Intolleranze alimentari: i test per comprendere quali alimenti possono provocare sintomi e fastidi nel nostro corpo con la loro assunzione.
In Italia, quasi il 10% della popolazione soffre di allergie alimentari, il dato cresce al 40% se si parla di intolleranze alimentari.
Ma che differenza c’è tra allergie e intolleranze alimentari?
Pur indicando entrambi la sensibilità del corpo nei confronti del cibo, i due termini sono profondamente diversi tra di loro: nel caso dell’allergia, è il sistema immunitario che reagisce nei confronti di una determinata sostanza, riconosciuta come “estranea”. Questo genera sintomi immediati, come prurito, eruzioni cutanee, gonfiore, che possono diventare anche molto gravi. Nel caso delle intolleranze alimentari, invece, la reazione dell’organismo è determinata da meccanismi diversi dal sistema immunitario. Ad esempio, si può trattare di intolleranze a livello enzimatico, del’incapacità dell’organismo di metabolizzare alcune sostanze.
Stanchezza cronica, cefalea, asma, dermatiti, gonfiore sono tra i sintomi più comuni che indicano la presenza di intolleranze alimentari.
È merito di Theron Randolph, un medico americano, la scoperta del collegamento tra sintomi sia fisici che psichici ad alimenti e sostanze ipersensibilizzanti in pazienti che lamentavano disturbi vari ricorrenti.
Le intolleranze alimentari possono essere genetiche o acquisite.
Quelle enzimatiche, ad esempio, possono essere genetiche e dovute a una predisposizione biochimica.
Quelle acquisite, in genere, compaiono gradualmente o improvvisamente nel corso degli anni.
In caso di intolleranza, gli alimenti sono solo parzialmente digeriti e possono fermentare, alterando così la flora intestinale. Gli alimenti più frequenti collegati a intolleranze sono: solanacee (pomodori, melanzane, peperoni e patate), grano (contenuto in farine, pane, biscotti, crackers, ecc.), latte, formaggi, uova, lievito, cioccolato, caffè.
I sintomi si possono presentare in tempi molto variabili, dai 20 minuti fino addirittura i 5 giorni dopo aver consumato determinate sostanze.
Ecco i sintomi collegati:
- stanchezza fisica e mentale
- depressione
- ansia
- sonnolenza
- mal di testa
- disturbi del sonno
- vertigini e ronzii
- tachicardia e aritmie
- nausea e vomito
- stitichezza e/o diarrea
- coliti
- afte e stomatiti
- cistiti ricorrenti
- arrossamenti cutanei
- infezioni ricorrenti
- rigonfiamenti ed edemi
- ritenzione idrica
- sovrappeso e obesità
Esistono diversi metodi, più o meno riconosciuti, per capire se si è in presenza di intolleranze alimentari.
Il primo è composto da alcuni passaggi molto semplici da seguire.
Cercate di semplificare i pasti, evitando di introdurre troppi alimenti contemporaneamente e, se già avete dei sospetti, limitate a utilizzare solo uno dei cibi “potenzialmente incriminati”.
Tenete un diario alimentare, su cui annoterete anche eventuali sintomi e reazioni dell’organismo.
Se avete un sospetto, sospendete l’assunzione dell’alimento a cui pensate di essere intolleranti, per poi reintrodurlo: questo vi consentirà di comprendere se ci sono collegamenti tra quel cibo e i disturbi.
I test
Ecco invece i vari test messi a disposizione per comprendere si soffre di intolleranze alimentari.
- Test kinesiologico: si basa sulla valutazione del calo di energia muscolare. È un test di valutazione soggettivo, che dipende molto dall’esperienza e capacità dell’operatore.
- R.I.A. test: rileva la forza muscolare, come il test precedente, solo che qui viene fatto attraverso un apposito apparecchio.
- Test bioelettrici: misurano la resistenza della cute al passaggio di uno stimolo elettrico, dopo aver posto piccole quantità di cibo tra persona e strumento
- Test citotossico: consiste in un prelievo di sangue, mettendo a contatto il siero e i leucociti del paziente con gli estratti alimentari.
- Test ELISA: anche questo effettuato sul sangue, valuta la reazione delle immunoglobuline IGG a contatto degli allergeni degli alimenti sospetti
All’articolo, nello specifico, trovate 10 sintomi collegati all’intolleranza al glutine: https://www.ambientebio.it/10-sintomi-che-indicano-la-tua-intolleranza-al-glutine/
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