Siete curiosi di sapere qualcosa di più sui gemelli?
Di tutte le nascite, quella che coinvolge i gemelli è quella più intrisa di credenze popolari. Prima di capire se son tutte dicerie, iniziamo a fare un’indagine biologica su chi sono i gemelli.
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Gemelli: come si formano?
I gemelli dal punto di vista biologico si dividono in monozigoti e dizigoti.
I gemelli monozigoti sono il frutto di una cellula uovo fecondata da uno spermatozoo. Il primo zigote (ossia la prima cellula di un individuo) che si viene a formare si divide in due cellule chiamata blastomeri. Se a questo punto avviene la divisione, avremo la formazione di due cloni umani completamente identici: i gemelli monozigoti appunto.
Se la divisione avviene entro il terzo giorno dalla fecondazione, i gemelli avranno due placente distinte (bicoriali) e ognuno avrà il proprio sacco amniotico (biamniotici). Se la divisione avviene tra il terzo e l’ottavo giorno, i gemelli monozigoti avranno un’unica placenta (monocoriali) con sacchi amniotici differenti (biamniotici). Questo è il caso più frequente, con una percentuale del 70% delle volte.
Se la divisione avviene invece dopo il 14°esimo giorno si ha una maggiore probabilità di concepire gemelli siamesi. Ma è un’eventualità piuttosto rara.
Dal punto di vista genetico i gemelli monozigoti hanno in comune il 100% del DNA ed è per questo che sono sempre dello stesso sesso, hanno stesso colore di capelli, occhi e gruppo sanguigno.
I gemelli dizigoti ( detti anche fraterni) invece sono il frutto della fecondazione di due cellule uovo da parte di due spermatozoi differenti. Sono quindi dei fratelli nati lo stesso giorno.
Essi hanno in comune solo il 50% del Dna ed è corretto notare che possono essere sia dello stesso sesso che di sesso diverso.
I dizigoti sono sempre dicoriali e diamniotici, anche se a volte si impiantano così vicini nell’utero che sembra che le placente si fondano.
Il parto gemellare è ereditario?
Recenti studi hanno identificato una componemte genetica ereditaria nella donna, soprattutto nella generazione di gemelli dizigoti. Infatti sembra siano coinvolti dei geni che stimolano il follicolo ovarico delle donne, che vengono tramandati di mamma in figlia. Il contributo genico dei papà invece è minimo.
Il gene in questione è nello specifico chiamato FSHB, il quale prodotto stimola le ovaie.
In base a tali dati il “salto generazionale” è falso. Si pensa infatti che la formazione di gemelli salti di una generazione (ad esempio se la nonna è gemella, solo i suoi nipoti potranno essere gemelli, ma non i suoi figli). Sebbene ci siano stati diversi studi che ne abbiano cercato conferma in realtà non ci sono evidenze scientifiche se non aneddotiche.
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Diversa etnia, diversa probabilità…
Uno studio ha poi esaminato i genomi di varie etnie, e ha scoperto che l’incidenza maggiore nel partorire gemelli si riscontra maggiormente nelle popolazioni africane. L’indice più basso invece si riscontra nelle popolazioni asiatiche, mentre l’etnia caucasica (tra cui gli europei) sono nel mezzo.
Parto gemellare raro…
Un parto gemellare raro avvenne nel 2006: i ricercatori del Banner Good Samaritan Medical Center di Phoenix in Arizona analizzarono una coppia di gemelli con seri problemi di salute.
Quello che ne venne fuori è che i geni del padre dei gemelli avevano avuto una mescolanza, e si erano ereditati in modo del tutto sparpagliato nella coppia sfortunata. Nessuna incidenza negativa invece era stata riscontrata nella madre.
Per spiegare questa situazione decisamente anomala è stato ipotizzato un terzo tipo di gemellarità: i gemelli bizigoti. Di conseguenza questi gemelli non hanno il 100% del genoma uguale, come invece accade per i monozigoti. Inoltre la mescolanza genomica paterna porta a varie patologie associate.
Perché sono aumentati i casi di parto gemellare?
L’età con cui la donna si avvicina al parto è ormai aumentata, e questo crea non pochi problemi alle cellule uovo. I costumi sociali vedono una donna partorire non al di sotto dei 35 anni, quindi è più probabile che generi dei gemelli. Infatti dopo i 35 anni si hanno casi di doppia ovulazione nelle donne, e questo crea più chance per le cellule uovo di essere fecondate dagli spermatozoi.
Anche la fecondazione assistita dà il suo contributo, con una maggiore propensione al partorire dei gemelli.
Ma la formazione dei gemelli è frutto, nella maggior parte dei vasi, della Natura e non di particolari sfortune o fortune. Quello che si sa è che oggi ci sono più gemelli rispetto al passato, ove venivano considerati “rari” .