Steroli vegetali per prevenire l’insorgenza dell’Alzheimer. Ecco i risultati di un recente studio effettuato negli Stati Uniti.
Abbiamo molto spesso evidenziato come il consumo di frutta e verdura sia un potente alleato per la nostra salute: come forma di prevenzione, ma anche come rimedio naturale per la cura di particolari patologie.
Oggi un nuovo studio condotto da alcuni ricercatori della Saarland University potrebbe determinare un passo in avanti molto importante nella prevenzione delle malattie legate alla demenza senile.
Il gruppo di ricerca guidato dal dott. Marcus Grimm avrebbe infatti dimostrato che uno sterolo particolare, lo stigmasterolo, avrebbe il compito di inibire la produzione di particolari proteine che ricoprirebbero un ruolo molto importante nello sviluppo dell’Alzheimer.
In Italia, sono quasi otto milioni le persone che soffrono di demenza, con una prevalenza negli over 85.
Il fatto preoccupante è, però, che le statistiche sembrano evidenziare un progressivo aumento di casi anche tra le persone più giovani.
Secondo alcune ricerche condotte negli Stati Uniti, inoltre, si teme che nei prossimi 40 anni il numero di persone affette da Alzheimer negli Stati Uniti sia destinato a triplicare.
Un aumento, spiegano i ricercatori, dovuto essenzialmente all’invecchiamento della baby boom generation.
Sembra d’obbligo, quindi, cercare una soluzione per fermare il dilagare di questo genere di patologie degenerative. E la soluzione, come abbiamo precedentemente accennato, sembra provenire dagli steroli vegetali.
Marcus Grimm, capo del laboratorio di Neurologia Sperimentale presso la Saarland University, spiega: “Gli steroli vegetali sono presenti in varie combinazioni in noci, semi e oli vegetali. Gli steroli vegetali sono gli equivalenti del colesterolo animale e intervengono nei principali processi metabolici in cui è coinvolto il colesterolo. Siccome abbassano i livelli di colesterolo, essi sono ampiamente utilizzati nel settore alimentare e come integratori alimentari”.
Questo perché, tra le tante cause responsabili dell’Alzheimer, sembra che un ruolo importante sia ricoperto da livelli di colesterolo eccessivamente alti, che concorrerebbero alla formazione di placche senili.
Tali placche sarebbero un agglomerato di proteine chiamate beta-amiloidi che tendono a depositarsi presso le cellule neuronali presenti nel cervello, causando patologie specifiche come l’Alzheimer.
Per studiare al meglio il possibile ruolo degli steroli vegetali nella prevenzione di tali patologie, il team guidato da Grimm ha scelto di collaborare con altri scienziati provenienti dalla Finlandia, dai Paesi Bassi e dalla Germania.
Così, il gruppo di ricerca ha scoperto che uno sterolo in particolare, lo stigmasterolo, inibirebbe effettivamente la formazione delle proteine responsabili dell’Alzheimer.
H spiegato Grimm: “Lo stigmasterolo ha effetti su vari processi molecolari: abbassa l’attività enzimatica, inibisce la formazione di proteine implicate nello sviluppo dell’Alzheimer, e altera la struttura della membrana cellulare. Nell’insieme questi effetti riducono sinergicamente la produzione di proteine di amiloide-beta“.
Le ricerche hanno permesso di dimostrare che i vari steroli vegetali influenzano i meccanismi cellulari. Questi, però, devono essere analizzati singolarmente: gli studiosi hanno infatti confermato come sia necessario valutare l’azione di uno sterolo particolare sul morbo di Alzheimer, piuttosto che di una miscela di questi elementi.
Lo stigmasterolo è contenuto prevalentemente nell’olio di soia e di semi di lino, ma anche nel cioccolato fondente, nei semi di sesamo e nella frutta secca.
Naturalmente, i ricercatori avranno bisogno di ulteriori conferme per comprovare i risultati di questa specifica ricerca, ma i presupposti sembrano abbastanza incoraggianti.
(Foto: Life Mental Health)