Indice dei contenuti
- 1 Decidere di smettere di procrastinare è il primo importante passo per uscire fuori da quell’impasse che non ci fa portare a termine i nostri compiti. Il secondo? Seguire questi semplici consigli.
- 1.1 Smettere di procrastinare: da dove iniziare
- 1.2 Perché procrastiniamo
- 1.3 9 Consigli per smettere di procrastinare
- 1.3.1 Iniziare ad agire
- 1.3.2 Capire perché lo state facendo
- 1.3.3 Decidere di smettere di procrastinare
- 1.3.4 Classificate il tipo di procrastinazione
- 1.3.5 Pianificate
- 1.3.6 Concentratevi sul primo passo
- 1.3.7 Al primo posto le cose difficili
- 1.3.8 Evitate di sentirvi in colpa
- 1.3.9 Create piani di emergenza
Decidere di smettere di procrastinare è il primo importante passo per uscire fuori da quell’impasse che non ci fa portare a termine i nostri compiti. Il secondo? Seguire questi semplici consigli.
La procrastinazione è la tendenza a rinviare continuamente qualcosa che dovremmo fare. Se anche voi siete dei procrastinatori seriali ma vi siete stancati di continuare a vivere su quel filo sottile che è il desiderio di rimandare continuamente qualcosa che non vi piace e l’ansia di non riuscire a rispettare le scadenze, leggete i nostri consigli su come smettere di procrastinare in pochi e semplici passi.
Smettere di procrastinare: da dove iniziare
Si fa sul posto di lavoro, a casa, con le scadenze delle bollette da pagare, con le visite mediche, procrastinare è un’azione che accomuna veramente tantissime persone.
Se da una parte, però, ci fa sentire inizialmente felici (il decidere ‘lo faccio domani’ ci solleva dalla noia e dall’incombenza di intraprendere l’azione), dall’altro può avere conseguenze negative. Procrastinare ci fa infatti vivere perennemente nel futuro, nelle cose che devono essere ancora fatte e non in quelle che potremmo fare oggi.
Se siete stanchi di vivere in questo modo, ecco 9 semplici passi da seguire per smettere di procrastinare. Prima, però, potrebbe essere utile comprendere perché lo facciamo.
Perché procrastiniamo
Le cause della nostra tendenza a procrastinare possono essere veramente tante. C’è chi le raccoglie in cinque categorie, giustificate da spiegazioni scientifiche. Vediamole insieme.
- Fattore genetico. Secondo i ricercatori della University of Colorado, le persone sarebbero più o meno predisposte a procrastinare. Ad esempio, chi è più impulsivo è maggiormente portato a distrarsi e lasciarsi andare alle tentazioni.
- Ci fa sentire bene. È paradossale da un certo punto di vista, perché rimandare, alla fine, ci fa vivere in uno stato d’ansia e sotto pressione. Tuttavia, concederci quel ‘break’ dalle cose da fare crea una specie di dipendenza, perché è come se il nostro corpo assumesse una dose di dopamina, l’ormone del buonumore.
- Autocontrollo. Secondo Eric Jaffe in “Psychological Science”, più ci si controlla, meno si è esposti alle tentazioni. Chi è molto impulsivo e ha meno autocontrollo tende maggiormente a lasciarsi andare alla voglia di rimandare.
- Questione di cervello. La corteccia prefrontale è la parte del cervello responsabile dell’acquisizione delle informazioni e della presa di decisioni. Si tratta di un processo volontario. Tuttavia, se non si è coscienti o concentrati sui compiti che si svolgono in un determinato momento, il sistema limbico, quello interiore, prende il sopravvento, cedendo al desiderio di una dose di dopamina data dalla procrastinazione.
- Non ci piace ciò che dovremmo fare. Spesso, semplicemente, procrastiniamo perché non vogliamo fare ciò che dobbiamo. Perché abbiamo paura di fallire, o non ci sentiamo all’altezza del compito. Rimandare ci sembra quindi la soluzione più semplice.
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9 Consigli per smettere di procrastinare
Abbiamo visto le motivazioni che ci portano a rimandare gli impegni, ma come smettere di procrastinare?
Ecco 9 passi per iniziare a vivere la vostra vita senza drammi!
Iniziare ad agire
Continuare a pensare alle cose che si devono fare senza mai iniziare è il punto di partenza della procrastinazione. Prima si inizia, prima si riesce a smettere di procrastinare. Tim Pychyl, ricercatore dell’Università di Carleton, a Ottawa, Canada, ha testato questo approccio su un gruppo di studenti. Una volta iniziato un compito, i volontari non riuscivano più a capire perché effettivamente l’avessero rimandato fino a quel momento. Compiere il primo passo vi gratificherà fino a spingervi a continuare.
Capire perché lo state facendo
Abbiamo già visto alcune delle cause che possono portare una persona a procrastinare. Rimandare spesso è solo un modo per regolare delle emozioni più profonde: un compito sgradito o la paura di un fallimento. In questi casi ci convinciamo di non essere dell’umore adatto per fare qualcosa. Dare un nome alle vostre emozioni può aiutarvi a vederle in maniera differente e ad affrontarle con maggiore serenità.
Decidere di smettere di procrastinare
La procrastinazione nasce dal conflitto tra ciò che pensiamo e ciò che dovremmo ma non riusciamo a fare. Ogni volta che decidiamo di agire rinforziamo la nostra autostima e ci alleniamo a non rimandare più.
Classificate il tipo di procrastinazione
Conoscere il nemico per combatterlo. La vostra procrastinazione può essere:
- Inevitabile, perché siete oberati di impegni;
- Da arousal, perché lavorate meglio sotto pressione;
- Edonistica, perché cercate prima il piacere, una gratificazione immediata, rimandando le incombenze;
- Psicologica, causata da un evento spiacevole o una condizione cronica, come gli attacchi di panico;
- Intenzionale, state prendendo del tempo per pensare;
- Irrazionale, motivata dalla paura o dall’ansia.
Pianificate
Una volta riconosciuto il vostro tipo di procrastinazione, iniziate a pianificare cosa fare, senza ingigantire la situazione.
Concentratevi sul primo passo
E, naturalmente, iniziate ad agire. Per farlo, concentrrsi sul presente, non sul futuro. Solo in questo modo potrete vincere l’inerzia iniziale e partire dal primo passo. Il secondo arriverà di conseguenza.
Al primo posto le cose difficili
Affrontare prima i compiti più difficili vi aiuterà a vedere la ‘strada in discesa’ e a velocizzare l’esecuzione del vostro compito, evitando ulteriori intoppi. Nel 1996, John Perry, professore di filosofia all’Università di Stanford, coniò il termine “procrastinazione strutturata“. Si tratta di una tattica che sfrutta le debolezze del procrastinatore seriale per obbligarlo comunque a portare a termine qualcosa. Il trucco è proprio mettere in cima alla propria lista di cose da fare i compiti più importanti, quelli che vogliamo evitare in tutti i modi.
Evitate di sentirvi in colpa
Quando un procrastinatore si sente in colpa e si rimprovera di non fare abbastanza entra in un circolo vizioso dal quale è difficile uscire. Rivolgetevi a voi stessi con sincerità, ma con gentilezza. Questo vi aiuterà a smaltire le incertezze e le paure che vi bloccano.
Create piani di emergenza
Infine, se tutti questi passaggi non riescono a farvi smettere di procrastinare, cercate di creare un ‘piano B’ che vi aiuti a prevenire ed eliminare le distrazioni.