Kinder e Lindt nel mirino di Foodwatch: secondo le analisi effettuate dall’ong tedesca, conterrebbero sostanze potenzialmente pericolose per la salute.
FoodWatch, l’organizzazione non governativa tedesca lancia l’allarme su alcuni prodotti che, secondo le analisi effettuate, sarebbero contaminati da sostanze potenzialmente pericolose per la salute.
Nei giorni scorsi, l’ong ha pubblicato i risultati di una serie di analisi condotte su 20 prodotti, comunemente consumati dai cittadini tedeschi, tra cui patatine fritte e snack.
In tre di questi prodotti, le barrette di cioccolato Kinder Ferrero, i cioccolatini alle nocciole Fioretto di Lindt e i biscotti al cioccolato Sun Rice di Rübezahl, è stata rilevata la presenza di idrocarburi di oli minerali (MOH).
L’associazione dei consumatori tedesca Foodwatch da anni conduce questo genere di analisi.
Nel novembre dello scorso anno, l’organizzazione ha lanciato l’allarme su alcune sostanze contaminanti che potrebbero risultare pericolose per la salute. Si tratta di oli minerali aromatici (MOAH), sostanze sospettate di essere cancerogene, mutagene e perturbatori endocrini (che alterano il corredo genetico).
Mosh e Moah sono due idrocarburi di oli minerali, gli stessi trovati nelle cioccolate, da tempo al centro di polemiche. Si tratta di sostanze che si creano durante la raffinazione degli oli minerali utilizzati per realizzare gli incarti, da cui poi migrano verso gli alimenti stessi.
Nel 2012, l’Efsa aveva espresso un suo parere in merito a queste sostanze. Si legge sul sito dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare: “L’impatto potenziale degli MOH sulla salute umana è molto vario: i cosiddetti MOH “aromatici” possono agire da cancerogeni genotossici (vale a dire, possono danneggiare il DNA, il materiale genetico delle cellule, nonché provocare il cancro) mentre alcuni MOH “saturi” possono accumularsi nei tessuti umani e provocare effetti avversi sul fegato. Il parere individua alcune potenziali preoccupazioni in relazione all’esposizione ai MOH tramite gli alimenti”.
Dai test tossicologici effettuati su cioccolata, barrette di cereali e patatine in busta è risultato che in quasi tutti (tranne qualche sporadico caso) sono presenti sia i moah che i mosh (in alcuni solo i primi) ma che nello specifico, in tre alimenti i livelli non sono accettabili.
Ecco i valori riscontrati:
Non si è fatta attendere la risposta delle BBL, la Federazione che si occupa della legislazione alimentare tedesca, secondo cui le dichiarazioni rilasciate e i test effettuati sarebbero solo una questione di allarmismo arbitrario. Secondo Christoph Minhoff, ceo di BLL: “I consumatori devono essere lasciati in pace da queste notizie tendenziose“.
Allo stesso modo, la Ferrero difende i suoi prodotti in una mail inviata a Il Fatto Alimentare, dichiarando che l’azienda “garantisce che tutti i suoi prodotti sono sicuri per i consumatori. Essi sono infatti pienamente conformi ai requisiti di sicurezza alimentare previsti in tutti i paesi in cui sono commercializzati, spesso superandoli. Benché il tema recentemente sollevato relativo a tracce di oli minerali nei prodotti alimentari sia noto alle autorità competenti e all’industria alimentare già da diversi anni, non vi è ad oggi alcuna regolamentazione specifica in materia. Il problema concerne virtualmente tutti gli imballi alimentari: infatti, tracce minime di oli minerali si ritrovano ovunque nell’ambiente”.
(Foto: FoodWatch)