Frutta e verdura surgelate devono essere cotte prima di essere utilizzate e consumate, questo a prescindere da quello che viene riportato in etichetta. Nel biennio del 2013/2014 vi erano state problematiche legate al consumo di frutti di bosco surgelati e nell’occasione di era sviluppato un focolaio epidemico di epatite A. La problematica del momento era collegata alla mancaza di cottura nella somministrazione e al tempo, il Ministero della Salute, consigliava di portarli ad ebollizione almeno 2 minuti.
Nei casi del 2013/2014 di parlava di Epatite A, ma non è la sola problematica collegata al consumo di alimenti surgelati utilizzati senza cottura. Diversi sono i microrganismi pericolosi, ad esempio Antonello Paparella, microbiologo della Facoltà di Bioscienze e tecnologie agroalimentari e ambientali dell’Università di Teramo , comunica che “La Listeria monocytogenes è un microrganismo patogeno in grado di moltiplicarsi a temperature prossime a 0°C, che può avere un decorso molto grave, anche letale. E proprio la Listeria è stata isolata in una serie di campioni di verdure surgelate a seguito di un focolaio epidemico di listeriosi”.
Tra l’agosto e novembre del 2019 si è verificato, ad esempio, un’epidemia in Irlanda di literiosi, dove tra 50 persone contaminate, si è scoperto che le 10 morte, l’avevano contratta consumando alimenti surgelati senza precedente cottura.
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Dall’indagine svolta in Irlanda è emerso che, su 399 prodotti controllati ben 37 non riportavano istruzioni chiare sulla necessità di cucinare le verdure surgelate prima dell’uso. Quando sulla confezione di alimenti surgelati non è scritto in modo chiaro che si tratta di cibo pronto da mangiare, è necessario riportare sull’etichetta che il prodotto non va assolutamente consumato crudo.