Con dispepsia identifichiamo un disturbo della digestione. Come vedremo non è una problematica definita esattamente. Si può infatti manifestare in diversi modi e avere molte cause diverse. In sé il disturbo non è pericoloso. Può essere però causato da malattie anche molto gravi, ecco perché è bene non sottovalutarlo.
Se sentite spesso pesantezza di stomaco e dolori addominali, probabilmente soffrite di questo disturbo.
Ecco cosa c’è da sapere e come rimediare.
Dispepsia: che cos’è e come si presenta
Non esiste una definizione univoca di dispepsia. Secondo gli esperti dell’Ospedale San Raffaele, si tratta di “un insieme di sintomi, episodici o persistenti, avvertiti prevalentemente a livello della porzione superiore dell’addome”.
Dal punto di vista fisiologico, tali sintomi sono “riferibili a disordini del tratto prossimale del tubo digerente”.
Traducendo in parole povere, la dispepsia è il disturbo che non permette di digerire bene. Dopo ogni pasto, chi ne soffre ha una sensazione di gonfiore o pesantezza alla pancia. Un disturbo che può durare ore, addirittura fino a tarda notte.
Può presentarsi anche come:
- Dolore nella parte superiore dell’addome (dalle costole alla linea dell’ombelico);
- Sazietà precoce
- Nausea
- Vomito
La cosa strana è che la dispepsia si presenta senza una malattia, organica, metabolica o psichiatrica, che la giustifichi. Insomma, è un disturbo che non ha una causa definita.
C’è una categoria di persone più colpite? No.
Quasi tutti noi, nel corso della nostra vita, soffriamo di questo disturbo. La malattia però si cronicizza solo in alcuni casi: secondo alcuni studi, dal 10 al 40% della popolazione generale.
Lo stress tra le cause principali
Le cause possono essere diverse. Da quelle fisiologiche, a quelle psicologiche, fino a quelle batteriche. Tra le cause fisiche, troviamo le alterazioni della secrezione degli acidi gastrici, così come della motilità gastrointestinale, ma anche un deficit della motilità dello stomaco: i succhi gastrici, in questo caso, vengono espulsi in ritardo, causando il disturbo.
La dispepsia può essere conseguenza di un problema più grave. Un’ulcera peptica o duodenale, per esempio. Anche problemi all’esofago (reflusso gastroesofageo), al fegato e all’intestino, possono provocare cattiva digestione.
Una possibile causa batterica, invece, è nell’infezione da Helicobacter pylori. Visto che nel 70% dei pazienti con dispepsia, è presente anche questo batterio: non è stato ancora chiarito, però, il nesso causa-effetto.
Anche i Fans, farmaci antinfiammatori non steroidei, se assunti per periodi lunghi, possono provocare cattiva digestione.
Le abitudini alimentari hanno il loro ruolo nel peggiorare il disturbo, anche se non sono la causa principale:
- Mangiare troppo in fretta, ingurgitando tutto senza masticare adeguatamente: questo porta a ingerire tanta aria, che rende più faticoso digerire;
- Pasti troppo abbondanti, ricchi di grassi e frittura; in presenza di acidità di stomaco, anche gli agrumi possono aggravare il problema;
- Consumo in eccesso di alcol e caffè.
Occhio anche alla vita sedentaria e al fumo. C’è però una causa che sembra prevalere sulle altre: la vita stressante.
Uno studio italiano, pubblicato su Gastroenterology, ha evidenziato come la vita lavorativa o affettiva è probabilmente uno dei principali fattori scatenanti della dispepsia. Pare che i disoccupati, per esempio, soffrano di questo disturbo sei volte di più della media. Lo stesso si può dire dei divorziati: la cattiva digestione è presente nel triplo dei casi della media.
Marco Rizzetto, ordinario di gastroenterologia dell’Università di Torino, ha dichiarato:
«Nella gran parte dei casi sono presenti delle conflittualità personali che non vengono riferite al medico specialista durante il primo incontro e che spesso rappresentano la principale causa del disturbo».
Quando consultare il medico
I sintomi della dispepsia sono detti aspecifici. Che vuol dire? Che possono essere dovuti a tantissime malattie dell’apparato digerente e non solo.
Questo vuol dire che il malessere può derivare anche da patologie più gravi. In particolare, dobbiamo preoccuparci quando:
- Il dolore è molto acuto
- Il disturbo persiste per diversi giorni
- L’appetito diminuisce in maniera significativa
- Si dimagrisce
- Il vomito è accompagnato da tracce di sangue
La dispepsia è infatti generalmente innocua. Se è originata da altre malattie, però, può essere molto pericolosa. Può essere infatti sintomo di calcolosi biliare o persino di un tumore allo stomaco.
Ecco perché non va mai sottovalutata e bisogna consultare il medico se si verificano le condizioni appena descritte.
Dispepsia: cure e rimedi naturali
Il medico consiglierà una serie di esami per capire la causa della dispepsia, con conseguente terapia farmacologica. Nel caso in cui il disturbo sia leggero o comunque sporadico, possiamo alleviarlo con una serie di rimedi.
Occhio all’alimentazione
Come accennato, l’alimentazione può avere un ruolo chiave. Da questo punto di vista, cerchiamo di rispettare una serie di buone abitudini:
- Mangiare lentamente
- Mangiare a orari fissi, distanziando i basti di 3/4 ore
- Evitare gli eccessi
- Eliminare cibi fritti e speziati, alcolici, caffè, bevande gassate
- Ridurre grassi e dolci
- Evitare alimenti troppo caldi o troppo freddi.
Anche fare sport può aiutare, ma senza esagerare dopo mangiato: una passeggiata post-pranzo può bastare. Andare a letto con lo stomaco pieno è un’altra cattiva abitudine da tenere d’occhio.
Rimedi naturali
Quando la cattiva digestione è occasionale, possiamo alleviare i sintomi anche con alcuni rimedi naturali:
- Formulazioni di bicarbonato di sodio e acido citrico
- Semi di cardamomo, zenzero e chiodi di garofano da masticare
- Acqua tiepida con limone, zenzero e miele o tè allo zenzero
- Cannella
- Uva
- Menta piperita
- Terminalia belerica
Come abbiamo visto, anche la liquirizia è una preziosa alleata contro la cattiva digestione. Scopri di più: Cattiva digestione? Sconfiggila con la liquirizia