Dopo il reddito di cittadinanza come misura universale per il contrasto della povertà e per il rilancio occupazionale, in Italia potrebbe essere messa a punto un’atra misura strutturale, stavolta a sostegno della natalità, proprio dopo che le associazioni familiari hanno rilanciato in Parlamento l’allarme del crollo nascite.
Con la prossima manovra finanziaria, infatti, il governo giallo-rosso PD-M5S punterebbe ad introdurre un assegno unico per ogni figlio già nel 2020; assegno che, come riportato da Avvenire, è giudicato favorevolmente anche da Cgil, Cisl e Uil e la valutazione positiva riguarda anche le misure di conciliazione famiglia- lavoro e ampliamento dell’offerta di servizi per sostenere i nuclei con carichi familiari, come la dote unica.
Importi bonus per figli a carico
- Bonus di 240 euro al mese per 12 mensilità per ogni figlio minorenne a carico (è considerato figlio a carico anche il nascituro dal settimo mese di gravidanza)
- Bonus fino a 80 euro al mese per 12 mesi per ogni figlio maggiorenne a carico fino a 26 anni,
L’importo dell’assegno sarà maggiore per ciascun figlio disabile, così come stabilito dall’art 3 della legge 104, risalente al 5 febbraio 92’.
La proposta di legge, attualmente al vaglio della Commissione Affari Sociali della Camera, prevede anche l’istituzione di una dote unica per i servizi che consisterebbe in un bonus di un importo fino a 400 euro mensili per ogni figlio fino a 3 anni d’età…importo destinato a ridursi gradualmente fino al compimento dei 14 anni. L’assegno è spendibile per i servizi dell’infanzia, quindi dall’asilo nido fino al baby parking e ai servizi di baby sitting.
Per le famiglie con a carico figli disabili, l’importo verrebbe maggiorato almeno del 40%.
Tra le proposte in campo anche l’aumento del congedo di paternità a 10 giorni.
Il nuovo bonus famiglia dovrebbe interessare tutte le famiglie italiane, a prescindere dal valore Isee, per una platea complessiva di ben 11 milioni di famiglie circa con un reddito lordo annuo sino a 100 mila euro, fra cui anche:
Gli incapienti, coloro che dichiarano meno di 8 mila euro, non fanno la dichiarazione dei redditi e non beneficiano di detrazioni per i figli
I lavoratori autonomi
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Come far si che la proposta diventi legge
Per dare un concreto sostegno alle famiglie, la misura del bonus di 240 euro a famiglia dovrà fare i conti con le scarse risorse disponibili. Non a caso il governo sta valutando una revisione dell’intero sistema bonus e detrazioni a supporto dei nuclei familiari.
Ma le Associazioni delle famiglie assicurano che la misura sarebbe a costo zero se si rivedesse appunto l’intero sistema di distribuzione odierno, che concede questi tipi di detrazioni che sono a vantaggio solamente di alcune categorie di famiglie come quelli alcune tipologie di dipendenti.
Parliamo di 12 miliardi di detrazioni, 6 miliardi di assegni familiari, 2 miliardi di bonus di vario genere, da quello bebè, a quello natalità, passando per i sostegni alle rette degli asili.
Questo per poter introdurre un assegno unico in linea con la proposta contenuta nel programma del PD per le elezioni del 2018 e concretizzatasi in un ddl con Graziano Delrio e Stefano Lepri come primi firmatari.
Quindi non si tratta, dicono le Associazioni, di un problema di copertura alle misure che vi sarebbero già con una più equa redistribuzione, ma della disponibilità dell’attuale governo di esprimere una vera e propria volontà politica, nel trasformare in legge questa proposta.