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Lo ha fatto Nicole Kidman. Lo hanno fatto due sorelle Kardashian (Kourtney e Kim). Lo ha fatto Mayim Bialik, la Amy di Big Bang Theory. In Italia sappiamo di Claudia Galanti.
Da qualche anno, mangiare la placenta sembra diventata una moda. In particolare tra le mamme vip, ma sono tante le donne ‘sconosciute’ che si sono fatte trascinare in questa pratica.
D’altronde nel regno animale è una usanza piuttosto diffusa: sono molti i mammiferi che lo fanno. Per gli scienziati, però, non sarebbe una buona idea. C’è chi sostiene che non abbia alcun beneficio reale. Mentre altri si spingono a dire che sia addirittura pericoloso.
Un nuovo studio getta luce sul fenomeno.
Perché mangiare la placenta: le ragioni di chi lo fa
Consigliamo la lettura di questo paragrafo solo se non deboli di stomaco! Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, la placenta viene mangiata cotta: preparata al ragù o piastrata. Alcuni la preferiscono invece cruda. Altri invece la disidratano, assumendola quindi liofilizzata, magari attraverso apposite pillole. In Cina, invece, viene venduta essiccata: pare che sia un rimedio contro impotenza e infertilità.
Ed è proprio in Estremo Oriente che la pratica sarebbe nata. Secondo l’antica medicina cinese la pratica della “placentofagia” sarebbe benefica per la depressione post-partum. Non solo. Si riteneva che la placenta fosse una fonte di energia: l’organo sarebbe infatti pieno di nutrienti e ormoni che rimetterebbero in sesto la mamma dopo la fatica del parto.
La pratica è nata osservando il comportamento di alcuni mammiferi, soprattutto erbivori. Le capre e le mucche, infatti, la ingeriscono dopo il parto. Per loro mangiare la placenta significa soprattutto recuperare tutti gli ormoni che sono stati trasferiti nell’organo durante la gravidanza. Allo stesso tempo, siccome la placenta serve a trasportare il nutrimento e l’ossigeno al feto, attraverso il sangue, ecco che si arricchisce di sostanze nutritive.
Ma la pratica ha un senso per gli esseri umani? E soprattutto: può essere considerata sicura?
Mangiare la placenta non serve a nulla, anzi è pericoloso
La notizia più recente sull’argomento è un nuovo studio dell’Università Nevada, con sede a Las Vegas, sull’assunzione di capsule di placenta. La conclusione è che abbia un effetto minimo o nullo sulla madre, malgrado i benefici che le celebrità vi attribuiscono.
La ricerca ha coinvolto in tutto 27 donne, nelle settimane successive al parto. A 12 sono state somministrate capsule di placenta. A 15, invece, è stato dato un placebo.
I risultati sono stati molto chiari. Le neo-mamme affette da depressione post-parto (anche detto baby blues) non hanno ricevuto alcun beneficio dalle capsule. Qualche risultato, anche se minimo, è stato invece individuato nelle concentrazioni ormonali delle madri.
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Lo stesso team aveva, lo scorso anno, pubblicato uno studio in cui si dimostrava che la presunta presenza di ferro nella placenta non era di alcun beneficio per le mamme che ne mangiavano.
Ma mangiare la placenta non è solo una pratica inefficace.
Può essere anche rischiosa. Nel settembre 2016, un neonato dell’Oregon, negli Stati Uniti, è stato ricoverato per insufficienza respiratoria. Un disturbo provocato da una grave infezione da Streptococco. Si è scoperto poi che il batterio era stato trasmesso al bambino attraverso il latte materno, perché la mamma aveva consumato compresse di placenta che ne erano state infettate.
Dopo due ricoveri, di cui uno in terapia intensiva, e due cicli di antibiotici il bimbo si è salvato. Ma perché correre questi rischi?