La stagione influenzale si avvicina rapidamente e già da tempo si sente parlare di vaccini. Per quanti sono contrari al vaccino antinfluenzale, esistono alcuni rimedi che possono rafforzare l’organismo e ridurre il rischio di malattie.
Le probabilità di cadere vittime di malanni stagionali, infatti, dipende in gran parte dalle difese del nostro organismo. Tutto ciò che le rafforza può dunque ridurre questo rischio.
Anche evitare i comportamenti e le sostanze che ci danneggiano e indeboliscono è un punto di partenza molto importante per combattere l’influenza. Utile, ad esempio, è evitare ciò che comporta un forte stress, l’inattività, l’inquinamento ambientale e gli alimenti verso cui siamo intolleranti.
Abbiamo già visto un elenco di erbe che curano l’ influenza, è bene però soffermarsi maggiormente su questi cinque rimedi naturali.
Vitamina D3
In uno studio pubblicato dal British Journal of Nutrition, condotto nel Regno Unito, sono state effettuate delle analisi su più di 6700 adulti. Dall’esito delle osservazioni è stato evidenziato un collegamento tra i livelli di vitamina D nei volontari e il rischio di infezione: più erano elevati i livelli di vitamina, più basso era il rischio.
Il ruolo della vitamina D negli stati influenzali è stato evidenziato anche da Lucia Malaguarnera, professore di patologia generale e immunologia all’Università di Catania e coautore di una rassegna sulla vitamina D, pubblicata da Immunology: “Che la vitamina D abbia un ruolo nel prevenire le infezioni virali lo suggerisce già l’osservazione che le sindromi influenzali hanno un picco in inverno, quando la sintesi di vitamina D cutanea è debole. Un’altra conferma viene dal fatto che nei bambini con grave carenza di vitamina D la suscettibilità alle infezioni, soprattutto virali, si manifesta prima dei segni di rachitismo. Insomma, la vitamina D non è solo un regolatore della formazione ossea, ma è anche un immuno-modulatore. Per esempio, induce nei monociti, nei neutrofili e in altre cellule immunitarie la produzione di proteine antimicrobiche“.
Probiotici
I miliardi di microrganismi che si trovano nel tratto digestivo comprendono l’80-90 per cento del sistema immunitario. Una ricerca, pubblicata dall’American Academy of Pediatrics, ha dimostrato come supplementi giornalieri di probiotici possono ridurre la febbre, la tosse e la rinorrea in bambini dai tre ai cinque anni. Anche l’assunzione da parte degli adulti presenta benefici analoghi, rendendo meno lunghi e gravi i malanni stagionali e il decorso dell’ influenza.
I migliori probiotici provengono da cibi come crauti, kimchi, yogurt, kefir altri alimenti tradizionalmente fermentati.
Tè verde
Il tè verde ha tantissime proprietà, tra cui, sembra, anche quella di migliorare la funzione delle cellule T, interferendo con la replicazione del virus dell’ influenza. Uno studio giapponese condotto nel 2011 ha evidenziato che i bambini che consumano da una a cinque tazze di tè verde al giorno hanno una bassa suscettibilità alla influenza. L’EGCG (epigallocatechina-3-gallato) presente nel tè verde è un potente antiossidante che offre numerosi benefici per la salute di cervello, cuore, ossa e altre parti del corpo.
Sambuco
Il sambuco è un importante stimolante per il sistema immunitario. Il suo estratto, se preso ai primi sintomi, aiuta ad alleviare i dolori muscolari e mal di gola e funziona anche in modo efficace nel ridurre la febbre. Uno studio norvegese ha dimostrato che i malati di influenza che assumevano 15 ml di estratto di sambuco quattro volte al giorno, per cinque giorni, avevano tempi di recupero più veloci rispetto ai tempi influenzali standard.
Echinacea
Ultima ma non meno importante, tra le soluzioni migliori per combattere l’influenza c’è l’echinacea. La ricerca sostiene la sua capacità di ridurre sia la gravità che la durata dei sintomi influenzali. Le radici di echinacea hanno proprietà di citochine modulanti. Vari studi dimostrano che l’echinacea contiene composti ad azione antivirale, antibatterica ed immunostimolante.
Naturalmente, ogni rimedio può avere effetti collaterali, ecco perché è sempre meglio confrontarsi con uno specialista senza ricorrere al fai da te.
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