I prodotti chimici sono gli ospiti invisibili nelle nostre cucine. Non puoi vederli ma sono ovunque.
La semplice preparazione di un pasto può essere un campo minato tossico. Sostanze chimiche pericolose si nascondono praticamente in ogni fase della preparazione: PFAS “sostanze chimiche per sempre” nelle pentole antiaderenti, bisfenolo nei contenitori di plastica, piombo nella ceramica, arsenico nelle padelle, formaldeide nei taglieri e l’elenco potrebbe continuare.
L’esposizione regolare alla galassia di sostanze chimiche che incontriamo nella nostra vita quotidiana rappresenta un potenziale pericolo per la salute. Attualmente esistono circa 90.000 sostanze chimiche prodotte dall’uomo e semplicemente non sappiamo in che modo l’esposizione quotidiana a esse influisca sulla nostra salute. Qualche precauzione è ragionevole e la cucina è un buon punto di partenza. Ma navigare tra le insidie è estremamente difficile.
In generale, ci sono alcune buone regole empiriche:
- Per quasi tutti i prodotti da cucina in plastica, esiste un’alternativa più sicura in legno, vetro borosilicato o acciaio inossidabile, sebbene questi vengano forniti con avvertimenti.
- Diffidare dei rivestimenti antiaderenti, che spesso sono composti da sostanze non studiate a fondo.
- Sii scettico nei confronti di parole di marketing come “eco”, “verde” o “non tossico” che non hanno una definizione legale.
- Controlla le analisi indipendenti e fai sempre le tue ricerche. Alcuni blogger sulla sicurezza alimentare testano tossine come metalli pesanti o PFAS in prodotti che le autorità di regolamentazione non controllano, il che può fornire informazioni utili.
Stoviglie di bambù che contengono formaldeide e melamina
La Rete europea anti frodi alimentari, proprio in questi giorni lancia l’allarme sulle stoviglie in bambù potenzialmente pericolose per la salute, soprattutto dei bambini, e importante da fuori Ue.
In particolare è stato messo sotto accusa un additivo vegetale che risulta non essere contenuto nella lista di sostanze autorizzate da Bruxelles in base al regolamento del 2011 sui materiali plastici a contatto con gli alimenti.
I prodotti menzionati sono generalmentei venduti come compostabili, ecologici e riciclabili, e quindi preferiti alla plastica, ma all’interno dell’additivo, su menzionato, sono aggiunte melamina e formaldeide. Questi due alimenti sono ritenuti tossici e se migrano negli alimenti possono avere effetti rischiosi.
Il bambù è spesso composto da più pezzi di legno assemblati con colla che contiene formaldeide , che può causare eruzioni cutanee, irritazioni agli occhi, alterazioni della funzionalità polmonare e potrebbe essere cancerogena .
Sebbene esistano tavole di bambù prodotte con colla “sicura”, possono anche essere realizzate con resine melamina-formaldeide tossiche che sono collegate a problemi renali, disturbi endocrini e problemi neurologici. C’è un rischio maggiore di lisciviazione delle tossine con temperature più elevate e cibi più acidi.
Nel Dicembre del 2021, l’Italia, seguita precedentemente dalla Francia e dalla Svizzera, ha messo al bando materiali e oggetti destinati al contatto con gli alimenti (Moca) in plastica contenenti “polvere” di bambù (bambù macinato). Ribadendo quanto prevede un documento europeo, in una circolare il ministero aveva sottolineato che “la polvere di bambù e sostanze simili, compreso il mais, non sono autorizzate dal regolamento europeo n. 10/2011 per l’uso come additivi nella produzione di Moca in plastica, in quanto non è stata effettuata alcuna valutazione del rischio da parte dell’Efsa, e sono considerati non idonei al contatto con gli alimenti”.
Tuttavia nonostante ciò in alcuni negozi continuano a circolare questi prodotti fraudolenti che, per la maggioranza, arrivano dalla Cina. Un buon numero è stato fermato alla frontiera mentre altri sono stati immessi nel mercato erroneamente.