È una pianta originaria del Sud Est Asiatico, ma ultimamente la sua coltivazione si sta diffondendo anche nei Paesi a clima caldo.
Sconosciuta ai molti, la galanga è una radice dal sapore pungente, molto simile allo zenzero. È una spezia utilizzata in Thailandia, in Malesia e in Indonesia ed è ricca di proprietà curative per l’organismo. Il suo nome officinale è Alpinia officinarum, anche se è ormai conosciuta con il nome di galanga.
Come dicevamo, il rizoma della galanga è molto simile allo zenzero: anche questa pianta fa parte della famiglia zingiberaceae e può essere coltivata, a patto che ci si trovi in una zona calda, in vaso o nell’orto come zenzero e curcuma.
Sembra che la galanga sia arrivata già in Europa una prima volta durante il Medioevo, cadendo in disuso nel corso dei secoli. In Oriente, invece, continua a essere adoperata, sia in cucina che a scopo curativo.
Così come la sua forma esteriore, anche le sue proprietà sono simili a quelle del più conosciuto zenzero.
La galanga è utilizzata soprattutto come rimedio per problemi respiratori e catarro ma, come lo zenzero, aiuta la digestione, calma lo stomaco, combatte gonfiori e gas addominali e allevia il senso di nausea.
Ha un leggero effetto lassativo e aiuta a regolarizzare l’intestino. Può essere adoperata anche per creare bevande e rimedi naturali utili a depurare l’organismo.
Sembra che goda anche di proprietà antibatteriche, sfruttate soprattutto nella medicina veterinaria e omeopatica. Nell’antichità questa pianta è stata utilizzata anche come afrodisiaco.
In cucina
In cucina la galanga è utilizzata soprattutto come spezia, utile a insaporire diversi piatti. Il suo aroma è descritto come pungente, mentre il suo sapore dolce. Ha un sapore meno forte dello zenzero e può essere adoperata per aromatizzare piatti salati, risotti e in abbinamento al curry.
Per riuscire ad assaporare tutta l’intensità del gusto della galanga, si consiglia di schiacciare la radice fresca per ammorbidirla e consentirle di sprigionare tutto il suo sapore.
La pianta può essere adoperata anche per creare un infuso: basta aggiungere una piccola dose di radice nell’acqua bollente, lasciando riposare per 5-10 minuti. Filtrare e consumare.
Questa spezia è reperibile nei market etnici, in polvere in erboristeria, e nei negozi di prodotti biologici che sono maggiormente forniti.
Controindicazioni
Non sono ancora stati effettuati studi ufficiali sull’uso della galanga, per cui, in condizioni particolari o in presenza di particolari patologie(come malattie croniche dell’apparato digerente), confrontatevi sempre con uno specialista prima di consumarla. Soprattutto durante la gravidanza.
Come dicevamo all’inizio del nostro articolo, se si vive in una zona abbastanza calda, la pianta può essere coltivata come zenzero e curcuma, dato che non richiede cure particolari.
Ama la luce, ma non i raggi diretti del sole. Il terreno deve essere mantenuto generalmente umido; dopo la fioritura della pianta, però, le annaffiature vanno ridotte, aspettando che il terreno sia asciutto.
Il tipo di terreno richiesto dalla galanga non è eccessivamente elaborato: basta che sia presente della torba e un po’ di sabbia per favorire il drenaggio dell’acqua. Il rizoma non va piantato a più di 1 cm di profondità. Meglio adoperare vasi in terracotta. Appena piantata, la galanga va messa in un punto leggermente ombreggiato.
Dopo circa un mese spunteranno i primi germogli, solo allora il vaso andrà spostato in un luogo più luminoso.
(Foto in evidenza: p1.storage.canalblog; foto interna: cdn3.volusion)