La biotina, conosciuta anche come vitamina H o vitamina I o ancora come vitamina B8 o vitamina B7, è una vitamina idrosolubile essenziale per il nostro organismo.
La sua scoperta risale al 1931 ed alcuni studi in merito alla “malattia del bianco d’uovo“, una patologia in grado di causare nei mammiferi alterazioni cutanee e della crescita, dovuta al consumo di albumi d’uovo crudi.
L’albume dell’uovo contiene avidina, un fattore anti-nutrizionale in grado di legare la biotina, impedendo a questa vitamina di essere utilizzata dall’organismo.
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A cosa serve la biotina e qual è il suo fabbisogno giornaliero
La biotina:
- migliora il metabolismo e l’assorbimento degli amminoacidi
- migliora l’assorbimento dei carboidrati
- favorisce la sintesi degli acidi grassi
- è indicata per il trattamento di dermatiti seborroiche, specialmente nei bambini appena nati
- migliora la risposta all’insulina, in alcune patologie come il diabete
Ma non è tutto. Essa, infatti è indicata contro:
- acne
- fragilità dei capelli
- cuoio capelluto grasso
- fragilità delle unghie (che tendono a spezzarsi o che sono troppo sottili)
Il consumo di biotina che va dai 150 ai 300 microgrammi soddisfa il fabbisogno giornaliero di un organismo adulto, mentre quantità aggiuntive sono necessarie durante la gravidanza e l’allattamento.
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Il ruolo dell’alimentazione per l’assunzione della biotina
Prodotta abbondantemente della flora intestinale, essendo una vitamina idrosolubile va assunta quotidianamente attraverso l’alimentazione.
Ecco alcuni alimenti che la contengono:
- lievito di birra
- fegato di vitello
- carne di maiale, agnello, pollo
- pappa reale
- tuorlo d’uovo
- latte di mucca e formaggi
- frutta secca (es. arachidi)
- grano
- riso integrale
- lenticchie
- soia
- piselli
- spinaci
- carote
- cavolfiori
- fagioli
- funghi
- sardine
Eccesso e carenza di biotina
Mentre l’eccesso di biotina non causa problemi, la carenza si.
La carenza primaria, data la sua disponibilità in una vasta gamma di alimenti, è piuttosto rara, almeno nei paesi industrializzati, mentre la carenza secondaria è stata riscontrata nell’uomo quasi sempre quando la dieta del paziente conteneva grossi quantitativi di albumi d’uovo crudo o l’assunzione di troppi antibiotici.
Sintomi da carenza di biotina e come contrastarli
Tra i sintomi da carenza di biotina:
- calvizie reversibile
- dermatiti
- pelle secca
- colorito grigiastro
- sfogo intorno alla mano e alla bocca
- dolori muscolari
- inappetenza
- astenia
- insonnia
- ansia
- disturbi del sistema nervoso
- depressione
- diminuzione del tasso di emoglobina
- aumento del colesterolo
Per contrastare i sintomi da carenza di biotina occorre una dieta contenente un’adeguata quantità di questa vitamina idrosolubile, una cottura normale dei cibi, l’uso di un integratore alimentare specifico. Questo, nella maggior parte dei casi, è sufficiente a risolvere il deficit.
Se la causa della carenza è legata a problemi secondari (es. un’infiammazione intestinale con malassorbimento), è necessario curare la causa a monte per evitare un deficit cronico e refrattario all’integrazione.