Per una volta, nel duro braccio di ferro tra gli interessi delle compagnie petrolifere e la salvaguardia dell’ambiente, a uscire vittoriosa è stata la natura.
Nei giorni scorsi, la compagnia petrolifera britannica Soco International PLC ha comunicato che porrà fine alle operazioni di trivellazione nel Parco del Virunga, il più antico parco nazionale africano, impegnandosi a rimanere fuori da tutti gli altri siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
L’azienda si ritirerà dopo aver concluso le sue attuali attività, che comprendono il test sismico nel lago Edward.
La notizia è stata anticipata dal WWF, che da tempo conduce una campagna volta a proteggere questo luogo posto nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), sito di controverse attività di esplorazione petrolifera da parte della Soco. Da tempo l’organizzazione denuncia la pericolosità di queste attività, che potrebbero portare a conseguenze devastanti per le comunità locali, per le risorse generate dal turismo, dalla pesca, per l’acqua potabile e l’utilizzo delle altre risorse naturali.
Marco Lambertini, Direttore Generale di WWF Internazionale, ha così commentato la notizia: “Oggi è una vittoria per il nostro pianeta e per le buone pratiche nel mondo delle multinazionali. Questo successo è frutto del lavoro di funzionari governativi, attivisti all’interno della RDC e sostenitori di tutto il mondo che si sono uniti insieme per aiutare a rimuovere la minaccia più immediata per il Virunga. Ora è il momento che il governo della RDC riaffermi il parco del Virunga come valore universale appartenente all’intera umanità, annullando tutte le concessioni petrolifere che insistono sul parco come richiesto dall’UNESCO”.
Già lo scorso ottobre, il WWF aveva presentato una denuncia contro la Soco presso l’OCSE, l Organizzazione che guida le multinazionali nella cooperazione e nello sviluppo economico. Il risultato del processo, unito alle pressioni internazionali generate dalla campagna di informazione avviata dall’organizzazione, hanno portato a questo grande risultato.
Liberato dalla minaccia delle trivellazioni e della ricerca del petrolio, il Virunga potrebbe diventare una fonte di speranza per il popolo che vi abita: oltre 50.000 famiglie dipendono dalle risorse del Lago Edward per lavoro, cibo e acqua potabile.
Secondo un rapporto indipendente commissionato dal WWF, il parco parco potrebbe valere 1,1 miliardi di dollari all’anno se venisse sfruttato in modo sostenibile.
Il Virunga rappresenta una risorsa preziosa per la Repubblica Democratica del Congo e ospita una preziosa biodiversità, animali rari tra cui i leggendari gorilla di montagna, in forte pericolo di estinzione.
Raymond Lumbuenamo, Country Director di WWF-DRC, ha precisato: “Questo è il momento per la comunità internazionale di sostenere la RDC e aiutaci a portare un cambiamento duraturo che garantisca che il primo parco nazionale in Africa resti il parco madre dell’Africa”.
Naturalmente, l’impegno ancora non è terminato e molte altre cose devono essere fatte, non solo nel Virunga, ma in tutto il mondo, dove molti luoghi, patrimonio dell’umanità, sono messi in pericolo da governi e aziende. Luoghi fragili, ricchi di biodiversità, che rischiano di essere distrutti per soddisfare gli interessi di pochi.
(Foto: Barcelona.cat)