Il Green Pass introdotto inizialmente solo per gli spostamenti tra Regioni di colore diverso, per gli ingressi nelle RSA e per la partecipazione ai matrimoni e ai grandi eventi è stato esteso anche ad altre attività per rispondere alla risalita dei contagi (?) dovuti alla variante delta del Covid 19 attraverso decreto approvato il 22 luglio scorso e verrà integrato successivamente per definire gli ambiti nei quali si è esentati dal possesso per quelle categorie di persone che non possono vaccinarsi.
Avrà effetto dal 6 agosto 2021 e riguarderà alcune situazioni specifiche della quotidianità.
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Cos’è il Green Pass e come si ottiene
Il Green Pass, o Certificato Verde, è un documento rilasciato dallo Stato attraverso il Ministero della Salute, che attesta per il possessore (over 12) l’immunità da Covid19. Per ottenerlo è necessario:
- Certificato di guarigione da Covid nei 6 mesi precedenti
- Certificato di vaccinazione (una o due dosi): nel caso di prima dose di un vaccino a due dosi, il Green Pass verrà rilasciato dopo 15 giorni e avrà validità fino alla data della seconda dose. Un volta concluso il ciclo vaccinale verrà prodotto un nuovo Green Pass.
- Tampone molecolare, antigenico, salivare negativo entro le 48 ore precedenti
Se si soddisfa uno dei sopracitati requisiti è possibile richiedere il Green Pass attraverso il sito dedicato del Governo, tramite fascicolo sanitario elettronico, app Immuni o app IO. Dopo la vaccinazione o il tampone negativo il Ministero invierà per mail e sms un codice authcode, che dovrà essere inserito sul sito dgc.gov.it. Il Green Pass è valido sia in forma digitale che in forma cartacea, verificabile attraverso scansione di un QR Code presente sul documento. Ha una validità di 9 mesi (270 giorni) dalla data di rilascio.
Qualora si fosse impossibilitati a completare l’iter di ottenimento attraverso l’uso di dispositivi digitali, si può fare riferimento al proprio medico di base o alla farmacia.
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Green Pass: Le nuove regole dal 6 Agosto
Con il decreto legge approvato lo scorso 22 luglio, a partire dal 6 agosto l’uso obbligatorio del Green Pass è stato esteso anche ad altre attività al chiuso e all’aperto rispetto a quelle precedentemente previste.
Ecco un elenco di tutte i luoghi e le attività in cui è necessario esibire il Green Pass
- Consumazione al tavolo al chiuso nei Bar
- Occupazione al tavolo al chiuso nei ristoranti
- Spettacoli al chiuso
- Grandi eventi anche all’aperto
- Stadi e palazzetti sportivi
- Musei e Mostre
- Eventi e competizioni sportive anche all’aperto
- Palestre
- Piscine e centri natatori
- Sagre e fiere anche all’aperto
- Centri congressi e convegni
- Centri termali e centri benessere
- Parchi divertimento e tematici
- Sale giochi, sale bingo e casinò
- Centri sociali, culturali, esclusi centri estivi e centri per l’infanzia
- Cerimonie laiche e religiose (Matrimoni)
- Accesso alle RSA
- Spostamento tra Regioni di colore diverso
Ma per andare a messa, come ci spiegano gli amici di Radio105, non occorrerà il Green Pass. Pare infatti che grazie all’acqua santa il virus si dissolva in pochi secondi… ;-). Ah, non occorrerà neanche ai parlamentari a quanto pare!
Cosa rischiano i trasgressori
Chiunque acceda a queste attività o luoghi, sprovvisto di Green Pass da vaccino, guarigione o tampone negativo rischia sanzioni pecuniarie che vanno dai 400 ai 1000 euro sia a carico del trasgressore sia a carico dell’esercente. Per quest’ultimo, qualora fosse accertata la reiterazione della violazione per tre giorni differenti si potrà procedere alla chiusura dell’esercizio per un periodo che va da 1 a 10 giorni. Questo perché l’onere di verifica di possesso di Green Pass è a carico dei titolari o dei gestori dell’esercizio che sono responsabili di accertare le prescrizioni previste dal nuovo decreto.
Il controllo avverrà attraverso specifica app realizzata dal Governo chiamata VerificaC19 che funzionerà, come dicevamo, come uno scanner per il QR code presente sul documento.
Revoca del Green Pass
Qualora un possessore di Green Pass risultasse positivo al test per verificare la presenza di Covid19 nell’organismo, la comunicazione alla piattaforma nazionale comporterà la revoca del certificato verde, notificata al contagiato.
Cosa ne pensiamo noi
Abbiamo manifestato il nostro dissenso verso questa misura che riteniamo discriminante, inutile e decisamente contraddittoria, attraverso i nostri canali socials, attirando sia elogi che una serie di insulti e critiche. Potremmo scrivere un altro articolo su tutte le motivazioni che ci spingono a queste conclusioni, vi basti sapere che oggi migliaia e migliaia di persone di stanno recando a Roma da tutta Italia per consegnare al Ministro Speranza tutti i pacchetti di Tachipirina che (per fortuna) non sono stati usati da tutte quelle persone che sono state curate con la Terapia Domiciliare Precoce, che ha permesso sia di non occupare le terapie intensive degli ospedali, e di salvare numerose vite di cittadini che ( sempre per fortuna ) NON hanno seguito il protocollo ministeriale.
Lo stesso Ministero ha vinto un ricorso al TAR contro le richieste dei medici che chiedevano la possibilità di curare a casa le persone, ripristinando questo insensato protocollo ” tachipirina e vigile attesa “. E allora ci chiediamo : ” cui prodest?”.
Inoltre, visto che i vaccinati sono contagiosi, se questa fosse stata una misura minimamente seria, avrebbe previsto la quarantena per i vaccinati prima di rendere davvero effettivo questo ” lasciapassare” che certificherebbe l’immunità e la sicurezza di non contagiare gli altri. E’ di queste ore, infatti, la smentita subita dal primo ministro Mario Draghi, che ha affermato che i vaccinati non sono contagiosi, da parte della Federazione dei Medici Italiani.
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