Il car pooling è sempre più diffuso in Italia, tra coloro che vogliono viaggiare in modo economico, in compagnia e nel rispetto dell’ambiente.
Tutti pazzi in Italia per il car pooling. Sai cos’è? In pratica, è un modo per risparmiare sul carburante dell’auto e ridurre l’inquinamento ambientale. Più persone che devono compiere la stessa tratta mettono in condivisione la vettura di uno di loro e dividono le spese.
Dove si incontrano? Sul web, dove sono nati diversi servizi che favoriscono gli incontri. Ecco quali sono i servizi attivi nel nostro Paese e quali benefici puoi trarne usandoli.
In un particolare periodo storico, come quello che stiamo vivendo legato all’allarme contagi da Coronavirus il Car pooling potrebbe essere la soluzione in supporto al problema della congestione dei trasporti pubblici.
Carpooling ai tempi del Coronavirus
Il carpooling può essere una soluzione per integrare il trasporto pubblico locale, diminuendone la congestione e quindi il rischio di contagio in un momento particolarmente critico per l’emergenza sanitaria.
È quanto si legge in una lettera che Gerard Albertengo, CEO e Founder di Jojob, il principale servizio in Italia che offre alle aziende uno strumento completo di welfare aziendale dal punto di vista della mobilità, ha scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.
“L’attuale situazione del trasporto pubblico impone a chiunque abbia soluzioni alternative capaci di ridurre la pressione sul TPL di mettersi a disposizione delle istituzioni, con l’obiettivo di trovare modalità alternative di mobilità e ridurre l’esposizione di cittadini nonché l’affollamento su tram, bus, treni e metro. Oltre a bici e monopattini elettrici, il cui utilizzo è stato incentivato soprattutto nelle città, è fondamentale – si legge nella lettera di Jojob – pensare a modalità adatte anche a dipendenti e pendolari che ogni giorno coprono lunghe distanze, per far sì che possano recarsi in sicurezza nelle sedi di aziende situate nelle aree extraurbane”.
Per queste categorie l’unica soluzione resta quella di affidarsi agli affollati mezzi pubblici o all’uso privato dell’auto, con il rischio di aumentare esponenzialmente il rischio di contagio e il congestionamento del traffico.
Carpooling un aiuto contro l’aumento dei contagi
Il carpooling, grande assente da tutti i tavoli di discussione sulla mobilità di questi giorni, potrebbe invece consentire ai dipendenti di percorrere la tratta pendolare in modo più sostenibile, sia dal punto di vista economico che ambientale, ma soprattutto ridurre esponenzialmente il rischio di contagio. Una soluzione efficace ed economica, che utilizza tecnologie già attive e che non richiede ulteriori infrastrutture per poter essere concretizzata.
Jojob inoltre ha approntato una proposta di carpooling per pendolari in sicurezza: equipaggio di massimo due persone, sedute una davanti ed una dietro e dotate di dispositivi di mascherine, con l’invito di sanificare con regolarità l’abitacolo e di creare degli equipaggi stabili nel tempo.
Condividendo un’auto si evita quindi di sovraccaricare i mezzi pubblici e si abbassa il rischio contagio, si risparmia denaro, si evita di congestionare la rete stradale urbana e si emettono meno CO2 e particolato rispetto all’uso privato di un’auto.
“Per far sì che il carpooling sia visto come un’alternativa valida, c’è bisogno di un indirizzo chiaro da parte del Governo. Jojob mette a disposizione il proprio know-how per aiutare cittadini e dipendenti e chiede al Presidente del Consiglio e ai Ministri competenti di intraprendere iniziative volte ad agevolare una positiva e sostenibile risoluzione in questo momento così complesso”.
Car pooling: risparmi 1.300 euro l’anno
In Italia sono attivi diversi servizi di car pooling. Il più importante è made in France. Si chiama Blablacar e può contare su una community di più di 25 milioni di persone in 22 Paese. L’Italia è il terzo Paese per numero di utenti di Blablacar in Europa. Nel 2015 (sono gli ultimi dati disponibili) la community ha percorso viaggi in media di 320 km, soprattutto nel Nord Italia: sei carpooler su 10 vivono nel Nord Italia.
Car pooling: non c’è solo Blablacar
Blablacar non è l’unica community attiva nel nostro Paese. Ci sono tanti startupper che hanno capito le grandi opportunità del settore del car pooling. Tra le più attive c’è JobJob che ha la peculiarità di essere diretto ai lavoratori delle aziende: sono più di 70 i gruppi che hanno scelto di offrire il servizio ai propri dipendenti: Amazon, Ferragamo, Findomestic,. Yoox. In totale più di 57mila dipendenti usufruiscono dei vantaggi.
C’è poi chi ha provato a distinguersi rispetto alla massa. D’altronde, è una necessità vista la concorrenza di Blablacar. Zego, per esempio, si è inventato il car pooling istantaneo. L’utente apre un’app, chiede un passaggio istantaneo e paga un rimborso spese con carta o PayPal: 20mila utenti sono registrati al servizio.
Car pooling: i vantaggi per l’ambiente
Chi usufruisce dei servizi di carpooling fa bene alle sue tasche e all’ambiente. Solo negli ultimi 12 mesi del servizio, Blablacar è riuscito a risparmiare oltre 1.000.000 tonnellate di CO2 e 500.000 tonnellate di carburante, a livello globale, pari all’illuminazione che occorre per un anno a Los Angeles.
Tra gli altri vantaggi devi considerare le spese minori in carburante, oli, pneumatici, pedaggi, l’ottimizzazione delle risorse (con automobili con più persone a bordo, ci sono meno investimenti in nuove infrastrutture). E infine il miglioramento dei rapporti sociali: su Blablacar sono nate tante storie di amicizia e anche d’amore.
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