Oms e Fao assolvono il glifosato e affermano che è “improbabile che sia cancerogeno”. Le associazioni ambientaliste non ci stanno e scrivono una lettera al ministro Martina.
Il glifosato è ovunque, nelle acque, negli alimenti (anche quelli distribuiti in Italia) e mentre lo Iarc inserisce la sostanza tra quelle “probabilmente cancerogene”, Oms e Fao assolvono il pesticida, nel pieno sgomento delle associazioni ambientaliste.
La notizia è di qualche giorno fa e arriva proprio poco prima la data fissata (18 e 19 maggio) della discussione da parte del comitato fitosanitario permanente sul rinnovo o meno del glifosato nell’Ue.
Un tempismo che lascia qualche sospetto tra le associazioni ambientaliste che hanno scritto una lettera al ministro Martina affinché, nonostante il parere di Oms e Fao, continui a sostenere la linea dura contro il rinnovo della sostanza.
Durante il meeting del Panel of Experts on Pesticide Residues in Food and the Environment, Oms e Fao hanno infatti diffuso i risultati di uno studio congiunto che afferma la non cancerogenicità della sostanza.
Come si legge nel documento: “È improbabile che l’assunzione di glifosato attraverso la dieta sia cancerogena per l’uomo. La grande maggioranza delle prove scientifiche indica che la somministrazione di glifosato e di prodotti derivati a dosi fino a 2000 milligrammi per chilo di peso per via orale, la più rilevante per l’esposizione con la dieta, non è associata ad effetti genotossici nella stragrande maggioranza degli studi condotti su mammiferi“.
Il parere va contro quello di molte associazioni ambientaliste, e naturalmente contro quello espresso dallo Iarc, secondo cui invece il glifosato, contenuto nel RoundUp, prodotto di punta della Monsanto, è associato a un aumento di tumori e di malformazioni nei neonati.
A questo Fao e Oms rispondono affermando che “l’unico studio, condotto con una grande coorte e di grande qualità, non ha trovato evidenza di una associazione per nessun livello di esposizione“.
Come dicevamo, il tempismo con il quale il parere è arrivato giusto a pochi giorni dalla decisione del comitato fitosanitario permanente ha suscitato le preoccupazioni e i sospetti delle associazioni ambientaliste.
Maria Grazia Mammuccini, portavoce della Coalizione Stop Glifosato, afferma: “Al di là delle ironie su qualche possibile fretta dell’OMS e della Fao nel rilasciare lo studio, stupisce che l’organizzazione mondiale della Sanità sia così pronta a smentire la ricerca durata alcuni anni dello IARC di Lione, agenzia specializzata sulla ricerca sul cancro che appartiene proprio al circuito OMS. Ed è almeno sospetta la tempestività con cui vengono pubblicate oggi notizie uscite da un revisione di vari studi sull’effetto cancerogenico del glifosato. La decisione in sede tecnica dell’Unione Europea sulla concessione della continuazione dell’uso del pesticida è infatti prevista fra due giorni”.
Nel frattempo, la Coalizione Stop al Glifosato ha deciso di scrivere al ministro Martina, per evitare “facili assoluzioni dell’ultim’ora e che si bandisca l’utilizzo del pesticida in Europa” e chiedere “al Governo italiano di farsi portavoce di un’esigenza ampia e di buon senso: il ministro Martina continui sulla strada della difesa della salute dei campi, delle persone che ci lavorano e dei consumatori”.
Gli studi dello IARC hanno dimostrato al di là di ragionevoli dubbi la tossicità di questa sostanza sugli esseri umani. In una situazione del genere, non sarebbe meglio tutelare la salute della popolazione, secondo il principio di precauzione?
Potete firmare la petizione Avaaz e dire StopGlifosato, a questo link: https://secure.avaaz.org/it/monsanto_dont_silence_science_loc_eu/?pv=192&rc=fb
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