Il polistirene espanso, meglio noto come polistirolo, è un materiale riciclabile, leggero e molto economico. Le sue caratteristiche lo rendono una valida alternativa tra i materiali di costruzione nel settore edile.
Il polistirolo entra di diritto tra i materiali che meglio si prestano per l’edilizia. È un materiale facilmente trasportabile e assemblabile, ha proprietà termoisolanti, resiste al fuoco e alle sollecitazioni ambientali.
Queste caratteristiche lo rendono un’alternativa valida ai tradizionali materiali di costruzione, in particolar modo in quelle aree ad alto rischio sismico ed esposte a calamità naturali.
Ecco tre esempi di bio edilizia realizzata grazie all’uso di polistirolo.
Le case a cupola di International Dome House Inc.
Il primo progetto proviene dal Giappone ed è stato realizzato dall’International Dome House. Le case hanno la forma di un fungo, a causa del tetto a forma di cupola, della dimensione di circa 40 metri quadrati.
Sono vendute sotto forma di moduli prefabbricati, assemblabili in vario modo. E anche gli interni possono essere suddivisi e soppalcati a seconda delle esigenze di ciascuna famiglia. Le pareti in polistirolo sono rivestite da intonaco, per simulare l’effetto muratura, e tutta la struttura è rivestita da sostanze che, a contatto con il fuoco, non emettono fumi tossici.
La casa fungo ha un costo che si aggira intorno ai 30.000 euro e il montaggio è così semplice che necessita di appena una settimana di lavoro, di 3-4 persone al massimo.
La casa-frigorifero di Irving Smith Jack Architects
Una soluzione a basso costo a base di polistirolo vince l’edizione 2009 dei Nelson Marlborough Architecture Awards, una rassegna neozelandese su progetti architettonici innovativi.
Il progetto vincitore è stato realizzato dalla Irving Smith Jack Architects. Si tratta di una casa-frigorifero realizzabile con meno di 70mila euro, interamente costruita con pannelli di polistirolo prefabbricati.
Il materiale, grazie alle sue proprietà termoisolanti, permette all’abitazione di trattenere il caldo d’inverno e il fresco d’estate, con un notevole risparmio economico sulle bollette.
Foto: www.isarchitects.nz
La casa galleggiante di Morphosis Architects
Da New Orleans, che nel 2005 è stata colpita dall’uragano Katrina, proviene il progetto del gruppo Morphosis, creato da Thom Mayne e vincitore del Pritzker Architecture Prize.
L’obiettivo dell’architetto era quello di progettare una casa che non fosse solo esteticamente bella, ma che fosse anche in grado di resistere a calamità naturali, come uragani e inondazioni.
E così, il gruppo di lavoro ha realizzato dei pannelli in polistirolo rinforzati con innesti di cemento. La caratteristica di questi pannelli è che, in caso di alluvione, sono in grado di sollevarsi sulla superficie dell’acqua e di galleggiare fino ad un’altezza di 3,6 metri.
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