Sono tantissime le ricette della nostra tradizione che prevedono il consumo di alcuni alimenti crudi, lo stesso dicasi per la cucina internazionale, dal sashimi di origine giapponese fino al cevice messicano. Quando si sceglie di assaporare un alimento crudo, soprattutto se di origine animale, è bene ricordare che non tutti gli possono essere gustati senza alcun tipo di cottura o di cautela; il rischio è quello di incorrere in agenti patogeni che possono risultare anche molto pericolosi per la nostra salute.
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Come risolvere i problemi
I patogeni che possono essere presenti negli alimenti crudi sono vari, dai parassiti che possono trovarsi
nella carne o nel pesce, per arrivare fino a infezioni batteriche derivanti dal consumo di latticini e di uova
crude. Per chi ha l’abitudine di consumare abitualmente cibi crudi il principale rischio è correlato alla
possibilità di manifestare la gastroenterite, correlata a un virus o a dei batteri presenti negli alimenti.
Nella maggior parte dei casi questi disturbi si risolvono autonomamente dopo alcuni giorni, ma i sintomi possono
risultare molto severi e costringere chi li manifesta a rivolgersi ai sanitati. Dolori addominali, dissenteria,
nausea e vomito sono tra i sintomi più diffusi; in alcuni casi può insorgere anche la febbre. Se le
manifestazioni sono particolarmente fastidiose o durano più di 2 giorni è bene rivolgersi rapidamente al
medico, che oltre a suggerire una vera e propria causa potrà anche consigliare cosa mangiare con la
gastroenterite, per alimentarsi senza andare a favorire ulteriormente la comparsa dei sintomi.
Alimenti crudi: a cosa fare attenzione
La prima cosa a cui è bene fare attenzione è la provenienza e la qualità degli alimenti che si consumano.
Un ristorante con prezzi notevolmente bassi in rapporto ai piatti offerti, o che mostra già in sala un’igiene
poco raccomandabile è un esempio abbastanza classico. Sono però molte altre le situazioni da evitare,
come ad esempio la spesa che rimane nel bagagliaio della macchina per molto tempo, senza borse
refrigerate, o anche quel barattolo di sottoli fatti in casa che ci siamo dimenticati in uno scaffale.
Gli alimenti crudi cui fare più attenzione sono quelli che abbiamo già citato, quindi carne, pesce, uova e
latticini. Se si soffre di particolari patologie, che causano una diminuita funzionalità del sistema
immunitario, la soluzione è drastica: meglio evitare il consumo di alimenti crudi. Lo stesso dicasi per le
donne in gravidanza, perché una gastroenterite, così come patologie correlate alla presenza di
microorganismi nel cibo quali parassiti o patogeni di varia natura, possono risultare molto pericolose per il
feto.
Quale cibo crudo consumare
A patto che la provenienza della carne e del pesce sia comprovata possiamo comunque continuare a
gustare una buona tartare o una battuta di gamberi, a parte i casi sopra citati. Per quanto riguarda alcuni
patogeni e parassiti è provato che la permanenza dell’alimento a basse temperature per almeno 24 ore ne
annienta in modo completo l’attività.
Quindi chi ci prepara una tartare di tonno deve prima abbattere la
carne del pesce. Per quanto riguarda la carne invece mantenere la catena del freddo nel tragitto dal
negozio a casa è essenziale; in questo oggi ci aiutano anche quei punti vendita che fanno consegne a
domicilio. I latticini e le uova dovranno essere conservati correttamente, oltre che offrire indicazioni sulla
filiera che ha permesso di portarli a casa nostra.
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