Secondo i ricercatori dell’Università di Nottingham, bere una tazzina di caffè può aiutare il metabolismo a combattere il grasso corporeo attivando il tessuto adiposo marrone o “grasso bruno”, e quindi ridurre il rischio di obesità, diabete e malattie cardiovascolari.
Questo studio, pubblicato su Scientific Reports , è uno dei primi a esaminare gli effetti diretti delle funzioni di questo tipo di grasso nell’uomo, funzioni che determinano la velocità con cui possiamo bruciare calorie sotto forma di energia.
Non è un caso se spesso gli esperti, quando indicano una dieta per i trigliceridi alti, oltre ad un cambiamento dello stile di vita, delle abitudini alimentari e l’attività fisica, inseriscono anche il caffè tra gli alimenti da assumere, per favorire l’abbassamento del livello di colesterolo cattivo.
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Cos’è il grasso bruno
Recentemente è stato scoperto che anche gli adulti hanno questo tipo di grasso, che si pensava potesse essere trovato solo nei bambini e nei mammiferi in letargo.
E’ questo grasso che genera calore corporeo bruciando calorie mentre il grasso bianco immagazzina semplicemente le calorie in eccesso. Pertanto, le persone con più grasso bruno hanno indici di massa corporea più bassi.
Funzioni
Il grasso bruno agisce diversamente dagli altri grassi del corpo anche se finora non si è riusciti a trovare un modo attendibile per la sua produzione. Ecco le sue funzioni principali:
- produce calore
- bruciando zucchero e grasso, spesso in risposta al freddo
- migliora il controllo della glicemia e dei livelli di colesterolo
- migliorare i livelli di lipidi nel sangue
- brucia le calorie in eccesso
- aiuta a perdere peso corporeo
Questo è il primo studio sugli esseri umani a dimostrare che qualcosa come una tazzina di caffè può avere un effetto diretto sulle nostre funzioni del grasso bruno, ha continuato.
Staminali, caffè e obesità
Le potenziali implicazioni di questo studio sono piuttosto significative, poiché l’obesità è una delle principali preoccupazioni per la salute della società e abbiamo anche una percentuale di diabete in crescita e il grasso bruno potrebbe potenzialmente far parte della soluzione per affrontarle.
Dopo aver utilizzato le cellule staminali per calcolare il dosaggio di caffeina necessario per stimolare il grasso bruno, il team ha utilizzato una tecnica di imaging termico per tenere traccia delle riserve di grasso bruno del corpo e valutare la sua capacità di produrre calore.
Finora si sapeva che il grasso bruno si trova principalmente nella regione del collo, quindi il test è stato osservare se subito dopo aver bevuto qualcosa il grasso bruno diventava più caldo.
I risultati dei test
I risultati sono stati positivi e ora è necessario accertare che la caffeina sia l’unico agente che attiva il grasso bruno, oppure se c’è un altro componente all’interno del caffè che ne determina la stimolazione.
Una volta sarà confermato qual’è il componente che è responsabile di questo aumento del metabolismo, potrebbe potenzialmente essere usato come parte di un regime di gestione del peso o come parte del programma di regolazione del glucosio per aiutare a prevenire il diabete.
Caffè e trigliceridi alti, cos’altro iserire nella dieta?
Alti livelli di trigliceridi nel sangue possono rappresentare un alto fattore di rischio di insorgenza di malattie cardiache o coronariche, obesità e ictus.
È molto importante mantenere bassi i livelli di colesterolo cattivo limitando il più possibile i cibi che contengono grassi saturi e introducendo invece i grassi buoni, provenienti ad esempio dalla frutta secca.
Sono da privilegiare i cereali integrali, possibilmente senza zucchero, e l’acqua al posto di bevande gasate o zuccherate come i succhi di frutta.
Utilizzate metodi di cottura semplici, ad esempio la cottura a vapore, la griglia, la pentola a pressione, evitando invece fritture e cotture che aggiungono grassi superflui.
Infine, naturalmente, inserite nel vostro stile di vita della buona e sana attività fisica, per contrastare il più possibile tutti i fattori di rischio.
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