La cruda cronaca ci racconta che oggi, come ieri, in Italia si viene discriminati e si muore per omotransfobia e l’episodio dei fidanzati di Caivano è solo la punta dell’iceberg che si fa capire quanto sia necessario velocizzare la legge sull’omotransfobia.
Indice dei contenuti
La tragedia di Caivano
Ormai tutti conoscono la tragedia che ha per protagonista Maria Paola Gaglione, speronata e uccisa dal fratello perché, da qualche tempo, aveva una relazione con una persona transessuale: Ciro Migliore. I due erano andati a vivere nel comune napoletano di Acerra ma la loro storia non è mai stata vista di buon occhio dalla famiglia di Maria Paola che non ha accettato l’identità di genere del suo fidanzato.
La Gaglione è stata scaraventata sull’asfalto di Caivano ed è morta, mentre Ciro preso a calci e a pugni dalla violenza omofoba del cognato.
La legge sull’omotransfobia
Ancora oggi l’Italia è uno dei pochi Paesi europei a non avere una legge che protegga le persone della Comunità LGBTQ+ , una sigla che indica persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender etc. Da tempo l’Arcigay segnala un aumento delle segnalazioni dei casi di violenza.
Se il testo base della legge sull’omotransfobia e misoginia, che ha come relatore il deputato del Pd Alessandro Zan, entrasse in vigore, verrebbero affrontati i seguenti punti:
- modifica dell’articolo 604-bis del codice penale, che dice che è punito con “la reclusione fino ad un anno e 6 mesi o con la multa fino a 6000 euro” chi “istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere” (lettera A)
- è punito con “la reclusione da 6 mesi a 4 anni chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi o fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”
- nell’articolo 604-ter del codice penale sarà aggiunta, invece, una nuova circostanza aggravante: la pena è aumentata fino alla metà “per i reati punibili con pena diversa da quella dell’ergastolo commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale, religioso o fondato sull’omofobia o transfobia”.
- istituzione, il 17 marzo, della Giornata Nazionale contro l’omotransfobia
- creazione di centri antidiscriminatori e case rifugio per fare riposo e sostegno alle vittime, sull’esempio di quanto fatto per difendere le donne vittime di stalking.
La necessità della legge sull’omotransfobia
Il caso di Caivano è la conferma che una legge contro l’omotransfobia è necessaria. In questa tragedia, la famiglia non accettava che Maria Paola potesse amare un ragazzo transgender, definendola addirittura “infetta”, come se essere trans, gay o lesbica fosse una malattia.
Purtroppo nella nostra società sussistono tanti pregiudizi e ignoranza e urge una legge che condanni tutte le forme di violenza e discriminazione, creando le condizioni per proteggere la vittima.
Doverosa un’azione forte delle istituzioni, nel contrasto della violenza, oltre ad interventi nelle scuole per educare al rispetto dell’altro.
FOTO: www.CronacaSocial.it; www.fanpage.it