Una legge che sarà vagliata in questi giorni reintroduce l’abbattimento dei lupi e dei cani randagi. Insorgono le organizzazioni ambientaliste, mentre il ministro Galletti difende il suo operato: “La rimozione dei lupi è prevista in diversi Paesi europei”.
È piaciuto a pochi il “Piano per la conservazione del lupo” presentato dal Ministro Galletti. Il documento presenta due punti controversi. Innanzitutto, l’abbattimento fino al 5% degli esemplari presenti sul territorio nazionale. E poi l’eutanasia dei cani dopo un periodo di mantenimento nei canili. Protestano animalisti e alcuni partiti politici tra cui i Cinque Stelle. Che ribattezzano Galletti “ministro cacciatore”.
Piano anti lupo: al voto il 23 febbraio
Il piano del ministro dovrà essere sottoposto al volto il prossimo 23 febbraio. Al suo interno è prevista una misura per gli abbattimenti controllati che potranno essere realizzati fino al 5% della popolazione nazionale. Nel nostro Paese sono presenti circa 1.200 – 2000 lupi. Per cui potrebbero essere abbattuti dai 60 ai 100 esemplari.
Malgrado le proteste del WWF, di alcuni partiti politici e di altre associazioni ambientaliste, tutte schierate in difesa del lupo, il ministro sembra procedere dritto per la sua strada. Ha dichiarato che “la rimozione dei lupi è prevista già in gran parte dei Paesi europei e che l’Italia non è al passo”. Sempre secondo il ministro oggi “manca un equilibrio nella convivenza tra attività economiche, uomo e lupo”.
Piano anti lupo: “la mattanza” del randagi
Come sottolinea AgenPress, il piano si spinge ben oltre gli intenti dichiarati del ministro. Nella sua “crudeltà” finisce infatti per scagliarsi non solo contro il lupo, ma anche contro i cani randagi. All’interno del documento, è prevista la “reintroduzione della possibilità di eutanasia dei cani dopo un periodo di mantenimento nei canili”. Allo stesso tempo il piano prevede “la reintroduzione della possibilità di abbattimento diretto dei cani vaganti quando esercitino un impatto su specie di interesse conservazionistico”.
Piano antilupo: l’incubo delle Perreras spagnole?
Trentamila cani abbattuti ogni anno. È quello che succede in Spagna all’interno di quelli che vengono definiti Perreras, canili-lager dove vengono soppressi oltre 30mila cani l’anno. Secondo Stefano Fuccelli, presidente del Partito Animalista, il piano del governo punta a ridurre in modo drastico la questione del randagismo. E lo fa introducendo pericolosamente il modello delle Perreras spagnole.
Contro la decisione del ministro si sono sollevate anche le critiche dei presidenti dei parchi nazionali. Questi ultimi hanno sottolineato il servizio che offre il lupo come garante dell’equilibrio naturale e che, dopo 40 anni di leggi di protezione del’animale, “sentire parlare di abbattimenti è un pugno nello stomaco”.