Eco disastro: La nave da carico Rubymar, di proprietà britannica ma battente bandiera del Belize, uno stato dell’America centrale, ha subito un attacco missilistico delle milizie Houthi, sostenute dall’Iran, ed è affondata nel Mar Rosso. Secondo quanto comunicato dal CENTCOM (Commando Centrale USA), il fertilizzante trasportato dalla nave rappresenta una bomba ecologica, sollevando preoccupazioni riguardo alle possibili conseguenze ambientali.
L’imbarcazione, partita dagli Emirati Arabi Uniti con destinazione il porto bulgaro di Varna, ha subito un grave incidente. Il suo equipaggio è riuscito fortunatamente a evacuare la nave e mettersi in salvo.
Il traghetto è stato colpito da un missile balistico antinave il 18 febbraio scorso, e ha cominciato a imbarcare acqua, affondando infine lo scorso sabato. Secondo quanto riportato dal CENTCOM (Commando Centrale USA), a bordo vi erano 21mila tonnellate di fertilizzanti a base di fosfato di ammonio. Questo carico ora rappresenta una minaccia per il Mar Rosso, una delle vie navigabili più importanti e frequentate al mondo.
La nave Rubymar, affondata dalle milizie yemenite, sta ora minacciando l’approvvigionamento idrico per milioni di persone, compromettendo anche l’industria della pesca e mettendo a rischio una delle barriere coralline più grandi e importanti del mondo. Inoltre, l’impatto subacqueo potrebbe costituire un serio pericolo per altre navi che transitano su queste rotte molto trafficate.
Sabato sera, il cacciatorpediniere Caio Duilio della Marina italiana ha intercettato e abbattuto con successo, per autodifesa, un drone Houthi.
Secondo quanto riportato, l’UAV (Unmanned Aerial Vehicle), ossia il veicolo aereo senza pilota, si stava dirigendo verso la nave italiana e presentava caratteristiche simili a quelle di droni impiegati in precedenti attacchi.
La nave italiana, schierata a febbraio, è l’ammiraglia dell’operazione europea ASPIDES, guidata dal contrammiraglio Stefano Costantino.
Questo episodio segna il primo attacco diretto a una nave italiana da parte degli Houthi, che in passato avevano preso di mira solo navi statunitensi e britanniche.