Cinque persone possono essere morte nel corso degli ultimi tre anni dopo aver bevuto gli Energy Drink di un brand popolare, anche sponsor di manifestazioni sportive, che è ad alto contenuto di caffeina.
Non è ancora stata provata la stretta relazione fra le bevande e i successivi problemi di salute, ma continue accuse vanno a colpire queste bevande energetiche.
Il problema viene portato all’attenzione dopo un altro nuovo caso avvenuto a dicembre 2011, con la morte di una ragazzina di 14 anni che in seguito all’assunzione delle bevande ha accusato aritmie cardiache e successiva morte. In questi giorni la madre della ragazzina, Wendy Crossland, ha intentato una causa contro l’azienda; quest’ultima prende le distanze da queste accuse ma in un’intervista, Shelly Burgess, un portavoce, ha detto che l’agenzia aveva ricevuto segnalazioni di cinque morti con possibili collegamenti con la bevanda, nonché una relazione medica di un attacco di cuore fatale. Da ricordare ulteriori rapporti su svariati problemi di cui altri eventi avversi come dolore addominale, vomito, tremori e la frequenza cardiaca anomala.
Il problema legato agli Energy Drink si sta diffondendo a macchia d’olio e sempre più tra i giovani, anche attraverso la nefasta moda di aggiungere alcol al preparato, come alcuni consumatori giovani fanno. Sotto lo stimolo di bevande energetiche, la gente può pensare di essere sobria quando invece non lo è assolutamente.
Un certo numero di scienziati, da studi svolti, sono preoccupati per le bevande contenenti alte dosi di caffeina come Red Bull, Rockstar, Monster e Full Throttle, che sono molto popolari tra gli adolescenti e i giovani adulti.
I ricercatori hanno notato che le bevande contengono alti livelli di caffeina e hanno avvertito che alcune persone più sensibili possono rischiare pesantemente, avere effetti sulla pressione arteriosa, frequenza cardiaca e le funzioni cerebrali,e che sono pericolose fino al pericolo di morte; molti casi sono stati effettivamente documentati, anche in persone sane.
La comunità scientifica ha esortato la Food and Drug Administration a “intervenire per regolamentare questo mercato”, che attualmente ha poche restrizioni sul tipo e quantità di ingredienti e le affermazioni che vengono fatte su di loro. I produttori hanno etichettato le bevande “integratori alimentari”, che li assolve delle norme federali che regolano bibite e succhi di frutta e permette ai produttori di spacciarli come un valido aiuto per aumentare le prestazioni atletiche, l’acutezza mentale e un aiuto anche a bruciare le calorie; in questo senso e’ preoccupante infatti l’aumento di queste bevande negli sportivi, in sostituzione alle classiche bevande sportive.
Per un atleta impegnato in uno sforzo intenso, le alte dosi di zucchero nelle bevande energetiche può ridurre l’assorbimento di liquidi e disidratazione. Una lattina di bevanda energetica può contenere 13 cucchiaini di zucchero e la quantità di caffeina trovata in quattro o più tazze di caffè. La caffeina, che è nota per migliorare l’azione muscolare e le prestazioni, in particolare in attività di resistenza, è vietata in molte competizioni sportive. Così, consumando una bevanda energetica vicino a un evento potrebbe portare alla squalifica di un atleta.
Altri ingredienti che spesso si trovano nelle bevande energetiche sono taurina, glucuronolattone, vitamine del gruppo B, ginseng, guaranà, ginkgo biloba e cardo mariano. Il Guaranà contiene alti livelli di caffeina e risulta essere particolarmente preoccupante.Dal punto di vista vitaminico, le vitamine del gruppo B, che sono enzimi importanti per l’utilizzo di energia, si aggiungono per legittimare gli alti livelli di zucchero, ma la dieta di un atleta, che è molto ricca di proteine, ha già un sacco di vitamine del gruppo B. Queste bevande in tal senso risultano essere una sorta di sovraccarico sensoriale per il corpo.