A quattro secoli dall’estinzione sulle Alpi, gli ibis eremita sono tornati, avvistati in Trentino, in transito o in sosta.
L’ibis eremita è una specie estinta in Europa allo stato selvatico da oltre 400 anni, ne rimangono poche decine di coppie nel resto del mondo. La loro presenza ha quindi riacceso l’attenzione locale. Sorpresi dal freddo natalizio a nord delle Alpi, 17 esemplari sono stati recuperati dal progetto Waldrappteam. Alcuni sono andati in alta val di Non, a Malosco, Sarnonico e Rumo.
Waldrappteam è progetto trans-frontaliero ideato dal ricercatore Johannes Fritz, finalizzato a condurre in volo controllato alcuni esemplari di ibis eremita nella laguna di Orbetello e precisamente nell’Oasi del WWF.
Nonostante l’aiuto dei volontari, gli esemplari di Ibis eremita, però, non se la passano così bene. Secondo Johannes Fritz, infatti, la provincia di Livorno rappresenta la zona di massimo pericolo per questi uccelli, a causa della presenza dei cacciatori.
Come afferma il fondatore del progetto Waldrappteam, infatti, “L’esame a raggi X che è stato fatto a Hella, l’Ibis trovato morto nel livornese lo scorso ottobre, ha infatti evidenziato la presenza di pallini da caccia, una chiara prova del fatto che l’animale sia stato vittima di bracconaggio. Purtroppo la caccia illegale in Italia ha già causato circa i due terzi delle perdite nell’ambito della popolazione che stiamo cercando di allevare, di rendere autonoma nella migrazione e quindi di reintrodurre in natura’’.
“Sta ora alle associazioni venatorie prendersi la responsabilità di rispettare l’accordo che hanno stretto con noi pochi mesi fa, cercando di fare il possibile per evitare ulteriori perdite, in particolare in questa zona della Toscana”, continua Fritz. Nell’ottobre 2014, infatti, prima del ritrovamento dell’ibis morto, i rappresentanti della Federazione Italiana Della Caccia e della Confederazione Cacciatori Toscani furono nominati genitori adottivi onorari di due ibis eremita, firmando un accordo finalizzato a tutelare sia l’Ibis eremita che altre specie a rischio di estinzione, in particolare lungo la rotta di migrazione.
Come fa sapere Anne Gabriela Schmalstieg del Waldrappteam, “gli esemplari giovani hanno bisogno degli adulti che gli insegnino la rotta. Anche per questo è necessario salvaguardarli dalla caccia illegale e continuare a seguirli. Quando vengono colpiti gli Ibis più esperti, ne fa le spese l’intera popolazione e l’intero progetto. Come è successo a Hella e Goja, uccisi quest’anno”.
Ad oggi, il bilancio delle perdite è pesante: dal 2002 al 2012 sono stati persi 60 ibis eremita, il 70% dei quali è stato trovato morto a seguito di bracconaggio o è scomparso durante il periodo venatorio in Italia. Nel 2012, a soli 6 km dal ritrovamento di Hella, vennero uccisi altri 2 ibis, trovati in fin di vita. Nello stesso anno, un altro di questi uccelli riuscì a sopravvivere a un attacco dei bracconieri a Cecina, pur rimanendo privo della capacità di volare.
(Foto: wikimedia)