I dolcificanti artificiali e lo zucchero sono accessibili a tutti e usati da tutti in grande misura, pochi lo considerano un problema e una dipendenza come lo potrebbe essere la cocaina, anzi alcune ricerche ritengono che il loro potenziale di dipendenza possa essere dannoso altrettanto.
Quasi 40 anni fa, William Duffy ha pubblicato un libro intitolato Sugar Blues, dove sosteneva che lo zucchero raffinato è una droga che crea dipendenza e risulta essere profondamente dannoso per la salute. All’epoca il libro andò a ruba ma mancava dalla sua un sostegno scientifico che a poco a poco sta prendendo sempre più piede.
Oggi, il lavoro di William Duffy sta trovando sempre maggiore sostegno nella pubblicazione scientifica e si evidenzia come non solo lo zucchero sia una droga ma può essere più coinvolgente della cocaina.
Peggio ancora, molti dolcificanti sintetici senza zucchero portano con sé le sue proprietà di dipendenza e tossicità e superano quelle dello zucchero.
I ricercatori ritengono che un’intensa dolcezza attiva antiche vie neuroendocrine all’interno del corpo umano, rendendo il consumo ossessivo e la voglia inevitabile.
I ricercatori riassumono così questa connessione: ” I nostri risultati dimostrano chiaramente che la dolcezza intensa ricercata nello zucchero può superare la ricompensa data dalla cocaina, anche in individui sensibilizzati all’uso abituale della droga.
Nella maggior parte degli uomini i recettori dolci si sono evoluti in seguito. La stimolazione di questi recettori con diete ricche di zuccheri, come quelli ora ampiamente disponibili nella società moderne, genererebbe un segnale innaturale di ricompensa nel cervello, con la possibilità di sostituire i meccanismi di autocontrollo e quindi di portare alla dipendenza.”
Il fruttosio ad esempio attiva un percorso di dopamina e oppioidi mediata edonico all’interno del corpo, ma come il consumo eccessivo di alcol, esige un tributo significativo sulla salute in cambio per il piacere che genera.
Le proprietà farmacologiche di bevande e alimenti comuni, sono state oggetto di una buona dose di ricerca nel corso degli ultimi decenni, vedi gli energy drink ad esempio.
Quando consumiamo lo zucchero bianco non ci rendiamo conto che ci nutriamo di una miscela che contiene calce, resine, ammoniaca, acidi vari e solo piccole tracce di barbabietola. Lo zucchero bianco è un prodotto nocivo per il nostro organismo, e questo è dovuto di gran lunga alla sua laboriosa lavorazione. Il prodotto di partenza viene triturato (barbabietola o canna da zucchero), trattato poi con calce viva, (cotto con latte di calce), ecco che la reazione alcalina e il calore, fanno in modo che i componenti del vegetale, albumina e minerali, precipitano. I solfiti vengono poi utilizzati per ottenere una reazione di sbiancamento. Per finire l’ultimo processo avviene utilizzando acido carbonico, acido solforico ed altre sostanze come il carbonato di calcio, le quali poi rimangono in parte nello zucchero.
Per quanto riguarda i dolcificanti di sintesi, ne abbiamo parlato abbondantemente in un precedente articolo.
Va da se che nella nostra alimentazione sarebbe più idoneo aggiungere alimenti dolci naturali come il miele e la frutta.
peccato che per i diabetici il miele ed il fruttosio(di cui,peraltro,indicate un’uguale pericolosità…) producano effetti peggiori,di questa presunta dipendenza da sapore dolce…effetti immediati,tangibili,misurabili.