Il bisfenolo B ha una struttura somigliante al bisfenolo A, questo è quanto affermano gli esperti dell’Agenzia francese per la sicurezza sanitaria (Anses) in una relazione pubblicata presentata nei giorni scorsi. Entrambe le sostanze possono comportare danni al sistema endocrino, e di conseguenza è meglio evitare di sostituire l’uno all’altro.
La somiglianza delle strutture del bisfenolo A e del bisfenolo B rendono questi due composti in grado di sortire i medesimi effetti nel nostro organismo e in quello degli animali, poiché capaci di legarsi agli stessi recettori.
Bisfenolo B e A: perturbatori endocrini
Il bisfenolo , perturbatore endocrino, si trova anche nelle lattine, nei cartoni della pizza, nei capi di abbigliamento, nei giocattoli, nelle vernici, nei prodotti fitosanitari e negli scontrini.
All’interno del nostro organismo, questi composti sono in grado di alterare il sistema ormonale, con effetti sul metabolismo e in generale sulla salute. Gli interferenti endocrini, sono sostanze in grado di interferire con l’azione degli ormoni, come quelli sessuali o quelli tiroidei.
Effetti dei perturbatori endocrini
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ci sono una serie di segnali preoccupanti legati all’azione degli interferenti endocrini e quindi al bisfenolo A e B:
- una bassa qualità del seme tra i giovani uomini (basso numero e motilità degli spermatozoi);
- l’aumento dell’incidenza di anomalie genitali nei bimbi maschi e il rilevamento di un precoce sviluppo sessuale delle bambine osservato in alcuni studi;
- il trend in aumento dei parti pre-termine e della rilevazione di basso peso alla nascita rilevato in molti paesi;
- l’aumento dei tumori ormono-correlati negli ultimi 50 anni (tiroide, seno, utero, ovaio, testicoli e prostata).
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Pericolosità del bisfenolo A
Il bisfenolo A è stato classificato a luglio 2017 a livello europeo come un interferente endocrino che potrebbe avere gravi effetti sulla salute umana. Questa classificazione dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche, l’Echa, è stata fatta su richiesta della Francia.
Alla fine di settembre, il tribunale europeo ha confermato questa classificazione, respingendo una richiesta del settore delle materie plastiche che la stava contestando.
Il bisfenolo A, lo ricordiamo, è considerato un pericoloso interferente endocrino, ma non solo. Secondo una ricerca condotta in Michigan, l’esposizione prolungata alla sostanza potrebbe aumentare il rischio di cancro al fegato e nelle donne in gravidanza predisporre il feto a tumori. Potete approfondire l’argomento a questo link.