Una collezione di moda realizzata con i mozziconi di sigarette. Per salvare l’ambiente…con stile! Ecco l’idea della fashion designer cilena Alexandra Guerrero
Tutto è iniziato da una tesi di laurea. Poi, i mozziconi di sigarette si sono trasformati veramente in capi di abbigliamento. Assomiglia vagamente alla storia di Cenerentola, invece è ciò che è realmente accaduto ad Alexandra Guerrero, una fashion designer cilena che è riuscita a trasformare la sua più grande passione in un progetto capace di proteggere l’ambiente.
Mozziconi di sigarette: una piaga per l’ambiente
In tutto il mondo, ogni giorno, si fumano più di 15 miliardi di sigarette. Molte di queste, purtroppo non vengono smaltite correttamente. I mozziconi di sigarette, infatti, sono uno dei rifiuti più presenti al mondo per quantità.
Rifiuti che non solo creano un’atmosfera di degrado e di sporcizia nelle città, ma che incidono pesantemente sull’ambiente, impiegando diversi anni prima di decomporsi.
La creatività che salva l’ambiente
Nel corso degli anni, designer e creativi si sono sbizzarriti nel creare soluzioni speciali, posaceneri da tasca, contenitori avveniristici e altre soluzioni, per arginare il problema. Nessuno, però, aveva ancora pensato di realizzare dei capi di abbigliamento dal riciclo dei mozziconi di sigaretta. Nessuno prima di Alexandra Guerrero.
Come spiega Il Corriere quando parla dell’idea di Alexandra, tutto è iniziato dalla necessità di trovare un’idea originale per la tesi di laurea. Durante le sue ricerche, la fashion designer cilena si è così accorta che della presenza massiccia di cicche abbandonate per le strade della sua città, Santiago del Cile.
Da qui, l’idea.
Da mozziconi…a vestiti
Alexandra ha infatti scoperto che, una volta sterilizzate e sanificate, le cicche potevano essere trasformate in fibre. Il primo trattamento consiste nella purificazione dei filtri in un apparato di sterilizzazione a vapore e pressione. I rifiuti così trattati vengono poi lavati in un solvente, di nuovo sterilizzati, strizzati e asciugati.
Una volta pronte, le fibre ottenute vengono tinte e filate insieme alla lana di pecora. Al termine del processo, ogni capo è costituito per i 10% da filtri e la rimanente percentuale da lana. Il liquido che rimane dal processo di sterilizzazione viene donato a un laboratorio che compie ricerche sugli insetticidi. Inoltre, la collezione realizzata dalla Mantis, compagnia di design della Guerrero è veramente bella!