Ormoni e sostanze chimiche sono onnipresente nei nostri alimenti.
Uno studio, recentemente pubblicato, ha evidenziato una varietà di sostanze con ormoni che contaminano i prodotti freschi presenti in commercio, come frutta e verdura. Le concentrazioni sono di lunga superiori rispetto a quelle consigliate dal comitato misto FAO / OMS Comitato di esperti sugli additivi alimentari (JECFA).
Pubblicato questo mese sul Journal of chimica agricola ed alimentare, i ricercatori del fiume di ricerca indiano e Education Center, University of Florida / IFAS, hanno trovato le sintesi chimiche che alterano il sistema endocrino bisfenolo A (BPA), nonilfenolo (NP), steroidei estrogeni 17-β-estradiolo, tutto questo in campioni di frutta presi a caso nei mercati.
Secondo i ricercatori, il “BPA è stato rilevato in tutti i campioni di ortaggi e frutta, che vanno da 0,2 ± 0,1 9,0 ± 4,9 mg kg-1, che indica un potenziale significativo di esposizione per gli esseri umani.” Nonilfenolo (NP), una sostanza chimica nella classe del alchilfenolo utilizzato principalmente per produrre detersivi , è stato rilevato in zucche, patate dolci, agrumi, mele prese a campioni. Le concentrazioni di 17-β-estradiolo in frutta e verdura varia da 1,3 ± 0,4 a 2,2 ± 1,0 mg kg-1 ad eccezione di quelli in pomodoro e fragola.
In particolare, le più alte concentrazioni di BPA sono stati trovati in patate e lattuga che contiene la più alta concentrazione di estrogeni naturali, e la zucca la più alta concentrazione di alchilfenoli (AP).
Come finiscono queste sostanze chimiche nei nostri alimenti?
Tutto ciò arriva da fanghi, acque reflue, liquami. Considerate che il 95% delle acque reflue è costituito da acqua, mentre il restante contiene sostanze chimiche varie.
Il riutilizzo delle acque reflue per l’irrigazione dei terreni agricoli è una pratica ben consolidata ma che introduce nei nostri alimenti un mix di sostanze che contengono farmaci, ormoni, prodotti per la cura della persona.
Si stima che il 90% delle acque reflue globali che sono utilizzate in agricoltura oggi è trattata, il che significa che contiene centinaia, se non migliaia di potenziali sostanze tossiche chimiche e biologiche che possono in ultima analisi finire nelle nostre tavole e quindi nel nostro corpo.
Con il crescente uso di queste acque, è diventata eccessiva la crescita di agenti patogeni come batteri, a volte talmente pericolosi da risultare mortali, di conseguenza gli alimenti vengono trattati e ripuliti in modo tale che spesso viene distrutto il valore nutrizionale.
Con questo arriviamo alla conclusione che è più salutare per noi acquistare in piccole aziende biologiche che ci possano dare determinate sicurezze, sulla provenienza, la cura, l’irrigazione dei vari prodotti. O se ne abbiamo la possibilità in tempo e spazio proviamo a coltivare il nostro piccolo orto, l’impegno è tanto, la soddisfazione pure e la nostra salute ci ringrazierà.