La nuova mascherina biodegradabile è stata battezzata con il nome di GreenFace, il suo inventore, il colombiano Héctor Mauricio Páez, assicura che è un’alternativa economica, funzionale e biodegradabile al 100% per ridurre l’impatto ambientale generato dalle mascherine monouso.
Sebbene esistano già alcune mascherine biodegradabili, questa si distingue per contenere i semi. Una volta che le GreenFace esauriscono la loro funzione, possono essere piantati nel terreno. Il suo tempo di degrado inizia una volta interrato e può durare dai 30 ai 60 giorni.
Héctor Mauricio Páez, è già stato nominato quattro volte miglior inventore colombiano dalla Soprintendenza dell’Industria e del Commercio della Colombia. Questa volta è stata nominata per la sua maschera biodegradabile. È realizzato con fibre di cellulosa, contiene agenti antibatterici e semi ed è anche ipoallergenico.
Come se non bastasse, una delle sue versioni è molto pratica da usare; aderisce direttamente al viso con un adesivo acrilico atossico per evitare problemi alla pelle. E il classico elastico è realizzato con cordini o gomme di cotone o lattice biodegradabili.
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Video – GreenFace
GreenFace: [email protected]; [email protected]
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Dall’altra parte del mondo, uno studio preliminare del Dipartimento di Scienza e Tecnologia filippino ha dimostrato che l ‘”abacá” – una pianta molto simile al banano – è più resistente all’acqua rispetto alle maschere N-95 utilizzate sinora.
Secondo lo studio, questo materiale è altrettanto resistente al poliestere, un materiale utilizzato nella produzione di mascherine facciali commerciali, ma con il vantaggio di decomporsi in soli due mesi.
Questa fibra “abacá” è già ampiamente utilizzata nelle Filippine per la produzione di bustine di tè e banconote.