Rottamazione caldaia a gasolio: se ci tenete all’ambiente è una scelta necessaria. Secondo alcune stime, inquinano ormai più delle auto.
Anche perché su queste ultime è stata costante la spinta legislativa verso la drastica riduzione delle emissioni. E malgrado i soliti “furbetti” – arcinoto il caso Volkswagen – le nuove regolamentazioni hanno funzionato.
Non così per gli impianti di riscaldamento nelle case, che hanno quindi continuato a inquinare liberamente. Ma anche su questo fronte qualcosa si muove: presto a Milano saranno vietate del tutto le caldaie a gasolio. Per agevolare i cittadini, il Comune ha anche concesso un pacchetto di incentivi per rottamare i vecchi impianti.
Rottamazione caldaia: al via gli incentivi a Milano
Il Comune di Milano ha già dichiarato guerra agli impianti di riscaldamento a gasolio. Il divieto completo sarà infatti attivato il primo giorno di ottobre del 2023. I milanesi hanno quindi poco più di 5 anni per mettersi in regola. Il pacchetto di provvedimenti del comune prevede però anche degli incentivi per la rottamazione caldaia vecchia.
In tutto sono 20 i milioni di euro stanziati dalla giunta. Il contributo concesso a proprietari e condomini, ma anche alle aziende, è a fondo perduto. In base al costo di realizzazione dell’intervento e dal tipo di tecnologia adottata, è possibile ottenere tra il cinque e il venti per cento dei costi totali.
«Siamo la prima città d’Italia – ha commentato l’assessore alla Mobilità meneghino, Marco Granelli – che ha messo un vincolo all’uso del gasolio per le caldaie. Nel 2023 vogliamo arrivare a gasolio zero e dimezzare le emissioni. Fino ad ora si è lavorato molto sulla mobilità. Ma da questo momento premiamo l’acceleratore anche sul riscaldamento. Aiutando i cittadini. Accanto alle regole, mettiamo i fondi e le facilitazioni bancarie».
Granelli ha aggiunto inoltre che i privati riusciranno a “risparmiare e aiutare l’ambiente senza anticipare nulla”. Il Comune ha inoltre finanziato la dismissione di 36 centrali termiche inquinanti, da sostituire con tecnologie green.
Come accedere agli incentivi
Con i suoi incentivi per la rottamazione caldaia, il Comune punta a “convincere” gli stabili privati che in città ricorrono ancora a impianti a gasolio. Sarebbero 3.500, in tutto. Il 20 per cento di questi è presente nel Centro Storico, contribuendo al peggioramento dell’inquinamento ambientale già congestionato.
Possono accedere al contributo:
- Proprietari degli appartamenti
- Condomini
- Società
- Enti privati
- Enti a partecipazione pubblica
Per accedere al contributo, è possibile sostituire la vecchia caldaia con nuovi impianti di riscaldamento meno inquinanti, ma anche realizzare interventi per il risparmio energetico. Ecco le diverse possibilità ammesse dal bando:
- Caldaie a metano
- Pompe di calore
- Pannelli solari
- Isolamenti e cappotti termici
- Sostituzione di finestre e infissi
Per informazioni più dettagliate, è possibile rivolgersi allo “Sportello Energia” (corso Buenos Aires, angolo via Giovanni Omboni), aperto dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 12. C’è anche un numero da contattare, dal lunedì al giovedì (10-13): 02/88468300.
Rottamazione caldaia a gasolio: una scelta per l’ambiente
L’inquinamento prodotto dagli impianti di riscaldamento casalinghi non è da sottovalutare. Spesso puntiamo il dito sulle emissioni delle auto – con qualche ragione – ma quella delle caldaie è una vera e propria emergenza ambientale.
Uno studio del Politecnico di Milano di qualche tempo fa, rilevava che le case italiane producono la metà dell’anidride carbonica presente in atmosfera. A questo vanno ad aggiungersi circa il 30% delle polveri sottili che respiriamo.
La stessa ricerca evidenzia come, nel corso di venti anni, il particolato generato da auto e altri mezzi di trasporto su gomma sia calato del 60%. Una diminuzione prodotta dall’aggiornamento del parco auto e dalle norme più restrittive sulle emissioni. All’opposto le polveri sottili prodotte dalle caldaie è raddoppiato. Una grande opera di rottamazione delle caldaie, estesa a tutto il territorio nazionale, potrebbe aiutare a ridurre, secondo il Politecnico, le emissioni in atmosfera fino al 50%.