La green economy riguarda in senso lato una serie di scelte che riducono l’impatto ambientale dell’economia, e ne fa parte senza dubbio la crescente attenzione alla digitalizzazione dei pagamenti, che ha avuto slancio in Italia con il Piano Cashless e che ha visto il coinvolgimento di numerosi attori in gioco.
Tra questi rientrano senza dubbio le banche e i servizi di pagamento digitale, dagli wallet alle società che emettono e diffondono carte ricaricabili e/o prepagate.
Per avere una stima di quanto possa incidere la dematerializzazione del contante sull’economia, basta pensare che le emissioni di CO2 derivanti dalle transazioni fisiche sono pari a 4,6 grammi, che scendono a 3,78 grammi nel caso dei pagamenti tramite sistemi digitali di vario genere. A incidere su tale impatto, oltre che l’emissione di banconote e monete, c’è anche l’attività degli sportelli ed è inclusa tutta l’attività di trasporto di denaro da un luogo all’altro. Anche i pagamenti digitali hanno un proprio impatto, connesso soprattutto ai terminali di pagamento, ma anche al fatto che quando si parla di transazioni telematiche vi sono incluse anche speciali carte fisiche, come le prepagate.
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La rivoluzione verde degli e-wallet
Una forte spinta verso l’ecologia e la tutela dell’ambiente proviene, in questo senso, da tutti quei sistemi di pagamento che, svincolati da ogni tipo di carta fisica, sono resi possibili direttamente dalla tastiera del pc o dello smartphone, anche grazie alle app. Su questi svettano senza dubbio gli e-wallet, che, dalla fondazione di PayPal in poi, hanno iniziato ad essere utilizzati per motivi come la velocità, la versatilità, i bassi costi di transazione, la tutela della privacy e dei dati bancari, come codici e password.
Se anche la tutela del pianeta non rientra tra gli obiettivi che spingono sempre più utenti a usare questi metodi di pagamento smart per le proprie transazioni sul web, vero è che le aziende di settore si stanno molto impegnando anche in tale direzione.
Esemplare, su tutti, è proprio il caso di PayPal, in primis per la sostenibilità derivante dal fatto che il denaro diviene completamente “elettronico”, ma con la stessa versatilità garantita dalla circolazione fluida del contante.
Non è un caso che PayPal inizia ad essere accettato anche da società che vogliono convertirsi alla causa ecologica, come ad esempio è il caso di Eni: già presente nell’app Enjoy, ovvero il servizio di car sharing che fa capo al programma Eni Sustainable Mobility, ad oggi il wallet californiano è implementato anche nell’app Eni Live, utile a fare rifornimento di carburante ecologico, inclusi il biometano e il nuovo biocarburante 100 per cento green.
L’utilizzo di PayPal quale sistema di pagamento sicuro adottato da aziende pubbliche e private ha di fatto inciso anche su settori dell’economia come il mercato del trading e delle criptovalute, oltre che sul comparto del gioco digitale. Quest’ultimo, dal post Covid in poi, ha sorpassato per spesa e raccolta il canale terrestre e i siti di scommesse che scelgono PayPal come metodo di deposito e prelievo autorizzato sono ormai la stragrande maggioranza.
Si tratta di esempi di settori dell’economia privata riconvertiti in parte al digitale ma, anche nel caso dell’iniziativa pubblica, PayPal è un sistema largamente adottato per favorire, seppure indirettamente, la tutela dell’ambiente: si pensi al fatto che l’e-wallet è tra i metodi ufficiali di pagamento riconosciuti dal servizio della piattaforma PagoPA, nata per incentivare la digitalizzazione e la dematerializzazione del contante e per favorire pagamenti online di tasse, tributi, bolli auto, multe, e così via. Il risparmio è evidente: basti pensare a quanta carta si può salvare, tra bollettini e moduli prestampati oltre, ovviamente, a quella utile all’emissione di moneta e banconote fisiche.
Seppure in via indiretta, un’altra forma di sostegno di PayPal all’ambiente sta nella possibilità, per mezzo dell’e-wallet, di raccogliere fondi da destinare a cause sociali, incluse dunque quelle ecologiche. Da “Salva le Api” alle donazioni verso i fondi Fai provinciali, passando per ACCV, numerose sono le cause promosse dagli utenti in favore della tutela ambientale, alcune delle quali piuttosto note e partecipate dalla community.
Da Postepay a Visa e Mastercard: in nome dell’ambiente
Si è parlato delle carte prepagate emesse fisicamente da istituti e banche che, anche se usate via app per pagare online, di fatto sono generalmente realizzate in plastica.
Almeno fino ad ora, visto che sempre più aziende si stanno sensibilizzando alla tematica “green”: ne è un esempio la carta Postepay Evolution, che sarà realizzata entro breve in modo totalmente ecosostenibile, con un buon sostegno al benessere dell’ambiente, visto che le carte emesse sono, ad oggi, circa 8 milioni e mezzo. L’iniziativa segue quella già attuata nel caso della Postepay Green, una carta prepagata eco friendly riservata a ragazzi fino a 17 anni.
Oltre a Poste anche Visa e Mastercard stanno dimostrando un crescente impegno in favore dell’ecosistema: il programma Visaitalia per la salvaguardia del pianeta ha raggiunto la carbon neutrality e prevede l’uso di materiali 100 per cento rinnovabili. Nel caso del circuito Mastercard, allo stesso modo, la visione aziendale ha in programma, entro il 2025, di abbattere le emissioni di gas effetto serra, obiettivo in parte raggiunto nel 2018, con un abbattimento del 42 per cento rispetto al 2016. Tutto questo è stato reso possibile, ad esempio, con l’utilizzo di pannelli solari per la produzione energetica ma anche finanziando l’acquisto di bici e incentivando gli spostamenti in bus navetta dei dipendenti.