in Siberia Orientale, a Norilsk, una delle città più inquinate al mondo e in cima alla lista per le emissioni di anidride solforosa, 20 mila tonnellate di gasolio sono finite in un fiume artico, tanto che Vladimir Putin ha dichiarato lo stato d’emergenza e si grida al disastro ambientale.
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L’incidente e le misure per arginarlo
A collassare è stata una cisterna del gigante dei metalli NORIKSK NICHEL, che ha provocato lo sversamento del combustibile in un fiume dell’estremo nord del Paese, l’Ambarnaya, le cui acque si sono tinte di rosso, contaminando 350 kmq di area.
L’inquinamento è stato causato da una perdita dal serbatoio di combustibile di una centrale termoelettrica di del colosso dei metalli.
Per il WWF l’accaduto potrebbe essere arginato tramite la costruzione di una diga galleggiante, installata dall’autorità, prima che possa raggiungere un grande lago a nord della città artica di Norilsk (Siberia Orientale).
Gli ambientalisti, invece, parlano già di disastro ambientale, con migliaia di pesci uccisi, uccelli soffocati e animali avvelenati.
E’ il secondo più grande incidente nella storia della Russia moderna
In termini di volume di sostanze pericolose disperse nell’ambiente, ha spiegato l’esperto WWF Aleksei Kmizhnikov, si tratta del secondo più grande incidente del genere nella storia della Russia moderna.
Il triste primato è detenuto, ancora oggi, dalla fuoriuscita di greggio, verificatasi, per diversi mesi, nel 1964, nella regione di Komi.
Il ministro delle Emergenze, Evgeny Zinichev, si è recato sul luogo dell’incidente, mentre il Comitato Investigativo ha annunciato l’apertura di un’inchiesta e ha già arrestato un impiegato della centrale elettrica.
Il Cremlino ha chiesto, inoltre, di prendere rapidamente delle iniziative per recuperare i prodotti petroliferi che inquinano l’ambiente.
Emergenza quasi senza pari
Secondo diversi ambientalisti, la catastrofe ambientale in corso nel nord della Siberia può essere paragonata a quella che ha coinvolto la superpetroliera Exxon Valdez, che ha riversato nelle acque dell’Alaska quasi 41 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi. In questo caso, poi, la sfida della squadra di soccorritori è reso ancora più complesso dal luogo in cui è avvenuto.
L’area del fiume Ambarnaya, infatti, è una zona paludosa e coperta dal permafrost in via di scioglimento. Con il passare dei giorni, fanno notare le squadre intervenute sul luogo, il carburante si sta dissolvendo nell’acqua, rendendo ancora più complesse le operazioni di recupero dei prodotti petroliferi. Per questo è necessario fare più in fretta possibile, potendo contare anche sulle nuove risorse umane ed economiche destinate da Vladimir Putin.