia